In passato ho postato anche recensioni di fumetti, invariabilmente manga, così come di altre cose, dalla musica a vari video, salvo poi orientare il blog solamente sui film, come recita il nome stesso.
Tuttavia, vi ho lasciato le recensioni di manga, e ogni tanto, seppur molto raramente, ne aggiungo qualcuna, come è il caso odierno.
Per un lettore della vecchia scuola di manga, quelli classici, quelli considerati capolavori storici, è difficile trovare nuove proposte di valore in un mercato editoriale che nel corso degli anni, evidentemente per via di un aumentato successo, ha aumentato notevolmente le proposte sugli scaffali delle librerie, a discapito però della qualità media, che è crollata in modo quasi incredibile.
Quando ero adolescente, e avevo pochi soldi in tasca da dedicare ai manga, dovevo scegliere tra Ranma e Lamù, tra Kimagure Orange Road e Video Girl Ai, tra Ken il guerriero e Maison Ikkoku.
O ancora, tra Ushio e Tora e Appleseed.
E non sto menzionando nemmeno altri classici come Devilman o Captain Tsubasa, che allargherebbero ulteriormente i generi, e lo spazio temporale.
Letti tutti questi e gli altri classici del periodo, rivolgersi ai manga odierni è abbastanza sconfortante, giacché, come detto, il livello medio è molto calato. Avendo dunque voglia di un manga, ma di un manga di livello, sono andato a recuperare uno dei pochi autori classici che al tempo snobbai del tutto, ossia Mitsuru Adachi.
E, nel dettaglio, mi sono preso e letto Rough, il quale, insieme al suo “gemello” Touch, al tempo ignorai per il semplice motivo che la serie animata di quest’ultimo, Prendi il mondo e vai, mi era sempre sembrata scialba e senza mordente, cosa che mi ha fatto tagliare l’autore nel complesso.
Beh, pessima mossa allora e ottima mossa oggi, se posso riassumere così tutto quanto.
Anzi, aggiungo di più: Rough, nella commistione tra commedia, umorismo, relazioni sentimentali, relazioni d’amicizia e interessi personali, così diffusa nei manga di quel periodo (Orange Road, Video Girl Ai, Maison Ikkoku, etc), si è rivelato uno dei manga che più ha toccato le mie corde, con quella sua energia così viva ma al contempo così serena e morbida.
Per non parlare del fatto che i personaggi sono caratterizzati ottimamente, che i tratti del disegno, pur non esaltanti, sono puliti e lindi, e che la storia, pur anch’essa non eccezionalmente innovativa, trascina il lettore… proprio per la forza delle emozioni e dell’energia che vi è dentro, ciò che faceva della vecchia scuola di manga “la scuola di manga”, a differenza della quasi totalità dei manga odierni che puntano su azione, spettacolarismo, etc.
Ecco in grande sintesi la trama di Rough: Keisuke Yamato è il figlio di una famiglia giapponese produttrice di dolci tradizionali e fa nuoto, segnatamente dedicandosi ai 100 metri in stile libero; Amy Ninomiya è la figlia di una famiglia produttrice di dolci tradizionali e fa nuoto, segnatamente tuffi.
I due, che già si conobbero bambini, pur non ricordandolo da subito, inevitabilmente vengono a reincontrarsi, anche perché, oltre a frequentare la stessa scuola, frequentano anche la medesima piscina.
Il primo “reincontro” non è il massimo, con lei che dà dell’assassino a lui, per motivi sulle prime ignoti (beh, ma anche sulle seconde), ma poi i due si avvicineranno man mano, uniti anche dalla passione per il nuoto, in qualsivoglia sua forma.
Intorno ad essi, tanti altri personaggi, tutti ben caratterizzati: dai padri dei ragazzi, ai compagni di scuola e di piscina, fino ad altri nuotatori di livello nazionale, uno dei quali è una sorta di promesso sposo di Amy (Hiroki Nakanishi).
Rough, che dura 14 volumetti di varia lunghezza, è davvero bello, e racchiude in sé l’anima del manga di una volta… e non a caso è passato alla storia, con il suo successo, per quanto tardivo in Italia (ma non in Giappone dove è esploso fin da subito), poi recuperato nel tempo e bissato dal fratello Touch… che difatti sarà il prossimo manga che mi leggerò, e così potrò dire la mia, ai fan rispettivamente del primo e del secondo, sullo storico dualismo tra l’uno e l’altro.
Fosco Del Nero
Titolo: Rough (Rafu).
Genere: manga, commedia, sentimentale, sportivo.
Autore: Mitsuru Adachi.
Anno: 1989.
Voto: 8.5.
Dove lo trovi: qui.
Genere: manga, commedia, sentimentale, sportivo.
Autore: Mitsuru Adachi.
Anno: 1989.
Voto: 8.5.
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