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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

giovedì 22 marzo 2012

La fuga di Logan - Michael Anderson

Questa è la seconda volta che guardo La fuga di Logan, film girato da Michael Anderson nell’ormai lontano 1976.

Il film è tratto dal romanzo di William F. Nolan e George Clayton Johnson e descrive una società del futuro di genere tipicamente orwelliano: tutto è controllato a livello centrale da un megacomputer, i dissidenti sono uccisi, l’informazione è strettamente proibita…
… e la gente viene eliminata a soli 30 anni, nel corso di una cerimonia chiamata "carousel", dopo averla convinta tra l'altro che si tratta di una cosa normale e anzi auspicabile, utile a rigenerarsi e quindi a rinascere in un ciclo continuo e perpetuo.
Siamo nel 2274 quando a un guardiano, Logan 5, viene il dubbio che qualcosa non vada per il verso giusto e che la cosiddetta Resistenza abbia una qualche ragione a resistere.
Essa, difatti, sostiene che il cosiddetto carousel non solo non sia necessario, ma che sia in realtà una forma di omicidio mascherato, utile a mantenere la popolazione entro certi limiti numerici e al contempo a non far diventare le persone troppo vecchie e troppo consapevoli.
Finché rimangono giovani e spensierati, difatti, gli individui, privati praticamente di oneri e lavori, vivono dediti al benessere e allo svago, in uno stato generale di assopimento, limitandosi a presentarsi al carousel una volta terminato il proprio periodo di vita trentennale, cosa segnalata da una sorta di cristallo impiantato nel palmo della mano.
Il quale, però, come scoprirà Logan nel corso della sua fuga che dapprima è un’indagine e man mano diverrà ribellione, non funziona fuori dai confini della grande cupola che contiene la popolazione controllata.
Logan 5 e la sua compagna di fuga Jessica 6 scopriranno così la verità sul mondo interno e sul mondo esterno, in un continuo crescendo di sorprese.

La fuga di Logan è un film ben congegnato: all’idea distopico-orwelliana di fondo, sufficientemente originale per distinguersi dal resto delle produzioni similari, si aggiunge un certo dinamismo nell’incedere della trama, nonché un’atmosfera generale sensuale ed accattivante.
Lo stile retrò potrà piacere o non piacere a seconda del gusto individuale, ma personalmente l’ho trovato gradevole.

Probabilmente non è un caso che il film ebbe un certo riscontro, sia di critica (vinse Oscar e Saturn Award) che di pubblico, tanto da farne derivare anche una serie televisiva, di un paio d'anni successiva, e un fumetto.

Sceneggiatura, scenografia e fotografia son tutte valide, e in generale La fuga di Logan è un film di fantascienza dinamico e godibile, divenuto nel tempo una sorta di piccolo film cult, il quale, oltre allo spettacolo in sé e per sé, offre anche spunti di riflessione sulla vita delle singole persone e sulla manipolazione della società.

Fosco Del Nero



Titolo: La fuga di Logan (Logan’s run away).
Genere: fantascienza, azione.
Regista: Michael Anderson.
Attori: Michael York, Jenny Agutter, Richard Jordan, Farrah Fawcett, Peter Ustinov, Roscoe Lee Browne, Gary Morgan, Michael Anderson Jr., Denny Arnold, Lara Lindsay.
Anno: 1976.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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