Misora per sempre è ormai il quinto manga di Mitsuru Adachi che leggo... e praticamente tutti in rapida serie, dal momento che fino a questo momento avevo ignorato l’autore giapponese, per poi scoprirlo con entusiasmo grazie a Rough, cui sono seguiti poi Touch, Miyuki e Slow step.
Il che, per coincidenza, è anche la mia personale classifica di gradimento, in cui purtroppo si inserisce lo stesso Misora per sempre.
Forse è un caso, ma quelli che ho gradito meno, ossia gli ultimi due, sono anche i più corti: forse Adachi si esprime meglio sul medio e sul lungo piuttosto che sul breve.
Ma andiamo a tratteggiare la trama sommaria di Misora per sempre, opera composta di cinque volumetti piuttosto corposi: il trio di amici Misora, Ryudo e Jushiro e l’altro trio di amici Miyako, Kouta e Chiyonosuke, in aperta rivalità tra di loro, si conoscono fin da bambini, e hanno condiviso un’esperienza strana, allorquando, all'età di sei anni, in una circostanza anomala fu predetto loro da un dio locale che al compimento dei tredici anni ciascuno di loro avrebbe ricevuto in dono un regalo come ringraziamento per la buona azione compiuta.
La prima a compiere i suddetti 13 anni è proprio Misora, la quale effettivamente riceve un dono: la capacità di spostare gli oggetti, per quanto di pochi centimetri e a costo di grande fatica fisica. Via via seguiranno tutti gli altri, ciascuno con un potere apparentemente di scarsa rilevanza.
Ma i poteri saranno decisivi allorquando i sei, ora amici anche per via della vicinanza nel Rental Club, club sportivo che “affitta” i suoi membri agli altri club che ne hanno di volta in volta bisogno, si troveranno ad affrontare una minaccia addirittura mondiale.
Misora per sempre, è notorio, è un manga atipico nella produzione di Mitsuru Adachi: intanto, il disegnatore giapponese solitamente si esprime in opere più lunghe.
Inoltre, di solito egli esplora la vita quotidiana, mentre in questo caso si lancia nel fantastico con tanto di poteri esp.
Ancora, solitamente vi è un protagonista e un triangolo amoroso, mentre qua abbiamo un gruppo di sei personaggi… nonché due nemici, altra novità.
E ancora: di solito Adachi riprende ragazzi del liceo, mentre qua abbiamo a che fare con tredicenni… per quanto con tredicenni che sembrano ragazzi del liceo sia nell’aspetto che nel comportamento.
Vi sono meno sentimenti, invero quasi del tutto assenti, e più gag e umorismo.
Ma, soprattutto, quasi non si parla di sport: un evento per un autore che ha sempre messo in mezzo in modo sostanzioso baseball, softball, pugilato, e via discorrendo.
Tocco finale alle stranezze: il gatto parlante Bake.
Detto questo, gli amanti dell’Adachi “puro” saranno forse rimasti delusi da tutte queste novità. Io, personalmente no, sia perché il genere fantastico mi piace, sia perché Misora per sempre è molto bello a vedersi, e anzi assai più maturo nei tratti rispetto ad altri fumetti di Adachi, non a caso precedenti.
Il problema di Misora per sempre, ciò che lo fa precipitare nella classifica di gradimento, a giocarsi l’ultimo posto con Slow step (ultimo, ma pur sempre relativo a opere discrete), è che la serie è incostante, va a salti, e si conclude in modo a dir poco frettoloso, oltre che inverosimile.
Sembra quasi che Adachi non sapesse come farla evolvere, o avesse altro da fare, e l’abbia conclusa il prima possibile.
Ma, in generale, dal momento in cui sono entrati in scena i fratelli cattivi la sceneggiatura è degenerata.
Peccato: opera comunque gradevole e più che sufficiente, ma ben lontana dalle vette di Rough o Touch.
Ed ora procedo con H2, la serie più lunga di Mitsuru Adachi… e vedrò se la mia teoria sul fatto che Adachi si esprima meglio sul medio-lungo è corretta.
Fosco Del Nero
Titolo: Misora per sempre (Itsumo Misora).
Genere: manga, commedia, fantastico.
Regista: Mitsuru Adachi.
Anno: 2000-2001.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.