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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 3 gennaio 2011

Il concerto - Radu Mihaileanu

Ragazzi, io sono fatto così: assegno un'insufficienza al pubblicizzatissimo Inception (o ad altri film di cassetta come L’apprendista stregone o Scontro tra titani), ritenendolo banale e noioso, mentre assegno 7 o 8 a film come Ogni cosa è illuminata, Parnassus o Il concerto, che è proprio il film oggetto dell’articolo presente.

Intendiamoci, non stiamo parlando dell’ultimo arrivato, dal momento che Il concerto è un film di Radu Mihaileanu, regista del cult Train de vie, e che il film ha già ricevuto dei premi (David di Donatello, Nastro d’Argento, Premio Cesar); tuttavia, non è certo un film ultrapubblicizzato e commerciale, e difatti l’incasso in Italia non è stato notevole, tutt’altro…

Peraltro, la sua idea di fondo non è probabilmente tra le più originali, visto che in sostanza il film racconta il riscatto sociale del suo protagonista, tema visto e rivisto in letteratura e cinema, ma è comunque originale nel tema di fondo e nei modi.

Il tema di fondo è la musica classica, e i modi sono da commedia umoristica, tanto umoristica da essere paradossale e grottesca.

Ecco il sunto de Il concerto di Radu Mihaileanu: trent’anni fa Andrei Filipov (Aleksei Guskov) era un brillante direttore d’orchestra, la cui carriera però è stata interrotta d’ufficio dal regime russo di Breznev in quanto egli si era rifiutato di espellere dalla sua orchestra i musicisti ebrei.

Lui e i suddetti musicisti da quel momento in poi avevano trovato le strade sbarrate, finendo per fare tutti dei lavori qualunque per tirare avanti.
Andrei Filipov, ironia della sorte, è passato alle pulizie dello stesso teatro di cui dirigeva l’orchestra, il Bolsoj.

Al quale, un bel giorno, arriva un fax del parigino Théâtre du Châtelet, proponendo che l’orchestra russa suoni da loro di lì a qualche settimana.
La pazza idea di Andrei, che ha casualmente intercettato il fax, è quella di nasconderlo ai suoi superiori e presentarsi a Parigi con la sua orchestra di trent’anni prima…

Come era stato anche in Train de vie, e negli altri (pochi, purtroppo) film di Radu Mihaileanu, la componente etnica è fondamentale, ed è uno spunto per ridere delle varie caratterizzazioni: tra ebrei, russi, rumeni, zingari e francesi, ce n’è veramente per tutti i gusti, e quella che è nata come un’ingiustizia intollerabile (la discriminanza religiosa) diventa motivo di divertimento e rivincita sociale (anche questo, come fu in Train de vie).

Il tutto in un melange linguistico e di gag veramente appassionante, col film, lungo quasi due ore, che fila via che è un piacere, e che peraltro, e questa è la prima volta che mi capita in migliaia di film visti, termina con ben tredici minuti consecutivi di musica e senza alcuna scena recitata, eppure non annoiando, ma anzi commuovendo.

Ottimi i due protagonisti principali, Aleksei Guskov e Mélanie Laurent, ma convince in generale tutta la truppa (credo che questa sia proprio la parola giusta), così come, ancora più in generale, tutto il prodotto, che, si evince facilmente, è fatto con passione, e non costruito a tavolino con l’idea del profitto dietro.

Insomma, se ancora non si fosse capito, vi consiglio caldamente Il concerto di Radu Mihaileanu.

Fosco Del Nero



Titolo: Il concerto (Le concert).
Genere: commedia, musicale.
Regista: Radu Mihaileanu.
Attori: Aleksei Guskov, Mélanie Laurent, Dmitri Nazarov, François Berléand, Valeri Barinov, Miou-Miou, Lionel Abelanski, Alexander Komissarov, Anna Kamenkova Pavlova.
Anno: 1998.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.

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