Avevo guardato 28 giorni dopo solamente una volta, una ventina di anni fa, ossia quando uscì.
Essendomelo trovato davanti di recente, me lo sono riguardato per curiosità… anche per vedere se il film era invecchiato bene come altri film di Danny Boyle (The beach, Trainspotting... mentre del regista mi erano piaciuti meno Piccoli omicidi tra amici, Sunshine e The millionaire).
Ripassiamo la trama di 28 giorni dopo, tutto sommato semplice (a suo tempo, discretamente originale, mentre poi il canovaccio è stato letteralmente inflazionato): un ragazzo si sveglia in un reparto di ospedale, dove era stato ricoverato per un incidente automobilistico, e trova una Londra deserta, nella quale le uniche forme di vita, se così si può dire, sono degli esseri umani tramutati in zombi.
Tutto è accaduto per via di alcune sperimentazioni su scimpanzé, le quali, unitamente a una missione di liberazione delle suddette cavie da laboratorio, ha provocato la diffusione del virus zombizzante. Il risultato è che il virus si diffonde rapidamente (sangue, morsi, saliva, qualunque punto d’ingresso nel corpo è utile al contagio) e agisce in 10-20 secondi (davvero rapido: più rapido della televisione e dei telegiornali, che richiedono invece dei mesi interi).
Così, Jim va in giro, dapprima alla ricerca di cibo e di oggetti utili, e poi alla ricerca dei suoi genitori, aiutato in ciò dalle uniche due persone vive che trova: Mark e Selena. Se una delle due farà una brutta fine, altri due personaggi si uniranno al gruppo: Frank e Hannah, padre e figlia, sopravvissuti in cima a un alto palazzo.
I quattro si metteranno in marcia seguendo le indicazioni di un messaggio radio, che promette salvezza, protezione e cura contro il virus.
28 giorni dopo, col senno di poi, è un film piuttosto semplice: lineare ma efficace.
Registicamente non convince del tutto, per le inquadrature e per i colori, ma probabilmente non è nato né come prodotto estetico né come film d’autore, per cui va bene comunque.
È interessante più la prima parte, quella nella Londra deserta, che la seconda, quella tra i militari. Anzi, quest’ultima risulta discretamente ridicola nelle motivazioni di fondo.
Il film si conquista comunque una sufficiente stretta, anche per il suo essere stato anticipatore del filone zombie, che avrebbe di lì a breve imperversato nei film e nelle serie tv.
Fosco Del Nero
Titolo: 28 giorni dopo (28 days later).
Genere: fantascienza, horror, drammatico.
Regista: Danny Boyle.
Attori: Cillian Murphy, Christopher Eccleston, Naomie Harris, Brendan Gleeson, Ricci Harnett.
Anno: 2002.
Voto: 6.
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