Il film recensito oggi è Due fuggitivi e mezzo, di Francis Veber.
La mia passione per Francis Veber, e in generale per le commedie umoristiche francesi, è iniziata con la visione del mitico La cena dei cretini, film forse un po’ cinico ma dall’umorismo irresistibile.
Segnatomi il nome del regista, Veber per l’appunto, mi ero poi visto in rapida successione vari altri suoi film, a cominciare da quelli più recenti, il tenerissimo Una top model nel mio letto e il simpatico Le placard - L’apparenza inganna, per poi risalire ai precedenti, come Sta' zitto, non rompere, In fuga per tre e La capra.
I film di Francis Veber hanno alcune cose tipiche: la prima, ben nota, è la figura di un personaggio chiamato François Pignon, che oscilla tra l’essere imbranato e l’essere del tutto ottuso (ciò cambia abbastanza da film a film, come cambia l'attore che lo interpreta).
La seconda è la presenza di alcuni attori feticcio e assai ricorrenti, tra cui Gérard Depardieu, presente per esempio in Sta' zitto, non rompere, in cui fa coppia con Jean Reno, e in La capra, in cui fa coppia con Pierre Richard… proprio come accade in Due fuggitivi e mezzo.
Peraltro, di Due fuggitivi e mezzo avevo già recensito il remake girato dallo stesso Veber per il mercato americano, ossia In fuga per tre, in cui i ruoli di Depardieu e Richard erano assegnati rispettivamente a Nick Nolte e Martin Short.
Dico subito una cosa: i due film si equivalgono come qualità; cosa affatto scontata pur avendo in comune la sceneggiatura e il regista, dal momento che la differenza del cast, dell’ambientazione e dello stile di fondo poteva dar esito a risultato del tutto difformi.
Invece, tanto Due fuggitivi e mezzo quanto In fuga per tre sono film carini… che essenzialmente si equivalgono, tanto che vederne uno rende abbastanza inutile vedere l’altro.
Ecco la trama sommaria di Due fuggitivi e mezzo: Jean Lucas (Gérard Depardieu; visto anche in Nemico pubblico N.1 - L'istinto di morte, Una pura formalità, Paris, je t’aime, Vita di Pi) è appena uscito di carcere dopo aver scontato cinque anni per numerose rapine in banca e, deciso a cambiare vita, vende alcuni suoi averi e si reca in banca, ma questa volta per aprire un conto corrente per depositare i soldi della vendita.
Il caso vuole però che proprio in quella banca effettui una rapina lo scalcinato François Pignon (Pierre Richard), il quale non è affatto un criminale bensì un padre disperato perché disoccupato, senza soldi, e con una bambina da mantenere da solo… e che peraltro non parla da quando la madre è morta anni prima.
Minacciato dalla polizia nel mentre accorsa, Pignon prende un ostaggio per garantirsi la fuga, e sceglie proprio Lucas, che viene scambiato dai poliziotti per il rapinatore dati i suoi trascorsi. Da qui inizia una commedia degli equivoci, col duro Lucas che pian piano si ammorbidisce e si affeziona ai due personaggi, tanto che finisce per aiutarli.
La trama è molto semplice, e tutto si gioca sulle gag del duo Depardieu-Richard, che funziona piuttosto bene.
Curiosamente, in Sta' zitto, non rompere, nel duo Reno-Depardieu, era quest’ultimo a recitare il ruolo del personaggio bislacco, e parimenti bene, segno del fatto che dietro il nome famoso c'è una notevole abilità come attore.
Complessivamente, Due fuggitivi e mezzo è un film discreto e funziona sufficientemente bene… anche se si trova ben al di sotto dei migliori risultati di Francis Veber,ossia, a mio avviso, La cena dei cretini e Una top model nel mio letto.
Fosco Del Nero
Titolo: Due fuggitivi e mezzo (Les fugitives)
Genere: comico, sentimentale.
Attori: Gérard Depardieu, Pierre Richard, Jean Carmet, Michel Blanc, Anais Bret, Eric Averlant, Maurice Barrier.
Regista: Francis Veber.
Anno: 1986.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.
Genere: comico, sentimentale.
Attori: Gérard Depardieu, Pierre Richard, Jean Carmet, Michel Blanc, Anais Bret, Eric Averlant, Maurice Barrier.
Regista: Francis Veber.
Anno: 1986.
Voto: 6.5.
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