Di recente ho recensito la serie animata Steins Gate, la quale a sua volta seguiva l’omonimo videogioco, una visual novel (ossia un videogioco/romanzo) a finali multipli di cui mi mancava per l’ultimo, che decisi di vedere tramite l’anime.
Avendo poi saputo che era stato realizzato un film successivo alla serie animata, successivo sia come anno di realizzazione sia come ambientazione, ho deciso di vedermelo: il suddetto film porta il titolo di Steins Gate - The movie - Load region of déjà vu, che sarebbe, in italiano Steins Gate - Il film - Il dominio sovraccaricato del déjà vu.
La storia prende le mosse dalla trama precedente, un anno dopo la quale è ambientata. Impossibile riferire in poche righe la ricchezza della trama, nonché delle possibilità narrative del gioco originario; qua si dica solo che di mezzo c’erano una macchina nel tempo, un inventore mezzo fuori di testa, un gruppo di ragazzi che gravitava attorno al suo centro di ricerca, nonché vari esperimenti con la suddetta macchina nel tempo, ognuno dei quali portava a una possibile linea temporale… in una delle quali un’organizzazione prendeva possesso della macchina del tempo e finiva per instaurare un totalitarismo degno di Orwell (...).
Tutto ciò, però, nel corso del videogioco-anime era stato sventato, pur al prezzo di molti eventi, ricordi e relazioni umane, con Rintaro Okabe che riprende in mano la sua vita, e stessa cosa per Daru e Mayuri, la cui morte viene definitivamente sventata. Stesso discorso (morte sventata) per Kurisu, l’“assistente” di Rintaro, nel frattempo tornata in America… e ritornata in Giappone proprio all’inizio di Steins Gate - Load region of déjà vu: essa rincontra i suoi amici del centro di ricerca… e rincontra (anche se in questa linea di realtà è la prima volta che la vede) pure Suzuha Amane, tanto per cambiare venuta dal futuro per cambiare qualcosa del passato… nello specifico la possibile sparizione da quella linea temporale di Rintaro, che ha subito troppo a lungo gli effetti del cosiddetto “reading steiner”, tanto che inizia a vedere gli eventi delle altre linee temporali… e che a un certo punto addirittura sparisce.
Steins Gate - Il film è realizzato molto bene: d’altronde, è un film d’animazione giapponese legato a un franchise di successo, il che è quasi un marchio di garanzia relativamente alla qualità tecnica.
La qualità contenutistica è un poco inferiore, tuttavia, giacché a dirla tutta il film non propone niente di eccezionale, e anzi non fa altro che riproporre il dilemma della storia originale ("déjà vu"), ma coi ruoli invertiti: nella storia originale a sobbarcarsi la fatica e lo stress del cambiamento temporale era Rintaro, mentre qui a farlo è Kurisu (“Cristina”), il che peraltro rende la narrazione più melodrammatica (forse perché è una donna, per quanto scienziata, e dunque l’hanno voluta tratteggiare così, “tsundere” o meno).
Complessivamente ho gradito Steins Gate - The movie - Load region of déjà vu, un po’ perché molto bello da vedere, un po’ per alcuni momenti divertenti (“But he’s a boy”), un po’ perché ormai mi sono affezionato ai vari personaggi… per quanto il film non sia né splendido né imperdibile.
Fosco Del Nero
Titolo: Steins Gate - The movie - Load region of déjà vu (Gekijoban Shutainzu Geto: fuka ryoiki no dejavu).
Genere: anime, animazione, fantascienza, drammatico.
Regista: Kanji Wakabayashi.
Anno: 2013.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.