Miyuki è il terzo manga di Mitsuru Adachi che leggo dopo Rough e Touch, che mi sono entrambi piaciuti moltissimo.
La speranza era ovviamente che il bis divenisse tris… e anzi anticipo che mi sono già procurato anche Misora per sempre, Slow step e H2.
Insomma, mi sono fatto il pieno di Adachi, ed è un bel pieno, devo dire.
Miyuki praticamente è il suo primo lavoro lungo, e segue da vicino il più breve Questa allegra gioventù. Anticipa di poco Touch, di cui peraltro è stato parallelo per alcuni anni, giacché le produzioni dei due si sono accavallate.
Peraltro, parliamo degli ormai lontanissimi anni “80… e la cosa si vede in tanti fattori: dai disegni piuttosto minimalisti (ma questo è un tratto tipico di Adachi a quanto ho visto, al di là del periodo) ad alcuni fattori culturali ormai antichi anche per il Giappone, come il ruolo della donna in famiglia.
Ciò che non cambia mai sono… i volti dei protagonisti, che sono gli stessi di Rough e Touch.
Ecco in sintesi la trama di Miyuki, manga composto da dodici volumetti, che in Italia tanto per cambiare non ha avuto un grande successo (probabilmente Adachi è troppo intimista, leggero, sottile e poco dinamico per incontrare i favori del grosso pubblico italiano): Masato Wakamatsu è infatuato della compagna di classe Miyuki Kashima, la quale non sembra del tutto indifferente alle sue attenzioni, per quanto qualcosa vada sempre storto e pregiudichi la situazione.
Un’altra Miyuki, però, sta per comparire sulla scena, o meglio per ritornarvi: è la sorella di Masato, che si chiama dunque Miyuki Wakamatsu e che pare avere un affetto particolare per il fratello, dimostrandosi piuttosto protettivo e affettuosa… non sapendo peraltro di non essere veramente sua sorella, dal momento che era stata adottata dal padre di Masato quando era piccola, e poi cresciuta in altro luogo, giacché il padre di Masato era sempre fuori per lavoro e le madri dei due ragazzi, ossia le mogli di Wakamatsu padre, sono entrambe morte, cosa che di fatto ha lasciato i giovani a vivere da soli.
In mezzo tanti altri personaggi: compagni di classe o di scuola, insegnanti, genitori e parenti, anche se il grosso della storia verte proprio sul rapporto tra Masato e Miyuki.
Mio commento: Miyuki è inferiore ai suoi dirimpettai Rough e Touch, e si mostra un po’ acerbo in alcuni tratti. Il finale, inoltre, è assolutamente frettoloso e non rende giustizia al resto del fumetto, e anzi si ha la sensazione che lo renda quasi monco di qualcosa che avrebbe potuto essere molto più intenso e brillante.
Divertenti i siparietti in cui il mangaka si mette in mezzo, ovviamente sempre in chiave comica.
Nel complesso, comunque, Miyuki non mi ha deluso, come Mitsuru Adachi ancora una volta non mi ha deluso, colpendomi come negli altri casi per delicatezza, tenerezza e semplicità, nonché per un umorismo leggero e tenue.
Vediamo i prossimi fumetti.
Titolo: Miyuki (Miyuki).
Genere: manga, sentimentale, commedia.
Autore: Mitsuru Adachi.
Anno: 1980-1984.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.