I film horror, praticamente tutti, si basano su un assunto di fondo: l’essere umano è stupido.
Ed è particolarmente stupido quando sa di avere a che fare con:
- una casa infestata,
- un oggetto malefico,
- un luogo maledetto…
… e tuttavia non scappa a gambe levate, ma resta in zona.
Anzi, non solo resta in zona, ma sfida il suddetto luogo/oggetto/casa.
Questo è esattamente quello che accade in Oculus - Lo sguardo del male, film horror a budget non troppo alto che comunque si giostra molto bene pur usando giusto un paio di attori e di location… ma mescolandoli sapientemente tra di loro e ottenendo un incremento della tensione graduale fino alla scena finale.
Partiamo dalle basi: il film è del 2013 ed è girato da Mike Flanagan, specializzato in film horror. Genere che mi piaceva molto da ragazzino, ma che nell’ultimo quindicennio praticamente ho snobbato. Per la cronaca, vi sono arrivato dalla filmografia di uno dei protagonisti del film, il giovane Brenton Thwaites, appena visto in The signal, anch’esso film di tensione, ma più tendente al fantastico e allo psicologico.
Anche Oculus - Il riflesso del male propone una componente psicologica, che però va scemando man mano, lasciando presto il campo a quella pienamente horrorifica.
Ecco in sintesi la trama del film, che poi è l’allungamento di un precedente cortometraggio: siamo nel 2013, quando il giovane Tim viene finalmente dimesso, al compimento dei 21 anni, dall’istituto psichiatrico nel quale era stato rinchiuso fin da quando aveva dieci anni. Motivo: al tempo uccise suo padre sparandogli un colpo di pistola, evento che nel frattempo ha rielaborato grazie all’aiuto degli psicologi: il padre era violento e aveva torturato e ucciso la madre, e aggredito gli stessi figli.
Sua sorella Kaylie, però, ha dei ricordi molto diversi, ed è convinta, anche dopo aver effettuato numerose ricerche storiche, che la follia che colpì i loro genitori fu dovuta all’influenza malvagia di uno specchio maledetto, che ha segnato in modo tragico la vita di tutti i suoi possessori negli ultimi secoli… compresa la sua famiglia.
E, siccome la ragazza è una di quelle persone sventate di cui si parlava all’inizio dell’articolo, si dà la pena di recuperare lo specchio in questione, di portarlo proprio nella loro vecchia casa di famiglia, nel mentre rimasta disabitata, di circondarlo di una miriade di strumenti scientifici, tra telecamere, luci e sistemi protettivi vari, in modo da affrontarlo e, finalmente, distruggerlo.
Ovviamente si porta appresso il fratellino Tim, appena uscito dall’istituto psichiatrico… e che forse avrebbe fatto bene ad andare da un’altra parte come “primo luogo frequentato dopo il manicomio”.
Se per certi versi Oculus - Il riflesso del male non è troppo originale (oggetto/casa infestata e gente poco sveglia che non scappa), per altri lo è parecchio: la regia è brillante, e il montaggio pure. La commistione tra passato e futuro nelle varie scene, dapprima sporadica e poi massiccia, contribuisce in modo efficace a calare lo spettatore nella tensione scenica, e come presumibile non mancano i colpi di scena o i momenti spaventevoli.
Anzi, a dirla tutta Oculus - Il riflesso del male è l’esempio di come si possa realizzare un buon prodotto cinematografico con pochi mezzi ma con buone idee, e questo al di là del genere del film.
Detto della buona esecuzione del film, rimane il fatto che il genere orrorifico ora mi interessa molto meno di prima, e anzi praticamente niente.
Detto della buona esecuzione del film, rimane il fatto che il genere orrorifico ora mi interessa molto meno di prima, e anzi praticamente niente.
Fosco Del Nero
Titolo: Oculus - Il riflesso del male (Oculus).
Genere: horror, drammatico, psicologico.
Regista: Mike Flanagan.
Attori: Karen Gillan, Katee Sackhoff, Brenton Thwaites, James Lafferty, Rory Cochrane, Annalise Basso, Garrett Ryan, Miguel Sandoval, Katie Parker.
Anno: 2013.
Voto: 7.
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