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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

domenica 6 dicembre 2009

Heroes - Tim Kring

Dopo diverso tempo, torno a recensire una serie tv, di cui peraltro non ho visionato tutte le puntate, fermandomi per ora alle prime 23, ossia alla prima serie.
Parlo tra l’altro non di una serie qualunque, ma di un fenomeno televisivo diventato culto nel giro di pochissimo tempo, e praticamente in tutto il mondo: Heroes.

Heroes ha cominciato le danze nel 2006, registrando poi il record di share negli Usa per la medesima fascia.
Sostanzialmente, il genere si situa tra il fantastico e il drammatico, con la gran parte dei protagonisti che, fedelmente al titolo del prodotto, è dotata di superpoteri.

E tali “superdotati” non sono pochi, ma molti, sospettati di essere una sorta di evoluzione genetica del genere umano, secondo il noto principio della sopravvivenza del più forte.
Tale, perlomeno, è la tesi del professor Chandra Suresh, il cui figlio Mohinder, anch’egli genetista, è uno dei protagonisti della storia.

I protagonisti sono però tanti, dal simpatico Hiro Nakamura (distorce lo spazio e il tempo) al politico Nathan Petrelli (può volare), dalla cheerleader Claire Bennet (può risanare il proprio corpo) alla spogliarellista Niki Sanders (diventa fortissima secondo una doppia personalità), da Micah Sanders (ripara le cose rotte) a Matt Parkman (legge nel pensiero).

Per finire con i due big: Sylar-Gabriel Gray e Pether Petrelli, rispettivamente cattivo e buono, i quali hanno il potere speciale di acquisire i poteri altrui, seppur in modo molto diverso.
La differenza, non da poco, è che il primo lo fa uccidendoli, mentre il secondo con la vicinanza e la condivisione.

Heroes si apre secondo storie e filoni separati (in cinematografia si parla di “film corali”), che tuttavia non tarderanno a intrecciarsi in modi vivaci e spesso sorprendenti.
La serie, peraltro, si mantiene interessante per tutti gli episodi, coinvolgendo lo spettatore, sinceramente incuriosito.
In tal senso, non è difficile spiegarsi il successo planetario.

Tuttavia, non sono tutte rose e fiori.
L’incipit, per esempio, è un poco debole, e non avrei né cominciato né continuato la visione se un amico non mi avesse prestato il dvd con tutti i suddetti 23 episodi.

Anche il finale è debole, e, nella confusione generale di un frenetico intersecarsi di personaggi e situazioni, non convince (magari non leggete oltre se dovete vedere ancora la prima serie), sia dal lato del cattivo (ha la vittoria a portata di mano e si distrae sul più bello?) sia da quello dei buoni (hanno sconfitto il cattivo e non ne approfittano per eliminarlo pur essendo ko… col risultato che lui fugge di nascosto?).

Inoltre, nonostante il casting globalmente parlando risulti efficace, non è indimenticabile, come sarebbe potuto forse essere, e come è stato per altre serie (sia di genere simile, come per esempio Lost o X-Files, sia di genere differente, come Friends).

In definitiva, a mio avviso Heroes è una serie televisiva che merita la visione e che propone buon intrattenimento e spunti interessanti, anche di genere esistenziale, cosa che la arricchisce, ma che forse non merita in pieno l'entusiasmo suscitato.

In futuro, peraltro, similmente a quanto ho fatto per anime e manga, recensirò anche serie tv di cui ho visto pochi o anche un solo episodio, non giudicandole degne di prosieguo: difatti, un consiglio negativo spesso vale più di un voto positivo, visto che ci permette di risparmiare molto tempo.

Fosco Del Nero

AGGIORNAMENTO del 20/10/17: dopo parecchio tempo ho ripreso la visione della serie e l'ho terminata. Purtroppo a Heroes capita quello che capita a tante serie, da Lost a Fringe: dopo una prima stagione brillante e promettente, la qualità media decade fino a sfiorare il ridicolo. Non solo perché a un certo punto tutti hanno poteri, ma perché da un momento all'altro le persone passano dall'essere buone all'essere cattive, e a ristrutturare alleanze opposte al passato, sovente in modo forzato.
Anche i dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi peggiora in modo netto, ma in generale è proprio la sceneggiatura che oscilla tra il forzato e il ridicolo. Peccato anche in questo caso.



Titolo: Heroes (Heroes).
Genere: serie tv, fantastico.
Ideatore: Tim Kring.
Attori: Ali Larter, Hayden Panettiere, Adrian Pasdar, Milo Ventimiglia, Masi Oka, Santiago Cabrera, Leonard Roberts, Sendhil Ramamurthy, Jack Coleman, Zachary Quinto, Noah Gray-Cabey, Greg Grunberg, Malcolm McDowell, Kristen Bell.
Anno: 2006-2010.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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