Quest’oggi recensisco un film poco conosciuto, ma assai interessante, che un’amica mi ha da poco consigliato per i suoi dialoghi brillanti e che non ho perso l’occasione di vedere: In Bruges - La coscienza dell’assassino.
Partiamo dai nomi che lo hanno realizzato: il regista, Martin McDonagh, è al suo primo film, dopo aver lavorato nel teatro e dopo aver vinto nel 2006 un importante premio per il miglior cortometraggio.
Quanto agli attori protagonisti, il cast non presenta alcun nome di grido, ma quattro attori principali tutti di ottimo spessore.
Partendo dal protagonista Colin Farrell (The new world, Sogni e delitti), andando a Brendan Gleeson (ossia l’Alastor Malocchio Moody di Harry Potter e il calice di fuoco, presente anche in pellicole come 28 giorni dopo di Danny Boyle e The village di M. Night Shyamalan), a Ralph Fiennes (nientemeno che Voldemort di Harry Potter, nonché protagonista dell’originale Strange days, oltre che in vari film, come Grand Budapest Hotel e Spider), fino a Clémence Poésy (Fleur Delacour di Harry Potter… che il casting di In Bruges sia stato fatto proprio dai film del maghetto inglese?).
Ecco in breve la storia di In Bruges - La coscienza dell’assassino: Ray (Colin Farrell) e Ken (Brendan Gleeson) sono due killer professionisti, che vengono mandati dal loro boss Harry (Ralph Fiennes) a Bruges dopo che un lavoro (=omicidio) è andato non proprio come ci si aspettava.
Al vecchio e saggio Ken la cittadina piace, così antica e poetica, mentre al giovane Ray suscita un vero e proprio ribrezzo. Per lui l’unico evento positivo del viaggio obbligato è la conoscenza della bella e interessante Chloe (Clémence Poésy)… conoscenza che peraltro influirà sulla piega presa dagli eventi…
Una trama che prevede killer e omicidi (e il sangue si vede, e anche abbastanza) fa pensare a un thriller, o perlomeno a un film drammatico, ed effettivamente nel film non mancano dei momenti teoricamente tristi.
Dico teoricamente, tuttavia, perché in realtà In Bruges - La coscienza dell’assassino ha un’anima da commedia, e persino da commedia dei buoni sentimenti, con la violenza e il cinismo che cedono il passo all’amicizia e all’amore.
Merito anche dei personaggi principali, tutti ben riusciti e interessanti, da Ray, un giovane killer tanto pericoloso con le mani quanto infantile negli atteggiamenti emotivi (ottima la recitazione di Colin Farrell, che dimostra di non essere solo un belloccio, ma di saper entrare nei personaggi che interpreta... e per questo son quasi certo che si sia ispirato a Brad Pitt), a Harry, un boss al contempo cinico e uomo d’onore (trovo che Fiennes abbia un modo di recitare essenziale, forse poco appariscente ma assai efficace).
E la parte da leone, parallelamente alla costruzione dei personaggi, la fanno proprio i dialoghi, spesso brillanti e coinvolgenti, oscillanti tra umorismo e filosofia. Il tutto peraltro sembra come sospeso nell'atmosfera magica e fiabesca di Bruges, cui si unisce una sorta di morale ironica di tipo karmico, ciò che, se vogliamo, potrebbe rappresentare anche un insegnamento (con uno dei protagonisti che, sorpreso dal paradosso degli eventi, dice semplicemente "Ah, ecco").
A questo si aggiungano una fotografia di ottimo livello e un montaggio che suggerisce la presenza di talento nel novello regista di cinema (come detto, già regista teatrale).
In definitiva, In Bruges - La coscienza dell’assassino è un film originale e ben fatto, che probabilmente diventerà un film cult tra gli amanti delle pellicole un po’ particolari e fuori dai circuiti di massa.
Fosco Del Nero
p.s. Piccola citazione:
"- Il purgatorio è quando non vai troppo male, ma neanche troppo bene…
- Come il Tottenham!"
Titolo: In Bruges - La coscienza dell’assassino (In Bruges).
Genere: commedia, drammatico, thriller.
Regista: Martin McDonagh.
Attori: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Ralph Fiennes, Clémence Poésy, Jérémie Renier, Zeljko Ivanek, Rudy Blomme, Elizabeth Berrington, Thekla Reuten, Jordan Prentice.
Anno: 2008.
Voto: 7.5.
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