L’articolo di oggi è dedicato a una serie tv di parecchi anni fa ormai, la quale tuttavia mi è rimasta nel cuore per la sua bellezza e originalità, e a cui ho pensato dunque di dedicare una recensione apposita (chissà mai che qualcuno non ne approfitti per scoprirla o riscoprirla): parlo di Quantum leap - In viaggio nel tempo.
La serie, statunitense, è stata creata nel 1989 da Donald P. Bellisario, ed è andata avanti per cinque stagioni, comprensive di poco meno di cento episodi.
Dunque, una serie di buon successo, anche se non eclatante come avrebbe probabilmente meritato.
Ecco cosa succede ne In viaggio nel tempo: Sam Beckett (Scott Bakula, futuro capitano di Star trek) è un fisico che sta mettendo a punto una macchina per il viaggio nel tempo. Tuttavia, egli, pressato dai suoi finanziatori, affretta i tempi di utilizzo, finendo per essere spedito nel passato e imprigionato in esso.
Si tratta tuttavia di una prigionia piuttosto particolare: difatti, egli si trova di volta in volta proiettato nella vita di qualcun altro, di cui prende il posto fisicamente, mentre la persona sostituita finisce nella cosiddetta “sala di attesa” nel futuro (ossia il presente di Sam).
Inevitabilmente, il Dottor Beckett dovrà intraprendere qualche azione utile ad aggiustare le cose prima di poter cambiare luogo e tempo… fino alla prossima avventura.
In tale sorta di missione temporale (diretta da qualche entità superiore? Lasciata al puro caso?), Sam è assistito da Al Calavicci (Dean Stockwell; Dune), suo vecchio amico e sorta di trait d’union tra il passato e il presente, a sua volta assistito da Ziggy, una sorta di megacomputer intelligente che calcola probabilità e casualità dei vari eventi.
La serie, come intuibile, è piuttosto originale, e peraltro è resa estremamente varia dal fatto che in ogni puntata cambia il contesto umano, geografico, culturale, temporale, etc, con l’eccezione ovviamente dei due protagonisti Sam e Al. Le varie ambientazioni sono curatissime, tanto che molte avrebbero meritato ben più di un episodio di quaranta minuti, ma un film e oltre.
All’innovazione, inoltre, si lega una grande profondità umana, con i vari episodi sempre intelligenti, garbati, persino educativi.
Forse è proprio per questa sua natura “profonda” che la serie non ha sfondato… in un mondo in cui invece sfondano Grande Fratello, cinepanettoni, etc, non a caso finendo su Rai Tre e su canali secondari, peraltro senza praticamente alcun battage pubblicitario.
Vabbé, alla fin fine chi cerca la qualità la trova, e che gli altri si arrangino con i prodotti scarsi…
Chiudo la recensione sottolineando come In viaggio nel tempo, sebbene si presenti formalmente come una serie di fantascienza, di fatto tratta le vicende umane latu sensu, gioie e tristezze, presentando un buon mix tra dinamicità e riflessione.
Consigliatissimo.
Fosco Del Nero
Titolo: In viaggio nel tempo (Quantum leap)
Genere: serie tv, fantascienza, commedia, drammatico.
Ideatore: Donald P. Bellisario.
Attori: Scott Bakula, Dean Stockwell.
Anno: 1989-1993.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.