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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 22 giugno 2022

Siamo uomini o caporali - Camillo Mastrocinque

Siamo uomini o caporali è il terzo film di Totò che mi vedo a stretto giro di posta, giacché di recente ho deciso di colmare una discreta lacuna: quella di non aver mai visto un film con Totò protagonista, se non brevi e famosi spezzoni.
Difatti, il Principe De Curtis non mi ha mai attirato; devo essere onesto.

Siamo uomini o caporali è diretto dal medesimo regista del primo film che ho veduto, ossia La banda degli onesti: il regista è Camillo Mastrocinque… e probabilmente non è un caso che l’altro film “estratto dal mazzo”, ossia Guardie e ladri, mi è piaciuto molto di più, sia a livello umoristico ma soprattutto a livello di contenuti: quest’ultimo film fu diretto viceversa dal duo Steno-Mario Monicelli, due nomi non per niente di maggior spessore. 

Veniamo alla trama di Siamo uomini o caporali (senza punto interrogativo): Totò Esposito si reca a Cinecittà per ottenere qualche parte in qualche film, ma, complice un’entrata in scena poco ortodossa, bissata da un seguente errore, finisce per trovarsi al centro di una rissa, fioretto di scena alla mano. Viene così portato da uno psichiatra, al quale racconta la sua vita e la sua concezione della stessa: secondo lui, gli esseri umani si dividono in due categorie, gli uomini, quelli che sgobbano, e i caporali, quelli che hanno potere e ne abusano.
Alla teoria fa seguire il racconto delle sue peripezie, che diviene poi film per lo spettatore, nel quale egli alla fine s’imbatte sempre in qualche “caporale”: il capocomparsa, il fascista, il nazista, l'ufficiale americano, il direttore di giornale, l'industriale lombardo… tutti interpretati dal medesimo attore (Paolo Stoppa) alfine di facilitare l’identificazione col ruolo umano, al di là di segni e distintivi vari.
Non per niente, lo stesso personaggio di Totò a un certo punto, parlando dei caporali, dice: “A qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso, hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi”.

Da segnalare, nel cast, la bella Fiorella Mari nella parte di Sonia, nonché Franca Faldini, in un ruolo meno importante ma che sarebbe poi divenuta la compagna di Totò fino alla di lui morte. 
Presente, in una parte ancora minore, Sylva Koscina, che sarebbe divenuta famosa in seguito e che in tale pellicola non fa altro che mostrare le gambe, letteralmente (la madre filmica le chiede di mostrare le gambe alla gente per far vedere quanto è bella).

Nel complesso, due film su tre, Siamo uomini o caporali compreso, mi hanno in parte deluso: son bei film, intendiamoci, ma non quei capolavori che parte del pubblico afferma… e non a caso sono stati a tratti stroncati, o comunque poco considerati, dalla critica.

A questo punto, il prossimo film me lo sceglierò tra gli altri girati da Steno e/o Mario Monicelli.

Fosco Del Nero



Titolo: Siamo uomini o caporali.
Genere: commedia, drammatico.
Regista: Camillo Mastrocinque.
Attori: Totò, Paolo Stoppa,  Fiorella Mari, Franca Faldini, Nerio Bernardi, Sylva Koscina, Vinicio Sofia, Loris Gizzi, Giacomo Furia, Gildo Bocci, Agnese Dubbini, Rosita Pisano, Mario Passante, Gino Buzzanca.
Anno: 1955.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.



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