Re per una notte non è certamente uno dei film più famosi di Robert De Niro (attore), né di Martin Scorsese (regista), però è un film che, nonostante il flop al botteghino, nel tempo si è conquistato una fama positiva un po’ di nicchia, soprattutto per la sua (amara) critica alla società moderna.
E, in particolare, all’arrivismo e alla cultura televisivo-mediatica.
Ecco in breve la trama del film: Rupert Pupkin (Robert De Niro) è un 34enne convinto di essere un comico di talento, e che sogna ad occhi aperti il successo televisivo.
Tanto aperti che spesso nella sua visione distorce la realtà, tanto che una breve chiacchierata coll’affermato showman Jerry Langford (Jerry Lewis) diventa nella sua mente una solida amicizia, nonché la concertazione di un suo numero televisivo.
Fallito il piano A, il tenace Pupkin si dedica al piano B: pur di diventare “re per una notte”, e apparire nello show di Langford, rapisce il suddetto presentatore grazie anche alla collaborazione di Marsha, ragazzotta un po’ squilibrata innamorata di Langford.
Il ricatto è semplice: se l’emittente televisiva non manderà in onda un suo spezzone di dieci minuti, Langford morirà.
Un espediente un poco originale per ottenere fama e successo, ma il baldo Pupkin è pronto a tutto, carcere compreso, pur di essere “re per una notte”.
Il film sulle prime sembra una commedia, vivace e scanzonata, ma pian piano assume i contorni di un film drammatico-psicologico, che punta il dito verso l’ansia di successo e di celebrità della società odierna.
Delle persone da un lato e dei mezzi di comunicazione dall’altro, poco interessati al talento e molto alla notizia, specie a quella un po’ distorta e morbosa.
In questo senso, il film assume decisamente i contorni di una critica sociale…
… che di mio condivido nella sostanza, ma che non ho amato nella forma, provando una certa antipatia per praticamente tutti i personaggi messi in campo, cosa che certamente non rende troppo gradevole la visione di un film.
Re per una notte di Martin Scorsese se ne esce da Cinema e film con un’insufficienza, dunque, ma tenete presente che è motivata da un fattore personalissimo, mentre il film in sé potrà certamente piacere a molti… se si supera lo stile comunicativo un po’ da squilibrato paranoico del baldo Rupert Pupkin.
E, in particolare, all’arrivismo e alla cultura televisivo-mediatica.
Ecco in breve la trama del film: Rupert Pupkin (Robert De Niro) è un 34enne convinto di essere un comico di talento, e che sogna ad occhi aperti il successo televisivo.
Tanto aperti che spesso nella sua visione distorce la realtà, tanto che una breve chiacchierata coll’affermato showman Jerry Langford (Jerry Lewis) diventa nella sua mente una solida amicizia, nonché la concertazione di un suo numero televisivo.
Fallito il piano A, il tenace Pupkin si dedica al piano B: pur di diventare “re per una notte”, e apparire nello show di Langford, rapisce il suddetto presentatore grazie anche alla collaborazione di Marsha, ragazzotta un po’ squilibrata innamorata di Langford.
Il ricatto è semplice: se l’emittente televisiva non manderà in onda un suo spezzone di dieci minuti, Langford morirà.
Un espediente un poco originale per ottenere fama e successo, ma il baldo Pupkin è pronto a tutto, carcere compreso, pur di essere “re per una notte”.
Il film sulle prime sembra una commedia, vivace e scanzonata, ma pian piano assume i contorni di un film drammatico-psicologico, che punta il dito verso l’ansia di successo e di celebrità della società odierna.
Delle persone da un lato e dei mezzi di comunicazione dall’altro, poco interessati al talento e molto alla notizia, specie a quella un po’ distorta e morbosa.
In questo senso, il film assume decisamente i contorni di una critica sociale…
… che di mio condivido nella sostanza, ma che non ho amato nella forma, provando una certa antipatia per praticamente tutti i personaggi messi in campo, cosa che certamente non rende troppo gradevole la visione di un film.
Re per una notte di Martin Scorsese se ne esce da Cinema e film con un’insufficienza, dunque, ma tenete presente che è motivata da un fattore personalissimo, mentre il film in sé potrà certamente piacere a molti… se si supera lo stile comunicativo un po’ da squilibrato paranoico del baldo Rupert Pupkin.
Fosco Del Nero
Titolo: Re per una notte (The king of comedy).
Genere: drammatico, commedia.
Regista: Martin Scorsese.
Attori: Robert De Niro, Sandra Bernhard, Diahnne Abbott, Jerry Lewis, Lou Brown,Liza Minnelli, Shelley Hack, Ed Herlihy, Victor Borge, Frederick De Cordova.
Anno: 1983.
Voto: 5.
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