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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 19 febbraio 2020

Akira - Katsuhiro Otomo

Credo che questa sia la seconda volta che ho visto Akira, il film d’animazione realizzato da  Katsuhiro Otomo nel 1988 e divenuto nel tempo un vero e proprio film culto.

Partiamo con un po’ di storia: il film Akira deriva dall’omonimo manga scritto da Otomo qualche anno prima, e da lui stesso riadattato modificandone lo sviluppo e il finale sino al prodotto che è divenuto famoso in tutto il mondo, e che anzi ha reso popolare l’animazione giapponese in Occidente, tanto da divenire, nell’immaginario collettivo, una sorta di Blade runner dell’animazione.

Passiamo ora alla trama sommaria di Akira: durante la Terra Guerra Mondiale Tokyo è stata distrutta per poi essere sostituita da Neo Tokyo, una città che nel 2019 è divenuta una metropoli caotica e priva di legalità, in mano a bande di teppisti e poliziotti prepotenti.
Il protagonista principale della storia è Kaneda, leader di un gruppo di motociclisti comprendente anche Kaisuke, Yamagata e Tetsuo. Durante una sfida contro una banda rivale di motociclisti-teppisti, il gruppo si imbatte in un evento che cambierà la vita di tutti loro: Kaneda vede uno strano bambino, bambino nel corpo ma con il viso di una persona anziana, mentre Tetsuo viene gravemente ferito e poi rapito dai militari, che da quel momento in poi lo usano per i loro esperimenti.
In tali esperimenti rientra la figura misteriosa di Akira, da molti invocano come una sorta di liberatore-messia che a un certo punto sarebbe arrivato per eliminare tutto il marcio della società.
Ad avere a che fare con Akira sono anche il Colonnello Shikishima, che conduce il progetto scientifico chiamato proprio “Akira”, e Kay, una giovane di cui Kaneda s’invaghisce e che fa parte della resistenza, la quale viceversa il progetto Akira vorrebbe eliminarlo.

Tale piccolo riassunto mostra già alcuni dei temi di Akira: la guerra e la devastazione, la tecnologia, la ricerca scientifica portata all’estremo, gli squilibri sociali, il potere politico e la prepotenza militare, la società svuotata di cultura e civiltà, la ribellione e il vandalismo…
… e a essi si aggiunge un filone esistenziale che rimane come sullo sfondo, coperto da azione, violenza, corse ed esplosioni, ma che pur tuttavia c’è, configurando una sorta di binomio tra fantascienza e misticismo, che poi sarebbe stato portato avanti, in modo più plateale, da opere successive come  Ghost in the shell.

Tale misticismo di fondo non afferisce tanto alle figure anomale di poteri esp, telepatia e telecinesi in primis, né alle varie dimostrazioni di nichilismo e di cultura distruttiva, ma si evince proprio da alcune frasi dal sapore decisamente esistenziale, come le seguenti.

“Ogni forma vivente è dotata di una sua energia. Parlo della forza vitale che esiste perfino nella molecola dell’acqua e dell’atmosfera, e perfino nella polvere dello spazio.
Se tutto questo si è evoluto, allora deve aver trattenuto qualche memoria al suo interno che potrebbe farci risalire fino a prima che iniziasse il tempo. Forse tutto ciò che oggi esiste possiede questa memoria…”

“Non serve a nulla nascondersi.”

“Il futuro non è una linea dritta, ma è piena di incroci.
Deve esserci un futuro che possiamo scegliere da soli.”

“Prima o poi anche noi saremo.
Quel giorno è giunto.”

Senza contare la frase finale, “Io sono Tetsuo”, divenuta celeberrima, che da un lato, quello esistenziale, riecheggia l’“Io sono”, la frase esistenziale per eccellenza, e dall’altro lato, quello materiale, appare come una sorta di nuovo big bang creativo.

Nel complesso, Akira è un film di valore, che ha mantenuto la sua bellezza nel corso degli anni… per quanto si tratta di una bellezza per larghi tratti violenta, cosa che potrebbe non piacere a molti, ma che, proprio nel contrasto tra aspetto materiale e aspetto interiore-invisibile, trova la sua essenza più intima e, molto probabilmente, la causa del suo lungo e perdurante successo di pubblico.

Fosco Del Nero



Titolo: Akira (Akira)
Genere: anime, animazione, fantascienza, drammatico.
Regista: Katsuhiro Otomo.
Anno: 1988.
Voto: 7.5
Dove lo trovi: qui.


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