Mi sono visto Orlando, film del 1992, in quanto mi era stato descritto come film interessante dal punto di vista esistenziale.
Purtroppo non è stato così, né il film mi è piaciuto troppo dal punto di vista cinematografico: doppio fiasco, dunque.
Ecco la trama, che oscilla tra lo storico, il drammatico e il fantastico: siamo nel 1600 e la Regina d’Inghilterra, avendo un debole per Orlando, un giovane dall’aria piuttosto androgina ed efebica, gli assegna sia un titolo che un compito… non invecchiare mai.
Il giovane non solo esegue il difficile compito, ma vi aggiunge qualcosa di suo: a un certo punto diventa donna. Senza farlo apposta: semplicemente una mattina si alza e ha un corpo da donna.
Comincia così a vivere da donna, ma le questioni legali (formalmente risultava morto, ora risulta donna, non può dunque avere possedimenti) e il fatto di non invecchiare mai gli/le pongono dei problemi. Il fatto di avere un figlio (che a fine film si vede essere invecchiato sino ai cinque anni circa) aggiunge problemi ai problemi.
Orlando, tratto da un romanzo di Virginia Wolf, non mi è piaciuto granché, anche se ha i suoi punti di valore.
Non ho apprezzato la scelta di porre un vecchio uomo nei panni della Regina d’Inghilterra, né quella di porre quella che è evidentemente una donna, per quanto effettivamente dall’aria androgina, ossia la giovane Tilda Swinton, nei panni di un uomo. Nella seconda parte di donna, in effetti, è largamente più credibile, per androgina che sia (volendo utilizzare un solo attore per ambo le parti, tuttavia, il problema si sarebbe presentato o per l'una o per l'altra parte).
Non ho amato nemmeno i numerosi riferimenti diretti alla telecamera, quando il/la protagonista si gira a commentare qualcosa che è accaduto guardando negli occhi gli spettatori.
La trama e il salti temporali ugualmente non mi hanno conquistato.
Belli invece i costumi, l’ambientazione, a tratti i dialoghi, per quanto un po’ mentali e cerebrali, e ottima la recitazione della Swinton, attrice sempre brava (vista ormai in numerosi film: The beach, Doctor Strange, Il curioso caso di Benjamin Button, Il leone, la strega e l'armadio, Solo gli amanti sopravvivono).
Se il film non mi entusiasmato come film (ma nemmeno depresso), la parte didattica si restringe alla canzone finale, cantata da un angelo nel cielo: essa riferisce che le differenze terrene, come quelle tra uomo e donna, o tra passato e futuro, sono superate, e che si è avuto accesso al momento presente, alla libertà, all’estasi e all’unità.
Il concetto in effetti è di valore… ma parliamo di pochi secondi, cantati in inglese e non tradotti, e senza sottotitoli a seconda del formato multimediale che si sta utilizzando. Pochino per giustificare la visione di un intero film secondo un’ottica di apprendimento spirituale... anche se poco è comunque meglio di niente.
In verità si potrebbe anche ipotizzare un superamento della dualità maschile-femminile nel corso del film, con la conquista dell’androgino spirituale… ma si starebbe facendo teoria, e piuttosto spinta, anche perché nella storia il personaggio alla fine rimane donna, non sembra aver superato granché e anzi sembra procedere per inerzia, senza che vi sia una sua volontà cosciente e consapevole dietro.
Complessivamente, Orlando si dimostra film non indispensabile, ma quantomeno originale e curioso, e con qualche elemento interessante.
Per dovere di cronaca, riporto l’unica frase esistenzialmente interessante che ho trovato nel film.
“Orlando è cambiata: non è più travolta dal destino, e da quando ha rinunciato al ricercare il passato ha scoperto che la sua vita cominciava.”
Fosco Del Nero
Titolo: Orlando (Orlando).
Genere: storico, fantastico, drammatico.
Regista: Sally Potter.
Attori: Tilda Swinton, Billy Zane, Lothaire Bluteau, John Wood (II), Dudley Sutton, Thom Hoffman, Peter Eyre, Quentin Crisp, Heathcote Williams, Charlotte Valandrey.
Anno: 1992.
Voto: 6.
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