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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 14 dicembre 2016

Tutta la conoscenza del mondo - Eros Puglielli

Mi pare che mi fossi appuntato il film Tutta la conoscenza del mondo dopo aver letto online che trattava tematiche esistenziali, anche se non ne sono sicuro.

Non può essere certo per il nome del regista del film, tale Eros Puglielli, che non avevo mai sentito e che in effetti ha diretto un paio di film e poi soprattutto fiction per la tv.

Non credo nemmeno che sia per la presenza nel film di Giovanna Mezzogiorno, pur essendo una delle mie attrici italiane preferite per via della sua forza e bellezza.

La prima ipotesi è quella più probabile, dunque, e vediamo come è stata affrontata la tematica esistenziale, la ricerca della verità e di qualcosa di più profondo nella vita, di cui parlano gli stessi personaggi del film.

Come prima cosa, tratteggiamo la trama di Tutta la conoscenza del mondo, la quale segue tre diverse direzioni narrative. Nella prima abbiamo Giovanna (Giovanna Mezzogiorno; L'ultimo bacio, Il viaggio della sposa, L'amore ritorna) ed Eleonora (Eleonora Mazzoni), due studentesse di filosofia decisamente agli antipodi in quanto a gusti personali, con la prima che elemosina attenzione presso il carismatico Professor Perotti (Giorgio Albertazzi) e la seconda studentessa  decisamente più standard, che stravede per il gruppo musicale dei Soncino.
Nella seconda seguiamo le peripezie dello zio di Giovanna, Claudio (Claudio Guain), appassionato di mistero e cultore di tematiche cospirazionistiche… nonché protagonista di un episodio bizzarro insieme al giovane Marco (Marco Bonini: evidentemente i produttori non si sono sforzati troppo con i nomi)... il quale è il protagonista a sua volta del terzo filone, quello di un giovane cantante di successo il quale sente però che nella vita c’è qualcosa di più importante.

Giovanna cerca il senso della vita nella cultura e nel carisma dei professori.
Lo zio lo cerca nei misteri e nelle cospirazioni.
Marco lo cerca in qualche maestro… a sua volta da cercare.

Detto questo, va detto anche che alla fine il film è decisamente più una commedia che non un film “ispirato” di genere esistenziale, ma perlomeno una cosa la mette in evidenza: chi segue le vie della mente finisce per perdersi, mentre chi si lascia andare alla vita e all’intuizione la strada prima o dopo la trova.

Come peraltro ben testimonia la frase finale di Tutta la conoscenza del mondo, la quale ne riassume un po’ il valore portante.
“In tutto questo tempo mi sono reso conto che la mente è uno strumento inadeguato per afferrare la realtà: è come misurare il mare a gocce, o contare le stelle dell’universo una ad una.
Basterebbe aprire gli occhi, togliere il vero dei pensieri che ci separa dalla vita, per assaporare l’intima relazione di tutte le cose, anche quelle che ci sembrano più pazze e contraddittorie. E per questo forse non basta tutta la conoscenza del mondo.”

Nel mezzo, abbiamo un film che è decisamente a basso budget e che per tanti verso è un po’ sempliciotto, ma che comunque ha qualcosa da dire e da dare, e che anzi è uno dei pochi esempi di cinema italiano brillante degli ultimi decenni.
Questo, ovviamente, tra i film che ho visto io: in tal senso, devo onestamente dire che Tutta la conoscenza del mondo è uno dei pochi film italiani che mi ha colpito tra quelli visti negli ultimi anni… insieme probabilmente a Viva l’Italia e a L’arte della felicità.

Peccato che sia finito nel dimenticatoio, tanto che non lo avevo mai sentito nominare prima di trovarlo per caso online.
Ribadisco: non è certo un capolavoro, ma va premiato per l’originalità e per il fatto di aver qualcosa da dare a chi lo guarda.

Menzione speciale per alcune scene davvero divertenti, ma anche per alcune frasi altrettanto valide, come le seguenti, le quali ben testimoniano la vocazione di fondo del film, pur nascosta nelle pieghe da commedia.

“Mi è apparso un uomo di luce, o un angelo, o qualcosa del genere, che mi ha salvato la vita.
E da allora io sento che la devo dedicare a qualcosa di più importante di queste quattro cazzate, lo capisci?”

“Io ho letto duemila libri, eppure mi sono reso conto che c'è una conoscenza assoluta. In fondo chi è che scrive i libri che contano? È gente che ha incontrato un maestro che le ha trasmesso, attraverso un cammino spirituale,  la vera conoscenza. È un'evoluzione interiore: questa è la vera conoscenza.”

“Ma tu come fai ad essere così?”
“Così come?”
“Così senza un dubbio, senza un'indecisione, che ne so, una domanda: chi sei? Dove vai? Niente proprio... sei un superficiale. Tu ti alzi la mattina, mangi, poi vai a lavorare, ritorni, rimangi, dormi e basta... non c'è altro.”

“Scusi, sa dove va questo treno?”
“Questo treno porta alla vera conoscenza.”
“È il treno che devo prendere io: la prego, mi faccia salire su quel treno. Io devo partire, devo partire!”
“Mi dispiace, non sei stato attento e hai perduto la tua possibilità.”

“Io voglio scoprire la realtà che si nasconde dietro questa realtà.”

“La possibilità è ora.”

Un'ultima cosa: il film è lesto a ironizzare sia sulla via della pura ragione e della cerebralità, che non porta da nessuna parte e che conduce a questioni di ego e a contraddizioni interiori, sia sulla via della fumosità new age, che conduce a creduloneria e ad assenza di discernimento.

Fosco Del Nero



Titolo: Tutta la conoscenza del mondo.
Genere: grottesco, commedia, fantastico, esistenziale.
Regista: Eros Puglielli.
Attori: Giovanna Mezzogiorno, Marco Bonini, Eleonora Mazzoni, Giorgio Albertazzi, Claudio Guain, Rolando Ravello, Cristiano Callegaro, Hal Yamanouchi.
Anno: 2001.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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