Wow.
Questo è il commento che mi girava in testa mentre guardavo Maze runner - Il labirinto, film di cui conoscevo solamente il nome, senza sapere nient’altro se non quello che lasciava intuire il titolo.
Non sapevo nemmeno che il film è tratto dal romanzo Il labirinto di James Dashner (il primo di una saga), e quindi ci sono arrivato praticamente pulito, senza pregiudizi o aspettative.
Ebbene, Maze runner - Il labirinto è un film che per tutta la durata delle sue quasi due ore si mantiene teso, vivo, forte e vibrante, proponendo uno scenario davvero accattivante e affrontandolo in modo assolutamente soddisfacente… ovviamente per quanto lo permette il tempo a sua disposizione, e non dubito che il romanzo abbia potuto dedicare una maggiore attenzione ai vari eventi e allo scorrere del tempo nel “labirinto”.
Ma andiamo con ordine e tratteggiamo la trama del film: Thomas (un ottimo Dylan O'Brien; noto solo per la serie televisiva Teen wolf) si sveglia in una specie di gabbia di metallo che sta salendo verso l'alto. Un ascensore, evidentemente, che non sa minimamente dove lo sta portando…
… come non sa chi è, dove è, e chi sono quei ragazzi che lo stanno guardando dall’alto al di fuori della gabbia-ascensore.
In seguito, passati i primi momenti di paura, gli viene spiegato che si trovano nella radura al centro del labirinto, e che per sopravvivere in quel posto pericoloso vi sono alcune regole, la più importante delle quali è non entrare mai nel labirinto a meno di essere dei “velocisti”, ossia coloro che hanno gambe, forza e attitudine mentale adatte ad affrontare i pericoli del labirinto: il fatto che cambia di continuo, ma soprattutto i cosiddetti “dolenti”, sorta di mostri tecnologici.
Evidentemente i ragazzi sono stati messi lì da qualcuno, ma non avendo memoria alcuna non sanno il perché e cercano di sopravvivere al meglio, capitanati da Gally, il primo a essere stato introdotto nella radura ben tre anni prima.
Thomas però non si accontenta di sopravvivere: vuole risposte, e vuole trovare un modo per uscire dal labirinto, spalleggiato da alcuni dei componenti del gruppo come Newt e Minho, cosa che scatenerà una serie di conseguenze…
Facile intuire in tutto ciò gli elementi dominanti della storia: tensione e dubbio, timore e terrore, conformismo e coraggio.
Per certi versi, Maze runner - Il labirinto non è un prodotto originale, nel senso che le sue varie componenti si ritrovano sparse qua e là in vari libri e film del passato: dalla neo-civiltà dei ragazzi de Il signore delle mosche alla microsocietà timorosa e superstiziosa di The village, dalle società distopiche e schiavizzate in stile La fuga di Logan (queste però con ambientazione iper-tecnologica e non naturalistica) ai giochi di Hunger games (che probabilmente non a caso lo precede di un anno), questi sì nella natura, e ugualmente competitivi e/o collaborativi proprio come in Maze runner.
Se le singole parti si ritrovano quale da una parte e quale dall’altra, il totale tuttavia è indubbiamente interessante, e per certi versi nuovo, e come detto è reso alla grande in un film davvero denso, teso e interessante dall’inizio alla fine.
Fine che ovviamente rilancia al secondo episodio, pur ponendo una fine temporanea al primo (il “labirinto”, per l’appunto).
Quanto basta, per quanto mi riguarda, per darmi appuntamento al secondo film della saga, già prodotto e dunque in attesa, e probabilmente, a meno di disastri nel secondo, ai successivi film.
Chiudo la recensione con alcune frasi interessanti presenti nel film, e approfitto per sottolineare che la trama essenziale del film (persone che si svegliano in una realtà, non si ricordano niente di chi erano in precedenza, non sanno nemmeno cosa devono fare e sulle prime si limitano a sopravvivere, salvo poi farsi domande più ampie su chi sono e dove sono) potrebbe tranquillamente essere equiparata al percorso evolutivo umano e alla reincarnazione da una vita all'altra.
Tra l'altro il posto in cui "ci si risveglia" è un labirinto, il che sarebbe una metafora dentro un'altra metafora, giacché anche l'essere umano deve trovare un'uscita nel labirinto dell'esistenza in cui è stato precipitato. In verità, al film potrebbe essere data un'impronta gnostica in modo piuttosto smaccato, almeno per la parte interna al labirinto, senza contare il finale: vi sono dei creatori, vi è un mondo d'illusione, vi sono degli avversari. Anche la ditocomia tra coloro che desiderano "andare oltre" e coloro che preferiscono "rimanere nella materia" si inserirebbe assai bene in una lettura spirituale di questo tipo. A tal proposito, Gally, il leader di coloro che desiderano rimanere nella radura, simbolo del mondo materiale, a un certo punto dice "Non si può fuggire da questo posto" e "Io appartengo al labirinto". Dunque, c'è chi desidera rimanere nell'inganno della materia e chi intende uscirne e trovare la libertà. Gally rappresenta l'ego, mentre Thomas rappresenta l'anima... e infatti sin dall'inizio della storia vi sono frizioni tra i due.
Altra possibile metafora: la suddivisione in "classi" della storia ricorda molto la suddivisione in caste della cultura indù, la quale, lo evidenzio per chi non lo sapesse, in origine non aveva affatto una natura discriminatoria, ma era tesa all'accompagnamento evolutivo dell'individuo secondo la sua "matrice spirituale".
Ultima considerazione: la storia ha una chiara impronta distopica e si inserisce nel filone della distopia così di moda negli ultimi decenni... e probabilmente per un buon motivo.
Il film è peraltro letteralmente inondato di frasi dal sapore simbolico-esistenziale, talmente tante che vien da pensare che la cosa non sia casuale, e che la storia sia stata pensata quantomeno su fondamenta simboliche, salvo poi procedere a livello narrativo in un certo modo.
"Chi sei?
"Non lo so."
"Nessuno di noi ricorda niente del passato."
"Devi scegliere."
"Io credo sia ora di scoprire contro chi lottiamo."
"Chiunque ci abbia messo qui ha creato anche quei mostri."
"I Creatori hanno voluto così."
"Questo posto non è quello che pensavamo: non è una prigione, è un test."
"Quello che importa è chi siamo adesso e cosa facciamo in questo momento."
"Preferisco rischiare la vita lì fuori che morire qui dentro."
"Questo non è il nostro mondo."
"Questo posto non è casa nostra.
Ci hanno richiusi qui: siamo stati intrappolati."
"Dev'esserci una via di uscita."
"Tutto quello che vi è successo è stato fatto per una ragione."
"Forse non lo avete ancora capito, ma siete molto importanti."
"Tu sei entrato nel labirinto e hai trovato l'uscita."
Fosco Del Nero
Titolo: Maze runner - Il labirinto (The maze runner).
Genere: fantascienza, drammatico.
Regista: Wes Ball.
Attori: Dylan O'Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster, Will Poulter, Patricia Clarkson, Aml Ameen, Ki Hong Lee, Blake Cooper, Dexter Darden, Chris Sheffield, Jacob Latimore.
Anno: 2014.
Voto: 8.
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