Non avevo mai visto L’armata Brancaleone, storico film di Mario Monicelli del 1966, bensì avevo visto diverse volte il suo seguito, Brancaleone alle crociate.
Prima o poi dovevo però vedere anche il primo film, ed ecco qua la recensione relativa.
Lo schema è il medesimo, per la serie “squadra che vince non si tocca”, e vede un gruppo di pellegrini girovagare in cerca di avventure, capitanati da Brancaleone da Norcia, cavaliere erede di una famiglia nobile, ma decaduta, e infatti tanto spiantato quanto colori che gli faranno da scudieri e compagni d’arme (compagni d’arme si fa per dire).
Lo schema è il medesimo, per la serie “squadra che vince non si tocca”, e vede un gruppo di pellegrini girovagare in cerca di avventure, capitanati da Brancaleone da Norcia, cavaliere erede di una famiglia nobile, ma decaduta, e infatti tanto spiantato quanto colori che gli faranno da scudieri e compagni d’arme (compagni d’arme si fa per dire).
Il gruppo è diretto al castello di Aurocastro, in Puglia, forte di una pergamena firmata dall’imperatore Ottone I che concede al possessore della stessa tutti i diritti sopra il suddetto castello e feudo annesso.
Quel che Brancaleone non sa è che la suddetta pergamena, offertagli dalla scalcinata compagnia, formata da Abacuc, Pecoro, Taccone e Mangold, è stata in realtà rubata a un cavaliere.
Al gruppo si aggiungerà poi Teofilatto dei Leonzi, nobile bizantino ripudiato dalla sua famiglia (non una grave perdita, vedendo di che gente si tratta).
L’armata Brancaleone è dunque un’avventura picaresca, che mischia facezie a cose serie, tra cui morte, peste, guerra, etc, che si lascia vedere volentieri, e che si mantiente per tutta la sua durata godibile e vivace.
Grazie non tanto a una trama sopraffina, quanto alla geniale trovata di fondo, ossia di utilizzare per i dialoghi un misto di latino medievale (un poco bucolico) e di italiano prevolgare, col mix che dunque è da un lato comprensibile, ma dall’altro originale ed esotico.
Altra caratteristica del film: è tutto al maschile, con la donna che è relegata al solo ruolo di oggetto sessuale… pericoloso, dato il comportamento di Matelda e delle poche altre partecipanti.
L’armata Brancaleone, nonostante la sua età, mantiene ancora la sua freschezza, essendo uno di quei casi in cui il tempo ha confermato quanto di buono ottenuto in passato in termini di premi e di gradimento al cinema.
Anche se, ad essere onesto, preferisco nettamente Brancaleone alle crociate, tuttavia non ancora recensito sul blog (mentre se vi interessa trovate un altro bel film di Mario Monicelli: Cari fottutissimi amici).
Buona visione.
Fosco Del Nero
Titolo: L’armata Brancaleone.
Genere: avventura.
Regista: Mauro Monicelli.
Attori: Vittorio Gassman, Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno, Catherine Spaak, Maria Grazia Buccella, Barbara Steele, Carlo Pisacane, Folco Lulli, Fulvia Franco, Luis Induni, Ugo Fangareggi, Pippo Starnazza.
Anno: 1966.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.