The O.C., solitamente abbreviato in O.C., oppure esteso in Orange County, era una delle serie tv più in voga quando ero ragazzo. Al tempo ne vidi, se ricordo bene, due stagioni, le prime, per poi lasciarla perdere quando ritenni che lo spettacolo aveva preso una tangente di scarsa qualità.
Non avevo mai finito di vederlo, dunque, nonostante la serie contasse solo quattro stagioni (tre e mezza, visto che a un certo punto è stata interrotta per il calo dell’audience), e ho pensato di porre rimedio ora.
Ecco la trama sommaria di The O.C., serie ideata da Josh Schwartz e andata in onda per la prima volta nel 2003: Ryan Atwood è un adolescente problematico, non tanto per un carattere cattivo, quanto per l’appartenenza a una famiglia piuttosto scombussolata. Il padre, alcolizzato, è infatti in carcere, la madre è ugualmente alcolizzata, e i due figli finiscono essi stessi in prigione per il furto di un auto, a cui Ryan non voleva in verità partecipare ma a cui è stato trascinato dal fratello maggiore Tray. Impietosito dal suo caso, l’avvocato Sandy Cohen lo porterà a casa propria, e quello che doveva essere un rimedio momentaneo diverrà una situazione definitiva: Ryan diventerà il migliore amico di Seth, e Sandy e Kirsten dei tutori/genitori adottivi.
La situazione si anima subito su più versanti: Ryan e Marissa si piacciono subito, ma lei è fidanzata con Luke, aitante giocatore della squadra di pallanuoto della squadra della suola; Seth da sempre è cotto di Summer, l’amica del cuore di Marissa, ma lei non lo ha mai degnato di uno sguardo; i genitori di Marissa vanno verso il divorzio per via dei guai finanziari del padre, Jimmy… e prontamente la madre di Marissa, Julie, si orienta verso Caleb Nichol, padre di Kirsten e uomo più influente di Newport.
Si inizia rapidamente con risse, incendi, amori, pettegolezzi, e si va avanti altrettanto rapidamente.
Detta così non parrebbe proprio un programma adatto a me, eppure al tempo O.C. mi conquistò del tutto, per il suo mix tra valori positivi (dei “buoni”) e acuta intelligenza e ironia (soprattutto dei due Cohen, padre e figlio). Il cast era inoltre particolarmente “in parte”, i personaggi ben tratteggiati, l’alchimia tra di essi piuttosto evidente, e la colonna sonora notevole, per una serie giovanile.
Da evidenziare anche l’eccellente doppiaggio italiano.
In particolare, i commenti arguti e ironici di Seth mi son sempre piaciuti, per quanto col senno di poi li ho trovati un po’ intellettualoidi. Anche la verve di Ryan, e la sua alchimia con Marissa, è degna di rilievo.
Purtroppo, la serie comincia bene, con una prima stagione letteralmente scintillante, prosegue benino, con una seconda stagione discreta, e crolla in modo spettacolare dalla terza stagione in poi: la terza è mediocre, e la quarta è proprio ridicola… fino all’inevitabile chiusura.
Gli ascolti del pubblico, ho letto, hanno seguito fedelmente tale mia sintetica descrizione dello show; il voto complessivo e mediano sarebbe una mera sufficienza, a cui aggiungo un mezzo punto di simpatia.
Curiosamente, la serie stessa pare del tutto consapevole del suo andamento, tanto che nella fase mediana una delle protagoniste, parlando di una serie tv che le piace (ma in realtà parlando della stessa O.C. e della sua tendenza a inventarsi eventi piuttosto ridicoli), dice: “È uno schifo la serie, non mi piace più. Cioè, creano falsi problemi a gente immaginaria soltanto per distrarci dai problemi del pianeta”.
E, parlando sempre del proprio caso, in uno degli ultimi episodi la medesima protagonista dice, sempre riferendosi in verità a O.C.: “Stava per chiudere alla quarta stagione, ma i fan hanno protestato e se ne faranno altre cinque”.
Effettivamente c’è stata una notevole raccolta di firme dei fan di O.C., ma essa non ha prodotto gli effetti ipotizzati dalla battuta in questione.
Altro elemento negativo: pur destando simpatia, lo spettacolo pare da subito prestarsi a manipolazioni mediatiche di massa di impronta piuttosto chiara: chemioterapia, omosessualità, lesbismo, bisessualità, sesso con minori, abuso di potere, distruzione dei propri ideali, corruzione, ricatto, alcolismo, droga, truffe… fa passare tutto ciò come normale, quando normale non lo è per niente.
Son comunque contento di aver visto almeno una volta l’intera serie… ma se in futuro volessi per caso rivederla, ne guarderei solamente le prime due stagioni, quelle in cui The O.C. dà il meglio di sé, prima della discesa nell’abisso verso lo stupido e il ridicolo (la relazione Ryan-Taylor è piuttosto emblematica in tal senso).
Fosco Del Nero
Titolo: The O.C. (The O.C.).
Genere: commedia, drammatico, sentimentale.
Ideatore: Josh Schwartz.
Attori: Benjamin McKenzie, Adam Brody, Mischa Barton, Peter Gallagher, Kelly Rowan, Rachel Bilson, Melinda Clarke, Tate Donovan, Chris Carmack, Alan Dale, Willa Holland, Autumn Reeser.
Anno: 2003-2007.
Voto: 6.5.
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