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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 16 luglio 2019

Il forestiero - Ronald Neame

Ho sempre apprezzato Gregory Peck, e per converso le pellicole in cui egli ha recitato, anche se, ad onor del vero, ho probabilmente cominciato con le migliori, ossia Il buio oltre la siepe e L’ultima spiaggia, tanto che i film che ho visto dopo, ossia Vacanze romaneOmen - Il presagio e Il forestiero, si son piazzati svariate lunghezze dietro le prime e migliori.

L’ultimo film di tale lista, Il forestiero, è il film recensito quest’oggi, e con esso facciamo un viaggio indietro nel tempo di oltre un secolo, fino al 1903, anno di ambientazione del film, realizzato tuttavia nel 1954.

Ecco la trama del film, il quale è tratto da un’opera di Mark Twain: a inizio ventesimo secolo l’americano Henry Adams si trova per caso a Londra, a seguito di uno sbarco poco fortunato, e inizia a girare per la città per cercare qualcosa da fare. Gli va bene qualunque cosa: un lavoro, un piccolo prestito, ma sulle prime non trova niente, tanto che inizia ad avere fame.
Gira e gira, s’imbatte a un certo punto in due fratelli, due gentiluomini che hanno fatto una scommessa su come potrebbero andare le cose a chi avesse in suo pugno una banconota da un milione di sterline, all’epoca una cifra incredibile; i due non solo hanno fatto la scommessa, ma hanno fatto stampare dalla banca la suddetta banconota, e la danno per l’appunto a Henry Adams, il quale in pochi secondi vede così mutata la sua condizione da quella di povero in canna in forte difficoltà a quella di milionario a cui tutti si inchinano e regalano le cose.
La scommessa fatta dai due gentiluomini inglesi, in un’epoca in cui gli americani erano visti non come gentiluomini ma come gente di serie B, verte per l’appunto sul riuscire a cavarsela senza spender denaro.

In buona sostanza, siamo di fronte alla solita (solita per i tempi moderni, magari al tempo di Twain la cosa era una novità) commedia sul cambio repentino di condizione sociale ed economica e su come il fortunato protagonista lo gestisce.

Nulla di che, e infatti il film non presenta particolari scintillii: né nella sceneggiatura, né nei personaggi, né nei dialoghi… e anzi questi ultimi a un certo punto diminuiscono anche per via di un personaggio non parlante, tale Rock, che forse voleva essere originale ma che risulta un pochetto ridicoletto.

Nel calderone ci finisce anche la solita relazione sentimental-romantica, anch’essa piuttosto banale, col risultato finale che Il forestiero è una commedia mediocre sotto ogni punto di vista, e che tra le sue attrattive ha forse la sola ambientazione inglese di inizio 900. 
E poi la bravura di Gregory Peck, ma è decisamente troppo poco per farne un film di valore.

Fosco Del Nero



Titolo: Il forestiero (The million pound note).
Genere: commedia.
Regista: Ronald Neame.
Attori: Gregory Peck, Jane Griffiths, Ronald Squire, Joyce Grenfell, A.E. Matthews, Maurice Denham, Reginald Beckwith, Brian Oulton, John Slater, Wilbur Evans.
Anno: 1954.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

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