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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 21 ottobre 2009

Oceans waves - Si sente il mare - Tomomi Mochizuki

Oggi recensisco un altro film d’animazione dello Studio Ghibli, casa di produzione nipponica che gode di moltissimi fan in tutto il mondo per la qualità delle sua animazioni (si pensi, tra gli altri, al suo uomo di punta, Hayao Miyazaki).

Il film in questione è Oceans waves - Si sente il mare, realizzato nell’ormai lontano 1993.

Difatti, gli anni si vedono, con il tratto grafico che non è certo quello scintillante di recenti produzioni (cito Il castello errante di Howl, Ghost in the shell 2 e 5 centimeters per second).

Tuttavia, la cosa non infastidisce lo spettatore, trattandosi non di un film ad alto contenuto di azione, ma di una commedia ad ambientazione scolastica, uno dei generi più in voga nel Sol Levante.
E, devo dire, anche uno dei più apprezzati dal sottoscritto.

Oceans waves è la storia di Taku Morisaki, uno studente di Kochi che si è appena trasferito a Tokio per continuare gli studi all’università.
Durante un viaggio in aereo, egli ripercorre mentalmente gli eventi dell’ultimo periodo della scuola superiore, e in particolare la sua amicizia con Yutaka Matsuno e il suo rapporto con Rikako Muto, una ragazza dal carattere particolarmente difficile e ribelle, frutto anche della travagliata esperienza familiare con i suoi genitori, divorziati.
Essa, nel tentativo di ritornare alla sua vita precedente, coinvolge Taku nel viaggio da suo padre…

La prima cosa che mi viene da dire è che in questa storia non c’è nulla di speciale, come peraltro in molti manga o anime giapponesi.

Voglio dire, non ci sono eventi fantastici, non ci sono fatti bizzarri, non ci sono personaggi bislacchi, e così via.
Come detto, neanche l’animazione colpisce l’occhio dello spettatore.

Eppure…

Eppure, in questa e in molte altre storie provenienti dal Giappone ho trovato un fascino speciale, una sorta di dolcezza legata al momento dell’adolescenza, un sentimento misto di bellezza e di rimpianto, che ogni volta mi lascia col sorriso sulle labbra.

Certamente, Oceans waves - Si sente il mare, non è il miglior esempio dell’animazione nipponica, e nemmeno dello Studio Ghibli, se è per quello, ma comunque conferma la tesi principale.

Ulteriore dettaglio: è stato scelto, non so se direttamente nel prodotto originale o nel doppiaggio italiano, un linguaggio affatto giovanile e anzi piuttosto desueto, se non proprio sofisticato.

Consigliato per vedersi un film grazioso e piacevole.
Per i capolavori, guardatevi tutta la filmografia di Miyazaki e andrete a colpo sicuro.

Fosco Del Nero



Titolo: Oceans waves - Si sente il mare (Umi ga kikaeru).
Genere: commedia, sentimentale.
Regista: Tomomi Mochizuki.
Anno: 1993.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

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