I sospiri del mio cuore è un altro di quei prodotti, che siano animazione o film non ha importanza, che mi fa riflettere sul trend culturale in Italia: questo bellissimo film dello Studio Ghibli, diretto da Yoshifumi Kondo e sceneggiato da Hayao Miyazaki (di cui ho già recensito Nausicaa della valle del vento, Il castello errante di Howl, La città incantata, Lupin III - Il castello di Cagliostro) non è mai sta importato in Italia, tanto che lo si trova solo sottotitolato (se va bene in italiano, se no ci si deve accontentare del'inglese, del francese o della lingua straniera che si conosce), mentre al cinema e in tv è pieno di robaccia immonda per ragazzini decerebrati o adulti dalla mente ottenebrata.
Forse ho esagerato... o forse no?
Comunque, questo per dire che I sospiri del mio cuore è un ottimo film... come peraltro capita sempre quando di mezzo c'è lo Studio Ghibli.
Ma andiamo a vedere la storia: Shizuku è una ragazzina che vive in una tranquilla cittadina giapponese, e ha due grandi passioni: la lettura e l'arrangiamento in giapponese di canzoni straniere.
Una di queste, che peraltro fa da sigla di apertura al film, è la nota "Country road" di John Denver, che per l'appunto Shizuku sta cercando di arrangiare nella sua lingua madre.
Durante una delle sue ricerche bibliografiche (suo padre tra l'altro fa il bibliotecario), la ragazza si accorge che nella lista di coloro che hanno preso in prestito i medesimi libri che ha preso lei c'è sempre un certo Asegawa... chi sarà mai?
Questo in sostanza è l'avvio di I sospiri del mio cuore, un film di animazione molto tenero e dolce che si fa guardare con grande piacere e che contiene degli spunti sia narrativi sia esistenziali di spessore.
Tra i primi, cito alcuni episodi particolarmente efficaci: la rincorsa del gatto Moon (chiamato così perché talmente grasso da sembrare una luna piena), che inizia dalla metropolitana e finisce in un curioso negozietto; la scena del bellissimo orologio a pendolo; la piccola orchestra che si viene a creare spontaneamente tra Shizuku, il suo amico violinista Seiji e altre persone; i viaggi fantastici della ragazza con il Barone (che si rincontrerà poi nel seguito del film, La ricompensa del gatto).
Tra i secondi, ne cito uno, di non poco valore: Shizuku, nel sentir parlare Seiji, che ha deciso di volersi specializzare nella costruzione di violini nella città italiana di Cremona, si rende conto che al contrario lei non ha un simile sogno e che anzi deve ancora decidere che fare nella sua vita.
Per non parlare del fatto che l'intero film è un invito a seguire il flusso della vita, che sia tramite le sincronicità esterne o tramite le sensazioni interiori.
Nonché un incoraggiamento a coltivare con coraggio i propri talenti e la propria essenza; come si dice nel film: "Si tratta di trovare le gemme grezze dentro se stessi e di impiegare tempo nel raffinarle: un lavoro oneroso".
Per non parlare del fatto che l'intero film è un invito a seguire il flusso della vita, che sia tramite le sincronicità esterne o tramite le sensazioni interiori.
Nonché un incoraggiamento a coltivare con coraggio i propri talenti e la propria essenza; come si dice nel film: "Si tratta di trovare le gemme grezze dentro se stessi e di impiegare tempo nel raffinarle: un lavoro oneroso".
Ma forse un film di animazione la cui realizzazione tecnica è impeccabile, originale, pieno di momenti profondi e coinvolgenti, in cui ancora si respira aria di innocenza e di possibilità, non è abbastanza per il pubblico italiano... e allora, torniamo a guardare il Festival di Sanremo o il Grande fratello.
Scherzi a parte (beh, non scherzavo poi tanto in realtà), io il film ve l'ho consigliato, ora eventualmente tocca a voi.
Nel caso, buona visione.
Fosco Del Nero
Titolo: I sospiri del mio cuore (Mimi wo sumaseba).
Genere: anime, animazione, commedia.
Regista: Yoshifumi Kondo.
Anno: 1995.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.
Regista: Yoshifumi Kondo.
Anno: 1995.
Voto: 8.
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