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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 24 novembre 2021

Il ritorno di Mary Poppins - Rob Marshall

Era solo questione di tempo prima che mi vedessi Il ritorno di Mary Poppins, data la mia quasi sconfinata stima e ammirazione nei confronti del primo (e unico) Mary Poppins.
Per vederlo tuttavia è occorsa una certa dose di coraggio, dal momento che realizzare il seguito di quello che forse è il film per eccellenza era opera ardita.

Peraltro, Il ritorno di Mary Poppins è una via di mezzo tra un seguito e un rifacimento, per via delle tante somiglianze col primo film, che in alcuni casi sfiorano la riesecuzione delle scene originali. Lo stesso copione di fondo è molto simile, con la bambinaia più famosa di tutti i tempi che giunge nuovamente a soccorrere la famiglia Banks, educando piccoli e grandi al contempo.

Ecco per l’appunto la trama sommaria de Il ritorno di Mary Poppins: siamo nel 1935, venticinque anni dopo gli eventi del primo film, e ora nella casa di Viale dei Ciliegi vivono Michael Banks (Ben Whishaw; The zero theorem - Tutto è vanità, Skyfall, Profumo - Storia di un assassino), i suoi tre figli Annabel, John e Georgie, la sorella Jane (Emily Mortimer; Faccia a faccia, Match point, Shutter Island, Le terrificanti avventure di Sabrina), mai sposatasi, la governante Ellen (Julie Walters; Harry Potter e la pietra filosofale, Harry Potter e la camera dei segreti), ora anziana. Quanto alla moglie di Michael, è morta anni prima, lasciando il marito affranto e la situazione domestica complicata, tanto che l’uomo rischia di perdere la casa per il pignoramento intentato proprio dalla banca in cui lavorava suo padre e presso cui lavora egli stesso, pur se con un lavoro a tempo parziale.
Tutto sembra critico... quando ritorna Mary Poppins (Emily BluntI guardiani del destinoIl diavolo veste PradaLooper,  I fantastici viaggi di Gulliver), non invecchiata di un giorno nonostante il quarto di secolo passato. Insieme a lei, compare anche il lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda).
Tra i personaggi secondari, e anzi in taluni casi più camei che personaggi secondari, da citare Topsy (Meryl Streep), lontana cugina di Mary Poppins, il signor Wilkins (Colin Firth), il sig. Dawes Jr. (Dick Van Dyke), la signora dei palloncini (Angela Lansbury)... tutti attori piuttosto "vintage", per non dire che hanno fatto la storia del cinema.

Detto della trama, veniamo alla genesi: la produzione del primo Mary Poppins fu una battaglia tra la scrittrice Pamela L. Travers e Walt Disney, durata svariati anni a quanto viene raccontato; la prima non voleva vedere alterato il suo personaggio e il suo romanzo, mentre il secondo aveva promesso alla figlia di realizzare il film del libro che le era tanto piaciuto.
Alla fine l’ha spuntata il produttore cinematografico, ma con gran pena; alla scrittrice servivano soldi e così si è piegata e ha dovuto vedere la sua educatrice, personaggio tutto d’un pezzo, divenuta piuttosto dolce e zuccherosa, come zuccheroso era l’intero film, decisamente più adatto alle famiglie americane che non agli studiosi di teosofia, zen e quarta via quale era per l’appunto Pamela L. Travers (allieva diretta di G. I. Gurdjieff, tra le altre cose).

Dopo la produzione del primo film, Walt Disney insistette con l’autrice per poter girare altri film tratti dai romanzi della Travers su Mary Poppins, ma questa volta l’ha avuta vinta l’autrice: o si sarebbe fatto a modo suo o niente… e per l’appunto non si è fatto niente.
Se si è fatto con Il ritorno di Mary Poppins è solo perché gli eredi della Travers, evidentemente meno rigidi sulla questione "didattica", hanno concesso i diritti di utilizzo dei romanzi successivi al primo Mary Poppins, tra cui per l’appunto Il ritorno di Mary Poppins.
 
Altra curiosità: se Dick Van Dyke, il più celebre spazzacamino di sempre, è comparso in questo seguito sotto le spoglie di Dawes Junior (lui che nel primo film interpretò oltre allo spazzacamino Bert anche Dawes Senior), Julie Andrews si è rifiutata di comparire in un cameo e il suo ruolo è andato allora ad Angela Lansbury… la quale al tempo fu la principale alternativa a Julie Andrews per il ruolo di Mary Poppins, e che nelle intenzioni della Disney ne sarebbe stata l’erede spirituale in Pomi d’ottone e manici di scopa (in cui non a caso recitava anche David Tomlinson, ossia il Signor Banks di Mary Poppins), film che riscosse tuttavia un successo molto minore. Un paio d’anni prima c’era stato un tentativo simile con un altro protagonista di Mary Poppins: Dick Van Dyke aveva recitato in Chitty chitty bang bang, altro film/musical per famiglie, apprezzato tuttavia più per l'eccellente colonna sonora che per il film in sé, decisamente meno eccellente.
Insomma, il “ruolo” è sempre rimasto vacante.

Veniamo ora al commento sul film.
Come si può sperare di realizzare un film all’altezza di un predecessore fenomenale nella sceneggiatura, nel casting, nella recitazione, nei costumi, nei dialoghi, nella colonna sonora? Forse l’unico ambito in cui si partiva favoriti era l’animazione, dati gli enormi progressi tecnologici intercorsi nel frattempo.
La scelta dei produttori è stata dunque molto coraggiosa, anche se senza dubbio spinta dal richiamo commerciale che avrebbe avuto per forza di cose un siffatto seguito (circa 350 milioni di dollari di incasso finora, senza considerare la futura vendita dei video).
Detto che anche solo avvicinarsi al primo Mary Poppins sarebbe stato un'impresa improba, e probabilmente anche anacronistica, Il ritorno di Mary Poppins si è difeso bene; molto bene, occorre dire (gli assegno una valutazione di mezzo punto superiore per il coraggio avuto nell’impresa).

Il casting è buono, anche se a mio avviso si poteva fare qualcosa in più: bene Emily Blunt in codesta difficile interpretazione, anche se all’attrice manca il carisma che aveva allora Julie Andrews. La coppia dei fratelli Banks discreta ma non ottima; benino i bambini, anche se i due bambini originai rimangono anch'essi inarrivabili. Così così il lampionaio Lin-Manuel Miranda, "sostituto" dello spazzacamino Dick Van Dyke. Abbastanza ininfluente Julie Walters, la Molly Weasley di Harry Potter.
Simpatici i due camei dei tre attori senior Dick Van Dyke, Angela Lansbury e Meryl Streep (quest’ultima un po’ meno senior e ancora abile e arruolabile).

La colonna sonora ovviamente cede largamente il passo a quella che è la colonna sonora per antonomasia: semplicemente era impossibile realizzare qualcosa all’altezza… purtuttavia le canzoni sono orecchiabili e due momenti di canto e ballo sono notevoli (quello animato all’interno del vaso e quello dei lampionai nel buio di Londra).
La scenografia e i costumi sono all’altezza, e questo era prevedibile in una produzione così importante. 

Anche l’animazione si poteva prevedere come valida, ed era forse il punto in cui il confronto col predecessore sarebbe stato più facile, e così è stato: non si è strafatto ed è stato fatto un buon lavoro.

Nella sceneggiatura e nei dialoghi, forse l’aspetto più pregnante di Mary Poppins, ciò che gli dava il carisma di film di spessore, il seguito concede giocoforza qualcosa, forse anche per una precisa scelta: piuttosto che competere con un rivale così agguerrito, era meglio alzare da subito bandiera bianca; da cui la scelta di proporre un sequel che sa anche di remake.

Vi è poi l’aspetto per me più importante, quello educativo/didattico/evolutivo/interiore. Anche se qualcosa si sarà perso dai libri originali della Travers (che prima o poi leggerò), qualcos’altro sarà rimasto, e tanto il primo film quanto il secondo offrono parecchio... pur se con questa Mary Poppins moderna si è ulteriormente addolcito il personaggio.

Ecco le frasi che mi sono segnato, tratte a volte dai dialoghi e a volte dalle canzoni.
Temi della suddette frasi: la presenza e il momento presente, la ricerca della consapevolezza, l’amore incondizionato, il destino personale, lo sguardo personale, l'illuminazione interiore, l’effetto speculare dell’esistenza. Non poco, in effetti.

“Io sto sempre attenta”

“Allora resterai?”
“Sì, resterò, finché la porta non si apre.”

“Ora forse capirai, 
e problemi non avrai,
solo se darai importanza
a quello che nel cuore hai.”

“Chi amiamo non è perso se fa parte di noi.”

“Ora o mai più: questo è il mio motto.”

“Quando il mondo si capovolge, la cosa migliore è girare con lui.”

“Quando guardi il mondo a testa in giù, cambia ogni cosa, perfino tu.”

“Abbiamo perso la strada di casa.”

“Tutto è possibile, persino l’impossibile.”

“Semmai perdessi la strada, io cercherei di farmi guidare dalla luce.”

“Il nostro compito sarà
combattere l’oscurità.
La fiamma nel buio accenderemo, 
e insieme la custodiremo.”

“Se camminiamo dentro un tunnel,
ed è buio intorno a te,
non sconvolgerti, ricordati,
che una luce in fondo c’è.”

“Ora che facciamo?”
“Seguiamo la luce.”

“Ogni dubbio rabbuiante porta un raggio illuminante.”

“Niente a cui teniamo è perso veramente.”

“Alcune persone non smettono mai di pensare.”

“È un palloncino questa esistenza,
riempito con ciò che gli dai.
Gioie e problemi, amore e esperienza,
fai bene la scelta o non volerai.
Puoi librarti più su
se ti chiedi anche tu
fin dove lui può portarti.
Tu rifletti, però,
poi domandati un po’
fin dove potrà portarti.”

“Molti hanno scelto il palloncino sbagliato. 
Accertatevi di scegliere quello giusto per voi.”

“Se nella scelta che fai 
segui i sogni che hai
ci vedrai il tuo riflesso e nel cuore saprai 
che anche tu volerai.”

“Che bello volare, nel vento oscillare, appesi ad un filo.”

“Ogni sogno è già vero.”

“Il mio cuore è felice e non ha alcun pensiero.”

“Praticamente perfetta sotto ogni aspetto.”

“È bello essere tornati.”

“Non credevo di poter provare ancora tanta gioia e meraviglia.
Credevo che quella porta fosse chiusa per sempre.”

A tali citazioni aggiungo l’episodio, meraviglioso dal punto di vista metaforico, in cui Mary Poppins blocca la lancetta dell’orologio, e quindi simbolicamente ferma il tempo (che per la cronaca è l’unico modo di raggiungere l’immortalità).

Concludo brevemente: pur con tutte le difficoltà e le criticità del caso, mi sento di congratularmi col regista Rob Marshall (Nine, Memorie di una geisha, ChicagoPirati dei Caraibi - Oltre i confini del mareInto the woods), un regista specializzato in musical chiamato a una difficile prova… superata con buon successo. Il primo film di Mary Poppins rimane inarrivabile, ma col secondo film si è fatto un buon lavoro.

Fosco Del Nero



Titolo: Il ritorno di Mary Poppins (The return of Mary Poppins).
Genere: fantasy, commedia, musicale.
Regista: Rob Marshall.
Attori: Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Julie Walters, Dick Van Dyke, Angela Lansbury, Colin Firth, Meryl Streep, Christian Dixon, Pixie Davies, Jeremy Swift.
Anno: 2018.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.



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