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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 17 novembre 2021

Steins Gate - Hiroshi Hamasaki, Takuya Sato

Mi sono guardato la serie animata Steins Gate dopo aver giocato al videogioco omonimo, il quale peraltro era l’opera originaria, seguita per l’appunto dall’anime e da altri sottoprodotti in virtù del suo successo.

Perché me la sono guardata dopo aver fatto il videogioco, peraltro molto più lungo come monte ore? Perché il videogioco ha diversi finali e all’ultimo, quello definito come “true ending” (ossia “il vero finale”), ci si può arrivare solamente se nel corso del gioco, il quale è una "visual novel", si sono fatte certe scelte specifiche nell’invio di sms (ciò che è l’unico modo di interazione col gioco, che difatti non è tanto un gioco quanto un romanzo visivo interattivo: un "racconto visivo", per l’appunto).
Se non si sono fatte quelle scelte, magari trenta ore prima, niente da fare, e occorrerebbe riprendere il gioco da capo o dall’ultimo salvataggio utile… sapendo ovviamente con certezza cosa occorre cambiare, a volte tra risposte apparentemente poco significative, cosa per la quale serve anche consultare una guida, altrimenti si sta navigando a vista e per centinaia e centinaia di ore.

Ora, per quanto la storia fosse bella e appassionante, non ne avevo voglia, ed essendomi sfuggito solo l’ultimo finale, ho deciso di accedervi per via animata e non video ludica.

L’adattamento visivo di Steins Gate è molto ridotto rispetto al gioco, che è davvero molto lungo, e si riduce a venticinque episodi di poco più di venti minuti ciascuno, riportanti molto fedelmente la trama del gioco originario… ma in modo tanto fedele quanto sommario: il grosso di eventi e dei dialoghi rimane fuori, e anzi devo dire che, se si vede l’anime senza aver fatto prima il gioco, molto sfugge o sembra frettoloso, come capita spesso quando si assiste a una conversione visiva di un’opera letteraria molto lunga (qua di fatto siamo di fronte a un’opera letteraria, per quanto narrata anche con immagini, che comunque nel gioco sono immagini statiche).

Ecco la trama di Steins Gate, opera di genere fantascientifico: Okabe Rintaro è un giovane scienziato giapponese che, nel quartiere di Tokyo di Akihabara, ha messo su un piccolo laboratorio nel quale progetta brevetti insieme al suo amico e hacker Daru Hashida. Il terzo membro del laboratorio è Mayuri Shiina, la quale non è una scienziata ma l’amica d’infanzia di Okabe, ed è ragazza positiva e allegra.
Il caso vuole che i due ragazzi inventino, praticamente per caso, una specie di rudimentale macchina del tempo, capace di spostare non il corpo ma la consapevolezza delle persone su una differente linea temporale; più che viaggi nel tempo sono dunque spostamenti nel tempo. Il problema che sorge è che la cosa non sfugge a un’importante organizzazione privata, che seguirà a distanza il lavoro dei due ragazzi e di Kurisu Makise, giovane ragazza genio che si unisce al laboratorio di lì a breve.
La cosa inquietante è che Okabe aveva visto la ragazza morta, riversa in una pozza di sangue, in un edificio in cui ci era svolta una conferenza proprio sulla possibilità dei viaggi nel tempo, prima che qualcosa cambiasse e lui si ritrovasse da solo mentre prima era in mezzo a tanta gente… e prima che nel palazzo in cui si è svolta la conferenza comparisse all’improvviso una sorta di navicella che forse è un satellite ma di cui non si sa niente.
La trama è già fitta così, ma si infittirà ancora di più… specie nel gioco, mentre la serie animata offre tutto in modalità "leggera", perdendosi in ciò parecchia roba e anche parecchia qualità.

Per giocare il gioco tuttavia occorre avere non solo uno strumento adatto, ma anche tanta pazienza, una conoscenza almeno buona dell’inglese (non è mai stato localizzato in italiano e il linguaggio è tanto e non basico) e una certa passione per la cultura giapponese, compreso il mondo degli anime, giacché sono tantissime le citazioni e i riferimenti culturali al riguardo (questo nel gioco, mentre la serie animata è stato tagliato quasi tutto).

Nel complesso, non posso non assegnare un voto positivo alla serie Steins Gate, diretta dal duo Hiroshi Hamasaki-Takuya Sato, tenendo presente però che il voto è un pallido riflesso di quello che andrebbe al gioco, che sarebbe assai più alto.

Fosco Del Nero



Titolo Steins Gate (Steins Gate).
Genere: serie tv, anime, animazione, fantascienza.
Ideatore: Hiroshi Hamasaki, Takuya Sato.
Anno: 2011-2012.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.



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