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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 23 maggio 2017

Oxford murders - Teorema di un delitto - Alex de la Iglesia

Ho visto un solo film del regista spagnolo (basco) Alex de la Iglesia: il brillante Crimen perfecto, che mi era piaciuto molto per il suo essere al contempo originale e grottesco.
In lista d’attesa c’è peraltro La comunidad - Intrigo all’ultimo piano, ma per ora mi sono visto Oxford murders - Teorema di un delitto, film del 2008 che passa dallo stile spagnolo a quello inglese… pur mantenendo il senso del grottesco tipico del regista.

Il film mostra un’eccellente regia, e un cast davvero ben scelto: il protagonista centrale è Elijah Wood (l’indimenticabile Frodo de Il signore degli anelli, ma visto anche in Sin City e Ogni cosa è illuminata), il quale è affiancato dal bravissimo John Hurt (Alien, 1984, V per Vendetta, Harry Potter e la pietra filosofale, Hellboy, The elephant man, ) e dalla bella Leonor Watling (Paris, je t'aime, La stanza del bambino, A mia madre piacciono le donne). 

Personalmente non posso inoltre menzionare il francese Dominique Pinon, che incontro a ogni piè sospinto nei film francesi (Il favoloso mondo di AmelieUna lunga domenica di passioni, L’esplosivo piano di BazilDelicatessenLa città dei bambini perduti, e Jean Pierre Jeunet se lo era portato appresso persino in Alien - La clonazione)… e ora anche in quelli non francesi a quanto pare.

L’altra spiccata caratteristica di Oxford murders - Teorema di un delitto è la sua grande intellettualità, e non a caso i due protagonisti sono due matematici, studente e professore, alle prese con vari enigmi: matematici e investigativi.
E non a caso il regista è laureato in filosofia.

Il film dunque è film intellettuale, colto e citazionista, ma che non fa l’errore di avere un’impronta pedante e noiosa (non so, alla Umberto Eco), e anzi mescola alla cultura commedia e ironia, e anche sentimenti.

Inoltre ogni tanto spunta fuori qualche frase dal tono esistenziale, come le seguenti.

“Niente accade mai per caso.”

“- Tu sei felice. Basta guardarti per capirlo.
- Beh, ci provo.
- Come ci riesci?
- È facile, basta seguire la corrente.”

“Preferisco fallire che non agire.
È meglio sbagliare che perdere un’occasione.”

Insomma, Oxford murders - Teorema di un delitto è film ben girato, ben recitato, intrigante, dotto e intellettualmente vivace, e vivace anche in senso emotivo.
Come detto, il trio di attori protagonisti è scintillante, e il tutto scorre benissimo.

L’unica cosa: il finale è un po’ debole: il film si scioglie come una bolla di sapone che non mantiene le promesse attese… o almeno a me ha dato questa impressione.
E inoltre, pur non essendo pedante, ogni tanto si trastulla un po’ troppo nell’intellettualismo perdendo di veridicità e di mordente.

Ma, nel complesso, Oxford murders - Teorema di un delitto è un buon film, che sfiora il risultato ottimo.
E Alex de la Iglesia si conferma regista di talento.

Fosco Del Nero



Titolo: Oxford murders - Teorema di un delitto (The Oxford murders).
Genere: commedia, giallo.
Regista: Alex de la Iglesia.
Attori: Elijah Wood, John Hurt, Leonor Watling, Julie Cox, Anna Massey, Alex Cox, Dominique Pinon, Jim Carter, Burn Gorman, Alan David, Tim Wallers.
Anno: 2008.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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