Non è questo il film italiano che avevo promesso nell'articolo sul film giapponese Yaji and Kita - The midnight pilgrims, tuttavia mi trovo a recensirlo volentieri.
Dico volentieri perché, nonostante anni fa ritenessi i film di Pieraccioni delle commediole finalizzate agli incassi al cinema, cosa che comunque sono, nell'ultimo periodo li ho grandemente rivalutati (almeno, alcuni di essi: per esempio, Il ciclone, Il pesce innamorato, Il paradiso all’improvviso e questo stesso Ti amo in tutte le lingue del mondo).
Il perché è molto semplice: nonostante contengano battute e gag chiaramente destinate al grande pubblico, e quindi inevitabilmente terra terra, essi si distinguono anche per quello che Pieraccioni stesso, nei panni del professore di ginnastica Gilberto Rovai, dice al suo preside (che peraltro è Francesco Guccini): "A lei sarà sicuramente noto il famoso sarcasmo pungente di noi toscani".
In effetti i film di Leonardo Pieraccioni stanno sempre a cavallo tra questi due opposti: l'esigenza di cassetta e il "sarcasmo pungente di noi toscani".
Mi limito dunque a focalizzarmi sul secondo aspetto, quello che io gradisco di più e che in questa pellicola è profuso a piene mani, insieme a una tenerezza forse ignota ai precedenti film.
La trama è semplice: Gilberto Rovai (detto Gibbo) è un professore di ginnastica di un liceo di Pistoia di cui si è invaghita una sua alunna, Paolina, che lo tempesta di lettere e messaggini con la frase "ti amo" in tutte le lingue possibili, da cui il titolo del film.
La cosa provoca all'uomo un comprensibile imbarazzo, che sfocerà poi...
Il professore è lo stesso Pieraccioni, la ragazza è interpretata ottimamente dalla deliziosa Giulia Elettra Gorietti (che nome! L'attrice peraltro si era già messa in evidenza nel colossal Tre metri sopra il cielo. Ma, battute a parte, sono sicuro che la ragazza ha di fronte a sé un ottimo futuro come attrice), mentre il fratello di lui è il balbettante Cateno (Giorgio Panariello).
Nella storia subentrerà poi anche l'immancabile Massimo Ceccherini, in quella che secondo me è l'interpretazione meno convincente tra tutte (forse perché recita la poco congruente per lui parte di un frate).
Tra l'altro, Ti amo in tutte le lingue del mondo, eccellente nella prima ora, sembra decadere di qualità proprio con l'ingresso del personaggio di Ceccherini.
Personalmente avrei fatto evolvere la storia in altro modo, ma tant'é...
Nel finale fa una comparsata pure Nikola Vaporidis, giovane attore noto per il film La notte prima degli esami, ma che a me era piaciuto molto di più nell'assai migliore Tredici a tavola, in cui è protagonista con Kasia Smutniak.
Da segnalare alcuni momenti irresistibili del film: il dialogo iniziale tra Rovai e il preside, seguito a breve dalla pallonata alla finestra; l'incidente in macchina; la gag del numero del cellulare e del venditore di fiori; il balletto con "Salvatore l'orsetto lavatore"; Cateno che esce dalla vasca mentre la ragazza di Gilberto sta facendo la pipì; il dialogo tra Rovai e l'alunno Puliti in gita scolastica.
Ognuna di queste scene varrebbe da sola la visione di Ti amo in tutte le lingue del mondo, che globalmente parlando risulta assai godibile e divertente.
Come detto, per me la migliore produzione di Pieraccioni.
Fosco Del Nero
p.s. A proposito, come sta la mamma?
Titolo: Ti amo in tutte le lingue del mondo (Ti amo in tutte le lingue del mondo).
Genere: commedia, sentimentale.
Regista: Leonardo Pieraccioni.
Attori: Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Giorgio Panariello, Rocco Papaleo, Francesco Guccini, Giulia Elettra Gorietti, Marjo Berasategui, Elisabetta Rocchetti, Barbara Enrichi, Nicolas Vaporidis.
Anno: 2005.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.
Regista: Leonardo Pieraccioni.
Attori: Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Giorgio Panariello, Rocco Papaleo, Francesco Guccini, Giulia Elettra Gorietti, Marjo Berasategui, Elisabetta Rocchetti, Barbara Enrichi, Nicolas Vaporidis.
Anno: 2005.
Voto: 7.5.
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