Guardie e ladri è il secondo film di Totò che recensisco su Cinema e film dopo La banda degli onesti, che lo avrebbe seguito di cinque anni: Guardie e ladri è datato 1951, è stato diretto da Steno e Mario Monicelli e da molti è considerato il miglior film di Totò (che per esso ottenne un Nastro d’Argento; il film invece conquistò il premio alla sceneggiatura a Cannes), qua spalleggiato da Aldo Fabrizi.
Riporto sinteticamente la trama del film, per poi passare alle mie considerazioni: Ferdinando Esposito (Totò) è un piccolo delinquente che s’approfitta dell’ingenuità dei turisti o di altre situazioni per metter su qualche soldo e dare da mangiare alla sua famiglia, composta da moglie, due figli e padre. A tal scopo, sta spesso fuori casa, “per affari”.
Lorenzo Bottoni (Aldo Fabrizi) è invece un brigadiere che, per via della denuncia di un importante personaggio americano, si trova prima a inseguire e poi a dar la caccia a Esposito.
La cosa però si complica una volta che le due famiglie, ignare di quel che stava succedendo, si conoscono e stringono buoni legami, con tanto di interessamento tra la il figlio di uno e la figlia dell’altro.
Non sono facilmente prono alla comicità popolare, né alla comicità fisica, elementi che fanno da base a molti lavori di Totò (non per sua scelta, probabilmente), ma Guardie e ladri ha qualcosa in più, e anzi molto di più.
A livello di comicità, ci sono dialoghi arguti e a volte fulminanti per umorismo o intelligenza.
A livello di memoria storica, abbiamo le povere borgate della Roma del 1950, con palazzi fatiscenti, strade piene di fango e pozzanghere, contrapposte alle cupole delle basiliche sullo sfondo, fatto chiaramente teso a evidenziare la lontananza tra il popolo e la ricchezza di piccoli gruppi.
Abbiamo inoltre la situazione di molte famiglie dell’Italia post-seconda guerra mondiale: povertà, difficoltà nel trovare lavoro, mezzi e finanche cibo, tanto da dover cenare sempre col caffellatte.
Inoltre, abbiamo anche la censura che si è abbattuta sul film, per via della troppa familiarità tra un ladro e un rappresentante delle forze dell’ordine, e che ha costretto i due registi a modificare alcune scene e alcuni dialoghi.
Abbiamo anche il contrasto tra i fasti del vecchio Impero Romano, giacché il film inizia proprio nel Foro Romano, e la realtà della Roma di quei tempi, fatta per l’appunto di espedienti e difficoltà di vita.
Insomma, Guardie e ladri è un film davvero bello; a mio avviso, nettamente superiore, per valore ma anche per comicità, a La banda degli onesti.
A proposito, ma perché a Totò assegnavano così tanti ruoli da ladro e da imbroglione? Temo che questo non abbia giovato alla cultura italiana di quel periodo e degli anni-decenni successivi.
Fosco Del Nero
Titolo: Guardie e ladri.
Genere: comico.
Regista: Steno, Mario Monicelli.
Attori: Totò, Aldo Fabrizi, Rossana Podestà, Ave Ninchi, Carlo Delle Piane, Pietro Carloni, Mario Castellani, William Tubbs, Ernesto Almirante, Rocco D'Assunta.
Anno: 1951.
Voto: 8.
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