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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 12 febbraio 2020

Dead like me - Bryan Fuller

Altra serie televisiva recensita sul sito: è Dead like me, serie tv davvero insolita che ha vissuto solo due stagioni, dal 2003 al 2004, e poi è terminata, lasciando dietro di sé un film come spin-off e una certa sensazione di incompiutezza.

L’incompiutezza di cui sopra, tuttavia, non si deve ad una trama lasciata interrotta, giacché la serie in pratica non aveva una trama e andava avanti letteralmente alla giornata, puntata per puntata (e probabilmente ha pagato tale mancanza), ma per il fatto che un’idea originalissima e persino brillante, che avrebbe potuto dar seguito a qualcosa di davvero bello e lungo, non è stata sviluppata a dovere, finendo per durare piuttosto poco.

Ecco in sintesi di cosa parla Dead like me, serie televisiva statunitense-canadese girata a Vancouver: quando le persone muoiono non sono lasciate a se stesse, ma sono accompagnate all’aldilà dagli assistenti della morte, che poco prima della morte prelevano l’anima della persona: il corpo muore, mentre l’anima viene accompagnata al portale sull’altro mondo, che ogni volta è diverso, a seconda del carattere della persona morta.
Gli assistenti della morte, a loro volta, sono persone morte, le quali sono però rimaste in vita, in un corpo fisico diverso dal loro originario, allo scopo di svolgere il lavoro in questione.
Alla giovane Georgia Lass (Ellen Muth), morta appena 18enne e in modo alquanto bizzarro (viene colpita dalla tavoletta del water di una stazione spaziale che aveva perso i pezzi), viene per l’appunto riservato il destino di assistente della morte, e conosce così i suoi nuovi colleghi e futuri amici: il capo Rube (Mandy Patinkin, il mitico Inigo Montoya de La storia fantastica), la vigilessa Roxy (Jasmine Guy), il guascone Mason (Callum Blue), l’elegante Betty (Rebecca Gayheart) e poi l’affascinante attrice Daisy (Laura Harris).

Essenzialmente la gran parte degli episodi mostra il lavoro di tali assistenti della morte, i quali peraltro sono assegnati alle morti violente: soprattutto incidenti, e spesso “spettacolari”, ma anche omicidi… il tutto comunque in un’atmosfera da commedia vivace.
Rivestono un discreto ruolo anche le vicende della famiglia d’origine di Georgia, la quale non va molto bene dopo la di lei morte. A questo proposito, va segnalata la sua sorellina Reggie, che dapprincipio è pure simpatica nella sua ribellione, ma poi la cosa diviene tanto scontata da risultare non credibile. Importante pure il luogo di riunione del gruppo, la Waffle House, luogo di lavoro, d incontri, di chiacchiere e di cibo.

Potenzialmente l’idea di fondo di Dead like me avrebbe potuto aprire scenari quasi sconfinati, nonché dare il la ad una serie televisiva lunghissima.
Tuttavia così non è stato, e la serie è stata penalizzata da alcuni fattori. Due soprattutto secondo me.
Il primo è che mancava una trama di fondo; c’era qualche sottoplot, ma roba da poco, ed essenzialmente mancava una trama vera e propria. Una serie tv senza una trama portante non dura a lungo, perché è questa che tiene viva l’attenzione, porta ascolti e quindi finanziamenti.
Il secondo è che si tratta di una serie piuttosto intelligente, riservata a poche persone, non un prodotto di massa dunque: lo si evince nell’ironia che spesso si mostra, alternata ad umorismo invece a volte più crasso, e lo si evince anche dalle tanti citazioni del passato, tra luoghi, eventi, personaggi ormai antichi (soprattutto per via di Daisy).
Purtroppo, per quanto gradevole, senza una direzione di fondo, senza una trama da seguire, la serie ha stancato dopo nemmeno troppe puntate, 29 distribuite in due stagioni.

Davvero un peccato.

Fosco Del Nero



Titolo: Dead like me (Dead like me)
Genere: serie tv, commedia, surreale.
Regista: Bryan Fuller.
Attori: Ellen Muth, Rebecca Gayheart, Laura Harris, Mandy Patinkin, Callum Blue, Jasmine Guy, Britt McKillip, Cynthia Stevenson, Greg Kean.
Anno: 2003-2004.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.


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