Praticamente il sito si sta trasformando nella filmografia di Woody Allen, visto che negli ultimi tempi ho recensito ben sei film del regista americano.
Se i primi sei erano Manhattan, Scoop, Sogni e delitti, Crimini e misfatti, Amore e guerra, e Match point, il settimo film è questo La dea dell’amore (l'ottavo se volessimo mettere nella lista anche Provaci ancora, Sam, non diretto da Allen ma basato su una sua commedia teatrale).
Avendo raggiunto una tale quota, posso permettermi una piccola classificazione.
Da un lato stanno le produzioni di Allen più risalenti, quelli per cui il regista e attore ebreo è divenuto famoso grazie al suo arguto sarcasmo: Manhattan, Amore e guerra, Provaci ancora, Sam.
Dall’altro stanno invece i film più recenti, alcuni dei quali girati non negli Stati Uniti, e ricalcando un modello di cinema diverso da quello cui Woody Allen ci aveva abituato.
Meno ironia e più dramma, legato soprattutto all’ambizione sociale e ai risvolti delle proprie scelte etiche e meno etiche.
Abbiamo da questo lato Sogni e delitti, Crimini e misfatti e Match point.
Scoop, invece, rimane un po’ a metà strada.
Tra i due gruppi io preferisco decisamente il primo.
Non c’è neanche paragone.
D’altronde, se Woody Allen ha avuto successo con quel tipo di cinema, un motivo ci sarà pur stato, no?
E, secondo me, il cambio di rotta non gli ha giovato affatto... ma in fin dei conti questi sono affari suoi.
La dea dell’amore, il film che recensisco ora, è una conferma di quanto pensavo (decisamente il migliore tra quelli degli ultimi due decenni).
Attore protagonista è lo stesso Woody Allen (e quando recita lui stesso, i suoi film si elevano di tono), affiancato stavolta dall’affascinante Helena Bonham Carter (Fight Club, Big fish, Merlino) e dalla bella Mira Sorvino.
Da sottolineare che Mira Sorvino vinse un Oscar proprio con questo film.
Film che è divertentissimo (a partire dall'ottimo commento sonoro jazz che lo apre), e particolarmente spregiudicato nei dialoghi: lo sfondo sessuale non è uno sfondo, ma il primo piano, dal momento che la protagonista, Linda Ash (Mira Sorvino), in arte Judy Orgasm, è una prostituta e attrice porno.
Il protagonista invece è Larry (Woody Allen), un cronista sportivo che s’imbatte in Linda andando alla ricerca della vera madre del bambino che lui e sua moglie Amanda (Helena Bonham Carter) avevano adottato anni prima.
Trama e dialoghi sono a dir poco brillanti, così come è originalissimo l’elemento del coro greco, ripreso a Taormina, che commenta le vicende del film.
Insomma, La dea dell’amore è un piccolo gioiello di commedia, in pieno stile Woody Allen.
Fosco Del Nero
Titolo: La dea dell’amore (Mighty Aphrodite).
Genere: commedia, comico.
Regista: Woody Allen.
Attori: Woody Allen, Helena Bonham Carter, Mira Sorvino, Peter Weller, Olympia Dukakis, Jack Warden.
Anno: 1995.
Voto: 8.
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