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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 16 giugno 2021

Gambit - Grande furto al Semiramis - Ronald Neame

Oggi la recensione è dedicata a Gambit - Grande furto al Semiramis, film del 1966.

Da sempre tendo a seguire decisamente di più i registi che non gli attori o i generi, dal momento che è molto più importante chi c’è dietro la macchina da presa piuttosto di chi vi è davanti o delle varie etichette che si possono mettere ai film.

Un regista che ho conosciuto di recente, per quanto non contemporaneo, è Ronald Neame, che ho affrontato già in quattro film: Il forestiero, Il giardino di gesso, La strana voglia di Jean e Due sotto il divano. Se il primo non mi era piaciuto molto, gli altri tre sono andati in crescendo, grazie anche ad ottime interpretazioni (rispettivamente Hayley Mills, Maggie Smith e Walter Matthau, mentre il protagonista del primo film era l’ugualmente ottimo Gregory Peck).

I protagonisti di Gambit - Grande furto al Semiramis sono altri due nomi importanti dell’Hollywood di allora: Michael Caine e Shirley MacLaine. Evidentemente Neame era piuttosto importante come regista ed era in grado di attrarre grandi nomi.

Peraltro, Gambit - Grande furto al Semiramis propone uno schema che non ho mai veduto in vita mia, pur in centinaia e centinaia di film visti: i primi venti minuti del film descrivono la storia come avrebbe dovuto andare nelle intenzioni del protagonista Harry Dean, ladro gentiluomo inglese, mentre il resto del film, ossia circa novanta minuti, descrive come vanno effettivamente le cose… ossia molto distanti dalle intenzioni del ladro, anche per via del carattere frizzantino della sua socia in affari, Nicole Chang, di professione ballerina e prestatasi al colpo di Dean per via dell’incredibile somiglianza con la defunta moglie del miliardario Shahbandar, uno degli uomini più ricchi al mondo e oggetto delle attenzioni di Dean, che lo vorrebbe alleggerire di un’antica scultura di valore incalcolabile.

La valutazione tiene conto di tale originalità, nonché di una storia vivace e dinamica, per quanto in talune situazioni molto naif, sia a livello di sceneggiatura (costosi sistemi di sicurezza svelati e violati con facilità, scelte dei personaggi insensate) sia su altri livelli (il solito vezzo statunitense di far recitare parti di certe etnie ad attori di altre etnie, come il miliardario Shahbandar, mediorientale, interpretato da un attore chiaramente caucasico).

Michael Caine un po’ affettato ma globalmente efficace; Shirley MacLaine non tanto bella quanto si credeva fosse, e un poco statuaria… ma forse mi son fatto condizionare dalla statua con le sue fattezze.
Non mancano buone maniere e buoni sentimenti.

Globalmente, comunque, ho discretamente gradito Gambit - Grande furto al Semiramis, film che gode di buona fama e che si è anche guadagnato, negli anni recenti, un remake ad opera dei bravi fratelli Coen.

Fosco Del Nero



Titolo: Gambit - Grande furto al Semiramis (Gambit).
Genere: commedia.
Regista: Ronald Neame.
Attori: Michael Caine, Shirley MacLaine, Herbert Lom, Roger C. Carmel, John Abbott, Arnold Moss, Richard Angarola, Maurice Marsac.
Anno: 1966.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.



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