A quiet place - Un posto tranquillo, film diretto da John Krasinski nel 2018, ha avuto un ottimo successo di pubblico e di critica, tanto da aver generato già un seguito.
Tuttavia, nonostante il largo consenso di cui ha goduto, con tanto di vari premi e nomination, non mi ha convinto per niente.
Cominciamo dalla trama, esposta sommariamente: nel 2020 la popolazione umana e animale del pianeta è decimata, per non dire quasi del tutto scomparsa, a seguito dell’invasione di una potentissima razza aliena, cieca ma dall’udito finissimo. Le creature, che paiono degli alti aracnidi corazzati, giungono correndo non appena viene prodotto un rumore di una certa consistenza, e inevitabilmente uccidono colui che lo ha prodotto.
La razza umana ha appena fatto in tempo a capire di cosa si trattava prima di esser spazzata via, e i sopravvissuti sono pochissimi, anche perché qualunque minimo rumore viene punito nel giro di cinque-sei secondi.
La famiglia Abbott, composta dal padre Lee, dalla madre Evelyn, dalla figlia Regan, e dal figlio Marcus, è sopravvissuta, a circa 470 giorni dall’invasione, facendo silenzio e parlandosi col linguaggio dei segni, che già conosceva poiché la figlia maggiore è sordomuta.
Tuttavia gli errori sono sempre dietro l’angolo, e proprio per via di un errore un anno prima è morto il figlio minore Beau. Peraltro, Evelyn, interpretata dalla brava Emily Blunt (Il diavolo veste Prada, Looper - In fuga dal passato, I guardiani del destino, I fantastici viaggi di Gulliver, Il ritorno di Mary Poppins), è incinta e prossima al parto, il che crea parecchi problemi…
Perché non mi è piaciuto molto A quiet place - Un posto tranquillo?
Semplicemente perché la sceneggiatura non sta in aria: ha più buchi di uno scolapasta, e per un film non è un difetto di poco conto.
Andiamo ad elencare: come è giunta la razza aliena sul pianeta? Non viene mai detto, anche perché nel film praticamente non si usano dialoghi, visto che parlando ci sarebbe il rischio di essere attaccati da un alieno. Di sicuro non viene dallo spazio, visto che si tratta evidentemente di animali predatori e non di essere senzienti.
Allora non è aliena come prospettato, ma terrestre? Ma allora come ha fatto tale razza a occupare l'intero il pianeta, tutto quanto, nel giro di breve tempo, e senza che l’umanità potesse accorgersi della cosa e opporvisi?
Questo è il secondo punto critico: basta fare un rumore e dopo pochi secondi si è attaccati da uno dei suddetti mostri… il che implica una loro presenza massiccia sull’intero globo.
Se dopo cinque-sei secondi vengo attaccato, vuol dire che, per veloce che sia quell’animale, deve già essere in zona, il che implica una presenza capillare della razza sul pianeta (però se non si fanno rumori e si va in giro non se ne vedono, il che vuol dire che la presenza non è così diffusa).
Inoltre, se ogni essere vivente viene ucciso dopo pochi attimi, allora ogni vita animale dovrebbe esser stata presto estinta sull’intero pianeta… e dunque come si nutrirebbe la razza predatrice, avendo già eliminato tutte le creature viventi (esseri umani compresi), perlomeno quelli da essa identificabili e lontani dalle zone rumorose?
Qua arriva un altro grande non senso del film: si sa che l’alieno ode i rumori che avvengono nelle zone silenziose, ma non può nulla se c’è qualche rumore più forte che copre tutto quanto, come lo scorrere di un fiume o lo scrosciare di una cascata. Infatti, il padre porta il figlio proprio in una zona simile vicino a casa loro, fiume e cascata, e gli spiega che lì sono al sicuro.
D'accordo, mi sta bene... ma allora perché non sono andati a vivere vicino alla cascata??
Vi è una legge non scritta per cui i personaggi dei film horror devono essere stupidi… ma qui si esagera.
Ultimo punto, anch’esso sufficiente a invalidare per bene la sceneggiatura e la sua credibilità: il grosso del film avviene a circa 470 giorni dall’attacco degli alieni, ossia quasi 16 mesi dopo.
Evelyn, a quel punto, è incinta da otto mesi e più, e ormai prossima al parto… il che vuol dire che il bambino è stato concepito sette-otto mesi dopo l’attacco. Quale persona sana di mente, che ci tiene a sopravvivere, concepisce un bambino sapendo che nei pressi c’è una razza aliena super-udente che attacca e uccide dopo cinque-sei secondo dall’emissione di un forte rumore? Pensavano forse che il neonato non avrebbe mai pianto, o che la donna non avrebbe emesso neanche un fiato durante il parto?
In effetti, il neonato nasce… e non piange, bontà loro e degli sceneggiatori.
Ancora: la famiglia va in giro a piedi scalzi per evitare di far rumore con le scarpe. A parte che la cosa mi pare eccessiva e poco sensata, visto che le scarpe non fanno rumore e nel film viene detto che le creature sono attirate solo dai rumori forti, non da quelli lievi; peraltro andare in giro nella natura, tra sassolini e spine, non mi pare l’idea migliore del mondo, poiché vi sarebbe il forte rischio di urlare per un qualche dolore. Ma facciamo finta che sia ok: tuttavia, è decisamente meno ok che un gruppo di persone che cammina scalzo non stia bene attento a dove cammina... e che lasci spuntare, in bella evidenza, un grosso chiodo dalle scale.
Sembra "quasi" fatto apposta affinché qualcuno ci metta un piede e poi debba trattenere un urlo...
Tra l'altro, a Evelyn in quel chiodo si era impigliato un sacco, per cui avrebbe dovuto accorgersene e provvedere all'istante.
Andiamo avanti: le creature aliene son cieche, vien detto… ma allora dovrebbero essere proprio loro la fonte maggiore di rumori, visto che dovrebbero andare a sbattere dappertutto, specialmente in contesti chiusi e dallo spazio ridotto come case e costruzioni umane. Dovrebbero dunque attirarsi continuamente a vicenda, e invece no: loro sono super-silenziose, sentono rumori a grande distanza e giungono all'istante sul posto!
Altro dettaglio: la madre sta per partorire, il padre e il fratello sono fuori in esplorazione, e cosa fa la figlia maggiore? Se ne va in giro da sola, lasciando nei guai la madre… ma questa incongruenza scompare di fronte a quelle elencate precedentemente.
Peccato, perché l’idea di fondo di A quiet place - Un posto tranquillo era valida, come è valida tutta l’esecuzione del film a livello tecnico: ottimi attori, bella fotografia, buona regia, buoni effetti speciali. Non ci sono dialoghi, come detto, e nemmeno colonna sonora, sostituita spesso da fastidiosi rumori di sottofondo, tesi a creare tensione ma più realisticamente producenti fastidio.
Nel complesso A quiet place - Un posto tranquillo mi è sembrato un film ben diretto, ma diretto soprattutto a un pubblico mediocre, amante della suspence generica e che non si fa troppe domande sulla coerenza di una trama. Peccato.
Fosco Del Nero
Titolo: A quiet place - Un posto tranquillo (A quiet place).
Genere: horror, fantastico.
Regista: John Krasinski
Attori: Emily Blunt, John Krasinski, Millicent Simmonds, Noah Jupe, Cade Woodward, Evangelina Cavoli, Ezekiel Cavoli, Doris McCarthy.
Anno: 2018.
Voto: 5.5.
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