Bentrovati a questo nuovo articolo: oggi siamo in compagnia di Interstellar, film del 2014 diretto da Christopher Nolan.
Cominciamo proprio dal regista, di cui ho già visto Memento, The prestige, Inception: Nolan è un regista indubbiamente dotato, e anzi un vero e proprio esteta della macchina da presa, però i suoi film, nonostante la grande cura visiva, la trama ricercata e spesso nebbiosa e tanti riferimenti e citazioni, non mi hanno mai colpito dentro. Ossia, termino la visione pensando “Ottimo film, davvero ben fatto”, ma senza che il film in questione mi rimanga memorabile.
Diciamo che tra un film concettual-mentale come quelli di Nolan e un film interiore come La leggenda di Bagger Vance, o Bab’Aziz - Il principe che contemplava la sua anima, o Il posto delle fragole, film pur diversissimi tra di loro, tendo decisamente a questi ultimi…
… oppure a film immaginifici come La città incantata o Il castello errante di Howl.
Ma non divaghiamo, e torniamo a Interstellar, lunghissimo film di più di 2 ore e 40 che mi era stato consigliato per i suoi contenuti esistenziali… che in realtà ci sono solo in piccolissima parte.
Partiamo dalla trama: siamo in un prossimo futuro non precisato, con il pianeta Terra che sta divenendo man mano meno abitabile dalla razza umana, per via di un clima sempre più inospitale e di colture sempre meno coltivabili.
Come conseguenza la Nasa sta cercando delle alternative per salvare la razza umana, o sotto forma di trasferimento della popolazione terrestre su un pianeta abitabile, o sotto forma di popolazione ex novo di tale nuovo pianeta qualora il piano A risulti impraticabile.
A dare una mano, inaspettatamente, è un cunicolo spazio-temporale apparso vicino a Saturno, che si suppone aperto da una civiltà aliena che intende dare una mano all’umanità.
Si viene presto a scoprire, tramite il protagonista Cooper (e la sua vivacissima figlia Murphy), che la Nasa ha già spedito 12 uomini verso 12 destinazioni differenti, in missioni che avevano tutta l’aria di missioni suicide, con lo scopo di trovare un pianeta abitabile.
Dai dati spediti indietro, alcuni sono risultati potenziali candidati, e serve ora un pilota (un altro essere umano coraggioso) che voglia pilotare il mezzo per andare a vedere tali candidati… ovviamente passando per il cunicolo spazio-temporale.
E si dà il caso che Cooper (Matthew McConaughey; Contact, Come farsi lasciare in 10 giorni, Dallas Buyers Club) è proprio un ex pilota di mezzi spaziali, poi convertitosi a contadino, e che non veda l’ora di rimettersi in viaggio, nonché di cercare di salvare l’umanità.
Per la gioia della figlioletta Murph (Mackenzie Foy da bambina, Jessica Chastain da grande).
A tali personaggi vanno aggiunti anche Amelia Brand (Anne Hathaway; Il diavolo veste Prada, Havoc - Fuori controllo, Ella Enchanted - Il magico mondo di Ella), il professor Brand (Michael Caine; Sleuth - Gli insospettabili, I figli degli uomini, Hannah e le sue sorelle) e il dottor Mann (Matt Damon; Dogma, Rounders - Il giocatore, I guardiani del destino, Will hunting - Genio ribelle).
Da citare anche le presenze, comunque meno importanti, di Topher Grace (famoso per la sit-com That 70's show), di Wes Bentley (famoso per American beauty, e rivisto di recente in Hunger games) e di John Lithgow (famoso per la sit-com Una famiglia del terzo tipo).
Come detto, Interstellar dura parecchio, ma è una durata che non pesa affatto, dal momento che il film scorre via bene e con un buon livello di coinvolgimento dello spettatore, risultando sempre appassionante, e in tutte le sue diramazioni (presente sulla Terra, viaggio nello spazio, perlustrazione di vari pianeti, piano “metafisico”).
Il cast è di buon livello e quindi su questo aspetto tutto fila liscio, e la regia come detto è di valore.
Anzi, rispetto ad altri film di Christopher Nolan forse questo ha qualcosa in più: Memento è il più originale come trama e montaggio, Inception è quello più “colossal” e dinamico, The prestige è quello più "equivoco", e Interstellar è quello dal respiro più ampio (beh, più ampio di così è difficile).
Non manca qualche riferimento esistenziale, come i 12 viaggiatori-apostoli diretti verso 12 destinazioni-12 tribù d’Israele (e peraltro si noti che la base spaziale ha 12 sezioni, quasi fosse un orologio, cosa probabilmente simbolica in un film il cui fattore tempo viene spesso distorto).
Inoltre si accenna a dei misteriosi “Loro” che guidano e proteggono l’umanità, pur se tale argomento non viene esplorato, e anzi a fine film praticamente svanisce per motivi che non preciso per questioni di trama.
Interessanti anche alcune citazioni, pur se giusto un paio in un film di 165 minuti.
Le riporto di seguito a chiusura della recensione, ribadendo ancora una volta che Interstellar è un film che merita senza dubbio la visione, e che non disdegna qualche tematica profonda, oltre che l’esplorazione dell’ignoto.
“L’amore non è una cosa che abbiamo inventato noi.
È misurabile, è potente, deve voler dire qualcosa.
L’amore è l’unica cosa che possiamo percepire che trascende le dimensioni di tempo e spazio.
Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora.”
“L’unico modo che gli umani hanno trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle”.
E chiudo con una poesiola buttata lì come per caso, senza alcun nesso con gli eventi della trama, e che parla di tenebre e di luce e di saggezza:
“Non andartene docile in quella buona notte,
i vecchi dovrebbero bruciare
e delirare al serrarsi del giorno.
Infuria! Infuria
contro il morire della luce.
Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta,
perché dalle loro parole non diramarono fulmini,
non andartene docile in quella buona notte.
Infuriati! Infuriati
contro il morire della luce.”
Fosco Del Nero
Titolo: Interstellar.
Genere: fantascienza, drammatico.
Regista: Christopher Nolan
Attori: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow, Ellen Burstyn, Casey Affleck, Wes Bentley, Mackenzie Foy, David Oyelowo, Matt Damon.
Anno: 2014.
Voto: 7.5.
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