Conoscevo solamente di nome la saga di romanzi Una serie di sfortunati eventi, la quale aveva già dato luogo a un film, intitolato Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi, che però non mi pare di aver mai guardato.
Mi sono invece orientato sull’omonima serie televisiva in quanto mi ispiravano sia il cast che lo stile generale… senza contare che uno dei due produttori era
Barry Sonnenfeld regista, decenni addietro, di film apprezzatissimi come
La famiglia Addams,
Men in black e
Amore con gli interessi. Insomma, gli ingredienti parevano ottimi.
Quanto al cast, si prende la scena di protagonista, seppur di protagonista cattivo,
Neil Patrick Harris, indimenticabile nella serie tv
How I met your mother, mentre la figura/voce narrante è affidata a
Patrick Warburton, attore non particolarmente noto che mi ricorda comunque un’altra sit-com, ossia
Seinfeld, cui aveva partecipato come attore secondario in svariati episodi.
L’intero prodotto è peraltro cosparso di attori provenienti da varie serie televisive:
Max Greenfield (
Veronica Mars),
Morena Baccarin (
Firefly e
V- Visitors),
Sara Rue (
Perfetti... ma non troppo,
The Big Bang theory),
Nathan Fillion (
Firefly)… per non parlare della comparsata di
Cobie Smulders, coprotagonista di
How I met your mother insieme allo stesso Neil Patrick Harris, il quale figura anche come produttore di
Una serie di sfortunati eventi. E ovviamente non sto citando tutti.
Ma andiamo alla trama sommaria di Una serie di sfortunati eventi, serie composta di tre stagioni e di 35 episodi, dalla durata molto variabile (dai 35 ai 60 minuti): Violet, Klaus e Sunny Baudelaire sono tre fratelli, due ragazzini e una bambina piccola, che hanno perso tutto in un solo colpo. La loro casa è andata a fuoco e i genitori sono morti nell’incendio; di conseguenza, vengono affidati a un tutore, il Conte Olaf, il quale tuttavia si rivelerà un individuo spietato a caccia solamente della loro dote, bloccata sino alla maggiore età dei ragazzi.
L’uomo, loro lontanissimo parente, mostra sin da subito la sua “compagnia di attori” e col tempo rivelerà la sua antica appartenenza a una sorta di loggia segreta, della quale facevano parte anche i genitori Baudelaire, la quale tuttavia è implosa dall’interno a causa di uno scisma, generando due fazioni contrapposte in lotta tra di loro (tipo Templari e Assassini, ma in modo più umoristico e grottesco).
Il simbolo di tale confraternita, che ricorda molto sia l’occhio che tutto vede, nonché vari altri elementi della storia (come la mela salvifica porta da un serpente ai due orfani), suggerisce una componente di tipo massonico, sulla quale tuttavia non ci focalizziamo, per badare invece alla serie tv come prodotto d’intrattenimento. Su tale argomento, dirò solo che, nella sigla d'apertura, si vedono, uno dopo l'altro nel raggio di un paio di secondi, l'occhio in cima alla piramide, l'occhio rettiliano e un simbolo che ricorda molto il 666: alquanto improbabile che siano presenze casuali.
Se il cast è notevole, ampio, variegato e qualitativamente sostenuto, la sceneggiatura è garantita dalla serie di libri, che non avrà avuto un grande successo per caso. Scenografie e colori si fanno notare, dal momento che il prodotto è molto curato, come si fanno notare in positivo le varie canzoni inserite in vari episodi: alcune sono notevoli e davvero orecchiabili, a cominciare dalla sigla, ottimamente resa in italiano (cosa che non era scontata), per proseguire con la canzone di “presentazione” del Conte Olaf nel primo episodio, anch’essa a suo modo memorabile.
Rimarchevole anche la varietà di situazioni e il trasformismo di Harris-Olaf.
Inoltre, Una serie di sfortunati eventi ha il pregio di utilizzare un linguaggio ricercato e preciso, risultando così anche educativa; lo so che a molti spettatori di fascia bassa non piace la ricercatezza linguistica, ma di mio la considero un pregio. Anche l’aspetto dell’intelligenza e della cultura è posto in bella evidenza, altro elemento meritorio.
La sigla introduttiva, per quanto esagerata nei concetti, si dimostra discretamente sincera, nel preannunciare effettivamente degli eventi sfortunati e tragici: la lista di personaggi che muoiono, e in modo truce, una volta giunti a fine serie è effettivamente lunga.
In rete ho letto che la serie è una sorta di mix tra lo stile di Wes Anderson e quello di Tim Burton: effettivamente il paragone calza piuttosto bene… pur se si dovrebbe aggiungere un referente anche per canti e balletti, componente piuttosto importante dell'opera.
Nel complesso, ho molto apprezzato Una serie di sfortunati eventi, serie tv che probabilmente mi rivedrò in futuro… ciò che è praticamente un sigillo di garanzia.
Fosco Del Nero
Titolo: Una serie di sfortunati eventi (A series of unfortunate events).
Genere: serie tv, commedia, grottesco, musicale.
Ideatore: Mark Hudis, Barry Sonnenfeld.
Attori: Neil Patrick Harris, Patrick Warburton, Usman Ally, Louis Hynes, Malina Weissman, Matty Cardarople, John DeSantis, Sara Canning, Patrick Keating, Catherine O'Hara, Alfre Woodard, Mary Black, K. Todd Freeman, Presley Smith, Will Arnett, Cobie Smulders, Kitana Turnbull, Avi Lake, Sara Rue, Tara Strong, Cleo King.
Anno: 2017-2019.
Voto: 7.5.