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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 12 novembre 2019

World War Z - Marc Forster

Normalmente non sono molto attratto da blockbuster e film super-commerciali, specie quando hanno una componente d’azione molto spiccata, ma è pure vero che da ragazzino amavo i film horror (frase che è una contraddizione in termini, peraltro), e che pure da grande mi è rimasta una simpatia per i film su vampiri, morti viventi e affini… anche se ora li guardo con occhio ben diverso, legato al motivo per cui tale filone di film ha così istintivamente tanto successo: ossia perché ricorda alle masse il proprio stato di addormentamento.

Ma lasciamo perdere tale concetto e veniamo al film di oggi: World War Z, che mi ero segnato perché diretto da Marc Forster, che avevo appena apprezzato nell’originalissimo Vero come la finzione.

… peraltro, il film è stato prodotto dalla casa di produzione dello stesso Brad Pitt, il che spiega la sua presenza.

Ecco in sintesi la trama di World War Z, film che è la trasposizione filmica del romanzo di Max Brooks  World War Z - La guerra mondiale degli zombi: Gerry Lane è ex impiegato delle Nazioni Unite, ancora molto apprezzato, anche se ha preferito lasciare il lavoro per dedicarsi alla sua famiglia: moglie e tre figli ancora piccoli.
Un bel giorno, in macchina a Philadelphia, la gente per strada sembra come impazzire, e molti si tramutano in veri e propri zombie; quel che è successo a Philadelphia, peraltro, è successo quasi n contemporanea in tutto il mondo, tanto che si fa fatica a individuare l’origine di quella sorta di virus zombie.
Se l’origine è difficile da stabilire, comprendere come il virus si propaghi è invece molto semplice: la persona infettata diviene uno zombie in pochi secondi, una decina, e da lì in poi tenta con tutte le sue forze di mordere qualcun altro, in modo da passare l’infezione.
Gerry e la sua famiglia si salvano grazie al Sottosegretario Nazioni Unite Thierry Umutoni, vecchio collega di Gerry, al quale vien proposto, dietro l’impegno di proteggere i congiunti su una nave al largo dell’oceano, di indagare il mistero del virus. La prima tappa è la Corea del Sud, ma ci saranno anche India, Israele Galles, etc.

World War Z è un po’ 28 giorni dopo e un po’ Resident evil, senza contare i vecchi film sugli zombie, dai quali però prende solo lo spunto di fondo, rimanendo invece sul contemporaneo, sul metropolitano e sullo tecnologico in quanto ad ambientazione.
Il film ha azione, ha scene horror, ha tensione, ma si dedica anche ai buoni sentimenti, e ha indubbi punti di forza: un bel dinamismo, tuttavia ben alternato a scene più raccolte, una bella fotografia e un bel montaggio, nonché una certa spettacolarità, data anche dalle numerose inquadrature dall’alto.
In questo senso, non sorprende il grande successo di pubblico clamoroso, nonché il buon approccio anche della critica.

Tuttavia, World War Z ha anche dei punti deboli: intanto, non è affatto originale, con lo spunto di fondo già affrontato da decine di altri film.
Presenta inoltre una figura di eroe che, se ha il pregio di non essere un eroe tutto muscoli e azione  (ma anche un eroe riflessivo e sentimentale), eccede in senso opposto: oltre che soldato e condottiero tuttofare, trova anche il tempo per avere intuizioni di tipo scientifico che gli scienziati non avevano avuto… davvero un po’ troppo.
Ancora: il capitolo su Israele è poco convincente, e anzi è proprio ridicolo il modo in cui gli zombie entrano nel paese.
Ed è sempliciotto il motivo per cui gli zombie attaccano certe persone e altre no.

Il tutto, messo sulla bilancia, fornisce un film di sufficiente valore, ma non certo memorabile o imperdibile o riguardabile.

Chiudo la recensione con una bella frase tratta dall’opera che peraltro si abbina molto bene a quanto ho evidenziato a inizio articolo, ossia il motivo “esistenziale” per cui tali film piacciono molto alle masse: da un lato addormentamento, dall’altro lato lavoro-lotta interiore.

“Se potete combattere, combattete.
Aiutate gli altri.
Siate pronti a tutto.
La guerra è appena cominciata.”

Fosco Del Nero



Titolo: World War Z  (World War Z).
Genere: drammatico, azione, horror.
Regista: Marc Forster.
Attori: Brad Pitt, Mireille Enos, James Badge Dale, Daniella Kertesz, Matthew Fox,
David Morse, Fana Mokoena, Abigail Hargrove, Pierfrancesco Favino.
Anno: 2013.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.


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