Q and A è il settimo manga di Mitsuru Adachi che leggo, e in tempi relativamente ristretti, visto che da ragazzino avevo ignorato il fumettista giapponese, che al tempo mi sembrò un po’ scialbo.
Opinione e gradimento nettamente mutati in età adulta, dopo aver letto, nell’ordine: Rough, Touch, Miyuki, Slow step, Misora per sempre, H2 e ora, per l’appunto, Q and A.
La valutazione media è molto alta, con le punte dei primi due manga, considerati non a caso i capolavori di Adachi, e con i minimi di Slow step, Misora per sempre e dello stesso Q and A, laddove il suddetto minimo è comunque una valutazione più che sufficiente-discreta, la quale peraltro soffre della vicinanza con i dirimpettai più quotati, nonché della somiglianza generale tra protagonisti e dintorni.
Se i protagonisti dei fumetti di Adachi, difatti, si somigliano un po’ tutti, quando molto e quando poco, anche i contesti sono simili: le scuole superiori giapponesi, il baseball, il nuoto, l’atletica leggera, fratelli e amicizie d’infanzia, innamoramenti e triangoli. Di adulti ce ne sono pochi, di lavoro pure; il tutto sa molto d’adolescenza, per quanto un’adolescenza decisamente più matura e consapevole della media, col tutto che assume sempre toni morbidi, dolci, tenui, ironici, senza mai strafare.
Ma andiamo alla trama di Q and A, manga composto da sei volumetti: Atsushi Ando e i suoi genitori sono tornati nel paese d’origine dopo sei anni d’assenza, dovuti a un trasferimento lavorativo del padre. Poco prima del trasferimento, il fratello maggiore di Atsushi, Hisashi, brillante, forte e dotato negli sport, era morto per un incidente stradale, lasciando assai triste il fratello, l’amica d’infanzia Yuho e pure il rivale storico di Hisashi, il bullo Jinno, che da quel momento in poi ha avuto campo libero e che, ora che la famiglia Ando è tornata in paese, vuole vendicarsi sul fratello minore Atsushi.
Hanno parti rilevanti nel cast anche il fratello di Yuho, lo scrittore spiantato Kosei, l’atleta di judo Shinobu e l’inquietante Kyoko, la quale ha la dote di vedere i fantasmi…
… e si dà il caso che abbia un ruolo importante nella storia anche il fantasma di Hisashi, che nel frattempo era rimasto nella casa natale della famiglia e che si fa vedere da Atsushi, generando molte gag.
Q and A è una storia che avrebbe potuto (dovuto?) essere più lunga, visto che aveva tutti gli elementi e gli spunti di base per durare di più: in questo caso sono sicuro che la qualità media dell’opera ne avrebbe giovato, visto che Adachi dà il meglio di sé nel lungo e non nel breve, o almeno io la vedo così.
Viceversa, il manga dura poco, si interrompe in modo netto, senza un finale, e anzi ritorna letteralmente sui suoi passi, e dunque il finale non è nemmeno abbozzato; il tutto lascia la sensazione di incompletezza.
Peccato, perché, come detto, vi erano tutti gli elementi per fare qualcosa di più ampio e ambizioso.
Così come stanno le cose, Q and A è un discreto manga, con personaggi ben caratterizzati, gradevole nel tratto grafico e nel tono generale, con un umorismo più spiccato rispetto alla media dell’autore, ma che cede nettamente il passo rispetto alle opere più importanti di Mitsuru Adachi, il quale rimane comunque una garanzia di una certa qualità… e anzi, come detto, la valutazione ridotta risente del confronto con le sue produzioni migliori.
Fosco Del Nero
Titolo: Q and A (Q and A).
Genere: manga, fumetto.
Regista: Mitsuru Adachi.
Anno: 2009-2012.
Voto: 6.5.
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