Dopo aver recensito solo film per un bel po’ di tempo, per una volta cambio argomento, e ne approfitto per mettere il tassello “due” alla categoria dei videogiochi (dopo il bellissimo Torment).
Posto che è da molto tempo che non ne faccio, il videogame in questione sarà anch’esso piuttosto vecchiotto, e nello specifico è uno dei videogiochi che ho amato di più in assoluto, probabilmente il più bel capitolo di una famosissima saga.
Sto parlando di Final Fantasy VIII, creato nel 1999 dalla Squaresoft (ora Square-Enix).
Probabilmente a coloro che vi hanno giocato staranno già luccicando gli occhi, tanto è il livello di coinvolgimento che di solito Final Fantasy regala a chi lo gioca (a chi lo vive).
Se ci hai giocato, infatti, come dimenticarsi di Squall, Rinoa, Zell, del Garden di Balamb??
Impossibile…
Tuttavia, per chi non lo avesse mai fatto, ecco in breve la complessissima trama di Final Fantasy VIII, riassunta in estrema sintesi.
Dalla fine della Guerra di Galbadia, avvenuta 17 anni prima, è stato creato un gruppo di soldati scelti, i SeeD, addestrati nei tre Garden esistenti.
Uno di essi è il Garden di Balamb, nel quale inizia la nostra storia, con protagonista centrale Squall Leonhart, un adolescente talentuoso ma molto introverso e taciturno.
Egli si aprirà poco a poco, grazie anche alle amicizie con alcuni compagni di studio del Garden: Zell Dincht, un giovane impulsivo ma fidato, Selphie Tilmitt, una ragazza allegra e solare.
Ma, soprattutto, si aprirà per via dell’affetto che nasce tra lui e Rinoa Heartilly, capo della resistenza di Timber all’occupazione dei soldati di Galbadia.
Parte della crescita di Squall sarà dovuta anche alla rivalità con Seifer Almasy, sua nemesi nel Garden di Balamb e suo futuro nemico al di fuori dello studio, visto che egli passerà presto dalla parte della strega Artemisia.
Tra i personaggi secondari (ma non tanto, perché la trama in Final Fantasy VIII è fittissima e ricca di colpi di scena), il preside Cid Kramer, sua moglie Edea Kramer, la giovane insegnante Quistis Trepe, il latin lover Irvine Kinneas, la giovane Ellione, il soldato di Galbadia Laguna Loire.
E come non citare i Guardian Force, sorta di armi-divinità che si possono abbinare ai vari personaggi, naturalmente una volta vinti al nemico di turno o conquistati al termine di difficoltose missioni?
Ancora mi ricordo i loro nome, in parte originali e in parte mitici: Shiva, Bahamut, Odino, Ifrid, Quetzal, Cerberus, etc.
Da citare assolutamente il Triple Triad, un gioco di carte che non influisce sulla trama del gioco, ma che è una presenza fissa, posto che in ogni luogo si trova qualche personaggio con cui giocare.
In sostanza, in un quadro di nove carte i giocatori ne dispongono una a testa, con un valore per lato.
Il valore più forte conquista il lato debole, e chi vince la mano può scegliere una carta dell’avversario.
Inutile dire che in molti dedicavano al Triple Triad tanta attenzione quanto al resto del gioco…
Cos’altro dire?
In questo Final Fantasy VIII, il primo ad essere tradotto in italiano e dunque quello che nel nostro paese ha dato grande fama a tutta la saga, i personaggi sono graficamente realistici, al contrario di molti altri episodi della serie, in cui invece hanno un’aria super deformed.
Qualcos’altro ancora?
Che nel corso del gioco si esplorerà una ricchissima mappa, con molte quest, sia obbligatorie che facoltative, e che addirittura si esplorerà non solo lo spazio, ma anche il tempo, dando vita a intrecci assolutamente inattesi.
Insomma, un capolavoro: vale la pena riprenderlo e giocarci.
Fosco Del Nero
Titolo: Final Fantasy VIII.
Genere: fantasy, gioco di ruolo, gdr.
Produttore: Squaresoft.
Anno: 1999.
Voto: 9.
Dove lo trovi: qui.