Era da molto che non guardavo un film horror, e la cosa non era nemmeno prevista giacché il genere, dopo avermi appassionato da adolescente, ha smesso di richiamare mia attenzione: la visione di Quella casa nel bosco è dunque un’eccezione, motivata dal fatto che mi ci sono imbattuto per caso ed avevo letto alcuni commenti esaltanti sul suo conto in quanto all’originalità e alla brillantezza, cosa in cui ho potuto facilmente credere essendo il film un soggetto di Joss Whedon, famoso per alcune serie tv passate (Buffy, Firefly, Dollhouse) nonché per alcuni film di successo recenti (The avengers, Justice League).
Anche l’altro nome coinvolto, il regista Drew Goddard, non mi era nuovo e deponeva favorevolmente alla visione, avendo egli scritto il soggetto di un film che vidi anni fa, Cloverfield, e che mi lasciò mezzo basito, perché non sapevo quello che stavo guardando e quindi non avevo assolutamente idea di dove sarebbe andato a parare. Il secondo film sceneggiato da Drew Goddard che vidi, tuttavia, ossia World War Z, mi colpì molto meno favorevolmente.
Passiamo alla trama di Quella casa nel bosco, che accennerò solo sommariamente per evitare di svelare tutto a eventuali futuri spettatori: la storia principale sembra in tutto e per tutto una classica storia di film d’orrore di serie B, quelli scontati, con protagonisti stupidi e stereotipati, zombie ed effetti splatter in abbondanza: un gruppo di cinque amici, studenti universitari, si reca a trascorrere il week-end in una casa nel mezzo di un bosco sperduto nel nulla… e nella cantina, la cui botola a un certo punto si apre da sola (e ancora non scappano), trovano svariate cose strane e inquietanti, tra le quali in qualche modo si troveranno a dover scegliere e che evocheranno un tipo di mostri piuttosto che un altro.
Tutto come da copione fin qui…
… ma parallelamente alla trama da horror B movie ce n’è un’altra, che per certi versi alleggerisce di molto la tensione del film, rendendolo non una commedia ma quasi… non dissimilmente da quanto Whedon fece con Buffy o da quanto Goddard fece con Cloverfield: l’avventura orrorifica in realtà è stata programmata a tavolino da un team di tecnici-scienziati che la gestisce in ogni dettaglio: telecamere nascoste, emissione di feromoni, luci sceniche, porte che si chiudono e via discorrendo. L’obiettivo del team è quello di confezionare una sorta di film horror (quello che sta vedendo lo spettatore in carne e ossa, nonché altri spettatori interni al film) ma anche di programmare il sacrificio dei cinque prescelti: la prostituta (Jules), l’atleta (Curt), l’intellettuale (Holden), il buffone (Marty) e la vergine (Dana).
Sacrificio a beneficio di chi?
Questo non lo svelo, come non svelo il finale.
Curiosità: nel film ha una piccola parte anche Sigourney Weaver… la quale, chissà come mai, ha sempre a che fare con razze aliene, fantasmi, mostri, antiche divinità e roba del genere… evidentemente c’è portata, diciamo così.
Dico la verità: non ho capito tutto l’entusiasmo intorno a Quella casa nel bosco, e peraltro non sono il solo dal momento che ho visto che il pubblico si è diviso relativamente al film, tra chi lo considera geniale e chi ne è rimasto deluso.
Originale lo è certamente, ma è tanto banale nel fattore “horror B movie” quanto è sconclusionato e leggerino nel fattore “storia dietro alla storia”. Il finale poi è alquanto ridicolo.
Insomma, non basta un’idea originale per fare di un film un buon film; ci vuole anche un’ottima esecuzione, e questa è mancata. O, se si preferisce dirla in un’altra maniera, il buon soggetto non ha avuto un’adeguata realizzazione, probabilmente perché si è approfittato dell'esecuzione più facile e meno impegnativa.
Fosco Del Nero
Titolo: Quella casa nel bosco (The cabin in the woods)
Genere: horror, splatter.
Regista: Drew Goddard.
Attori: Kristen Connolly, Chris Hemsworth, Anna Hutchison, Fran Kranz, Jesse Williams, Richard Jenkins, Bradley Whitford, Brian White, Amy Acker, Sigourney Weaver.
Anno: 2011.
Voto: 5.
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