Frankenweenie, realizzato nel 2012, è il penultimo film di Tim Burton, ed è il terzo film di animazione, realizzato con stop motion e 3D, dopo La sposa cadavere e Alice in wonderland… non contando nell’elenco il bellissimo Nightmare before Christmas, da Burton scritto e prodotto, ma non diretto.
Frankenweenie, peraltro, è la conversione in lungometraggio di un cortometraggio omonimo fatto nel lontano 1984, a sua volta ispirato al romanzo di Mary Shelley Frankenstein.
Giacché sto facendo elenchi, continuo: Frankenweenie è il settimo film di Tim Burton che recensisco, dopo Beetlejuice - Spiritello porcello, Il mistero di Sleepy Hollow, Alice in Wonderland, Big fish, Ed Wood e Dark shadows. Ma va detto che ho visti anche gli altri suoi film non recensiti, visti per l’appunto prima di aprire il blog Cinema e film (Edward mani di forbice, Mars attack, Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie, La fabbrica di cioccolato, La sposa cadavere, Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street... Batman invece mi pare di non averlo mai visto).
E peraltro anni fa vidi anche il bellissimo corto Vincent, anch’esso dalle tinte tipicamente scure, ma più grottesche che orrori fiche, tipiche dello stile di Tim Burton…
… che emerge con prepotenza anche in questo Frankenweenie, che certamente è una delle opere che lo rappresenta di più. Non fosse altro per le continue citazioni a Edgar Alla Poe, a Mary Shelley, a Vincent Price… e a zombie, mummie, vampiri e mostriciattoli di vario tipo.
Senza contare l’aria lugubre e semidepressa che arieggia lungo tutto la pellicola, forse in modo persino esagerato, col mondo di Frankenweenie che si divide in due gruppi: gli adulti da un lato, addormentati e piatti, e i bambini dall’altro, introversi tristi.
In effetti, forse in Frankenweenie il tutto assume toni eccessivi, tanto che l’unico elemento positivo, l’unico elemento di vitalità, è dato dal rapporto affettuoso tra il protagonista Victor (Frankenstein di cognome…) e il cane Sparky.
Che peraltro è bissato dal rapporto tra la vicina di casa Elsa (van Helsing di cognome) e la sua cagna Persefone.
Insomma, in Frankenweenie mancano gioia e vitalità, che viceversa sono presenti abbondantemente in altri film di Burton, seppur in modo molto diverso l'uno dall'altro: Beetlejuice, Il mistero di Sleepy Hollow, Big fish, Ed Wood… persino in Dark shadows, pur con tutto il suo humor nero.
Peccato, perché il film tecnicamente è impeccabile, ed è davvero uno spettacolo da vedere.
E inoltre ci si affeziona facilmente ai protagonisti… ma manca qualcosa, sia come vitalità, sia come idea brillante, da cui la valutazione non elevatissima.
Dimenticavo la trama: Victor ha un solo amico, il suo cane Sparky, ma sfortuna vuole che il cane muoia in un incidente. Il bambino, allora (che poi è praticamente la versione infantile del protagonista de La sposa cadavere, che difatti si chiama ugualmente Victor), sfruttando la sua grande passione per la scienza, trova un modo per riportarlo in vita.
Però succede un imprevisto…
Film pluripremiato e di pregevole fattura tecnica, ma a mio avviso non tra i migliori di Tim Burton.
Titolo: Frankenweenie (Frankenweenie).
Genere: animazione, fantastico, grottesco.
Regista: Tim Burton.
Anno: 2012.
Voto: 6.5.
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