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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 6 maggio 2020

Il miglio verde - Frank Darabont

Oggi siamo qui con Il miglio verde, il famoso film del 1999 con protagonista Tom Hanks.

Partiamo dalle basi, dicendo che il film è tratto da un romanzo di Stephen King, che però non conosco (il romanzo, non Stephen King).

Seconda cosa: il regista è Frank Darabont, nome poco noto per via del fatto di aver diretto solamente quattro film, con tuttavia un successo medio piuttosto elevato (tre di essi tratti da testi di King, peraltro): Le ali della libertà, Il miglio verde, The Majestic e The mist.
Dopo di che, egli si è dedicato essenzialmente a serie televisive, in primis la famosa The walking dead, di sua creazione.

Terza cosa:  personalmente Tom Hanks (La retata, Cloud Atlas, Il codice Da Vinci, Angeli e demoni) non mi ha mai fatto impazzire. Sarà forse lui, saranno forse i film in cui ha recitato, ma pur valutandolo un buon attore non mi ha mai detto molto… e inoltre è invecchiato piuttosto male, cosa che ne ha peggiorato anche la presenza scenica.

Tra gli altri attori presenti, una citazione è doverosa per il gigante Michael Clarke Duncan (il quale è morto relativamente giovane per un infarto e che ho visto anche in FBI - Protezione testimoni e The island), per David Morse (attore di seconda fascia di Hollywood ma che ricordo sempre per il film coreano Double vision e che ho visto anche in Cuori in Atlantide), e per Doug Hutchison (che avevo lasciato a mangiare fegati umani in X-Files).

Quarta e ultima premessa: il film dura quasi tre ore; un’enormità, nonché una scelta coraggiosa dei suoi produttori, fiduciosi dunque ch’esso avrebbe catturato l’attenzione degli spettatori per un così lungo tempo… cosa che fa discretamente bene.

Ecco la trama sommaria de Il miglio verde: il film si apre con Paul Edgecombe, un anziano che sta in una casa di riposo e che si mette a raccontare la sua storia a un’amica della struttura. Si passa così dal 1999 al 1935, quando Paul lavorava nel braccio della morte del carcere di Cold Mountain, braccio ch’era chiamato “il miglio verde” perché il percorso che portava i detenuti condannati alla pena capitale  era per l’appunto pavimentato di verde.
La storia di Paul verte sul personaggio insolito di John Coffey, un omone che iniziava al piano terra e finiva al primo piano e che era stato condannato alla sedia elettrica per aver violentato e ucciso due bambine. Il quale, scopre Paul dopo un poco di tempo, ha un potere di guarigione di grande potenza: toglie il male dalle persone e ridona loro la salute, cosa di cui si beneficeranno vari individui, Paul in primis. Il racconto del giovane Paul va avanti fino al suo compimento, e poi si ritorna dall’anziano Paul a tirare le somme.

Il genere del film oscilla tra il drammatico, il melodrammatico e il fantastico-surreale, e comprende anche svariate scene violente.  

Il miglio verde è un film molto amato, un po’ per i due personaggi principali molto buoni e positivi, un po’ perché genera simpatia in reazione all’ingiustizia della situazione, e un po’ perché alla gente piacciono le storie melodrammatiche.

A me, però, le storie melodrammatiche e melense non piaccion molto, se durano tre ore rischiano di annoiarmi, Tom Hanks come detto non mi fa impazzire, e non assegno valutazioni alte a un film solo perché gli attori sono morti prematuramente (prematuramente si fa per dire, dal momento che non si può morire in anticipo) o perché hanno ricevuto molti riconoscimenti.
Da cui la mia valutazione “solamente” più che sufficiente, in onore di un film ben fatto e per molti versi godibile, ma dal mio punto di vista affatto imperdibile. Paradossalmente, più che il plot melodrammatico, in verità un po’ stucchevole, mi ha interessato di più l’aspetto storico-culturale dell’epoca.

Sarà un caso, sarà sfortuna, ma Tom Hanks dal mio punto di vista evita proprio i film di grande spessore… o forse sono questi a non cercare Tom Hanks, chissà.
Comunque, per essere il più possibile equo ho deciso di vedermi anche gli altri tre film di Frank Darabont; o almeno uno, e poi deciderò per gli altri due.

Chiudo con una bella frase presente nel film: “Uno non può nascondere quello che ha nel cuore”.

Fosco Del Nero



Titolo: Il miglio verde (Green mile).
Genere: drammatico, fantastico.
Regista: Frank Darabont.
Attori: Tom Hanks, David Morse, Michael Clarke Duncan, Michael Jeter, James Cromwell, Bonnie Hunt, Sam Rockwell, Barry Pepper, Graham Greene, Doug Hutchison, Jeffrey DeMunn.
Anno: 1999.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.


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