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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 15 giugno 2021

Blues Brothers: il mito continua - John Landis

Dal momento che avevo appena ri-visto The Blues Brothers, ho pensato di vedermi anche Blues Brothers: il mito continua, seguito uscito alla bella distanza di 18 anni, ossia nel 1998, ma tuttavia “dedicato” al 2000, dal momento che il titolo originale dell’opera è proprio Blues Brothers 2000.

In tal senso, raramente un titolo di un film è stato così sincero, visto che descrive esattamente cosa c’è in esso: "Blues Brothers" (ossia praticamente la replica del primo film, variazioni sul tema a parte) e l’aggiornamento all’anno 2000, con tutte le conseguenze del caso; le più rilevanti sono le morti, avvenute nel mentre, di tre protagonisti del primo film: Joe Belushi, Cab Calloway e John Candy, a cui non a caso il film è dedicato in apertura. 
Specialmente la prima assenza si fa sentire: occorre dire che John Goodman, per quanto piuttosto voluminoso come corporatura, non riesce che in parte a coprire l’assenza del suo predecessore.

Ecco la trama sommaria di Blues Brothers: il mito continua… che potrebbe benissimo non essere descritta visto che è assai simile a quella del primo film, praticamente identica come struttura: dopo ben diciotto anni di prigione, dovuti ai tanti capi d’imputazione di cui si era macchiato durante le avventure del primo film, Elwood Blues esce finalmente dal carcere e attende che suo fratello venga a prenderlo, proprio come lui aveva preso Jake anni prima. Il fratello tuttavia non viene perché nel frattempo è morto. Elwood, pur rattristato dalla cosa, si rimette in pista, e decide di riunire ancora una volta la banda; dopo diciotto anni son tutti piuttosto invecchiati, giacché non erano ragazzini neanche prima, e qualcuno è morto, sia nella realtà sia nel film, ma Elwood non demorde e riesce a riunire quelle che il film stesso definisce “vecchie cariatidi”.

Nel farlo, però, e nel puntare alla vittoria della “Battaglia delle band”, si trascina appresso la polizia, la mafia russa, un gruppo di miliziani fascisti e perfino le suore dell’orfanotrofio capeggiate da suor Maria Stigmata, convinte che Elwood abbia rapito un bambino di nome Buster, il quale in realtà diviene il terzo cantante della band. C’è spazio anche per una sorta di strega vudu, interpretata dalla bella e brava Erikah Badu.

I nomi musicali presenti sono massicci come nel caso del precedente film: a parte i musicisti che fanno proprio parte dei Blues Brothers, abbiamo Aretha Franklin, James Brown, Bo Diddley, B. B. King, Eric ClaptonIsaac Hayes, Billy Preston, Jonny Lang, il gruppo dei Blues Traveler, la già menzionata Erikah Badu e altri ancora.

Proprio come ai suoi tempi il The Blues Brothers originale fu stroncato dalla critica, così è stato per il sequel Blues Brothers: il mito continua… in modo invero curioso, visto che i due film sono praticamente identici: ciò non ha impedito a tanti di additare il primo come capolavoro e il secondo come film scadente.
Certo, parte della magia del primo se n’è andata, e la colonna sonora del primo film è superiore, per quanto anche il secondo si difenda bene (con una versione finale di New Orleans a dir poco mitica e che poi sfuma nei titoli di coda), ma questo secondo film si permette perlomeno il lusso di essere all’altezza del primo e paragonabile a esso, cosa non da poco quando si ha di fronte un film culto.

In definitiva, personalmente ho gradito questo Blues Brothers 2000/Blues Brothers: il mito continua, e anzi mi ha fatto piacere vedere un mito certamente invecchiato e per certi versi anche anacronistico, giacché quel tipo di musica sta andando a scomparire man mano, ma quantomeno invecchiato bene. Certo, l’assenza di Belushi si sente, e il tutto è di fatto un già visto, ma c’è anche qualità, filmica e musicale, e anzi c’è più varietà rispetto al primo ma comunque inarrivabile film,

Una curiosità: in un certo punto i tre cantanti del gruppo vengono trasformati in zombie e ballano un poco in stile zombie, ciò che ovviamente è una citazione del videoclip di Michael Jackson Thriller, diretto proprio dal regista John Landis: citazione nella citazione, visto che tutto il film in realtà è una citazione.

Fosco Del Nero



Titolo: Blues Brothers: il mito continua (Blues Brothers 2000).
Genere: comico, commedia, musicale, surreale.
Regista: John Landis.
Attori: Dan Aykroyd, John Goodman, J. Evan Bonifant, Nia Peeples, Joe Morton, Frank Oz, Aretha Franklin, Walter Levine, Shann Johnson, B.B. King, Kathleen Freeman, Matt Murphy, Lou Marini, Donald Dunn, Steve Cropper, Tom Malone, James Brown, Alan Rubin, Willie Hall, Murphy Dunne, Daniel Vivian, Erikah Badu, Eric Clapton, Frank Oz.
Anno: 1998.
Voto: 8.
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