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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 6 aprile 2021

Solaris - Steven Soderbergh

Il film recensito quest’oggi è Solaris.
Già s’impone una prima precisazione, dal momento che si sta parlando del Solaris del 2002, quello diretto da Steven Soderbergh, che ha seguito il Solaris diretto nel 1972 dal russo Tarkovskij, il quale aveva a sua volta seguito un film del 1968 per la televisione sovietica… il quale a sua volta era la trasposizione dell’omonimo romanzo dello scrittore polacco Stanisław Lem, datato 1961.

Un giro di conversioni piuttosto lungo, che inevitabilmente avrà generato tante differenze da una versione all’altra. 
La mia seconda precisazione è che non conosco il romanzo originale di Lem, che so però essere piuttosto ampio e dal sapore filosofico… 
… cosa che peraltro avevo supposto considerando la più famosa opera di Tarkovskij, ossia Stalker, un altro film di genere fantastico-psicologico-esistenziale che vidi ormai parecchi anni fa.

Quanto al regista di questa versione di Solaris, ossia Soderbergh, posso dire che, pur avendo prodotto qualche film di mio gradimento come Erin Brockovich od Ocean's eleven, non l’ho mai trovato un grande regista, e difatti la sua piuttosto ricca filmografia si è persa dietro numerosi film d’azione, di violenza e di drammi.

Ma veniamo a film in sé e per sé: allo psicanalista Chris Kelvin (George Clooney; Dal tramonto all’alba, L’uomo che fissa le capre, Burn after reading, Fratello, dove sei?, Gravity) vien chiesto se vuole recarsi sulla piattaforma che ruota intorno al pianeta Solaris per indagare. L’equipaggio originale e la pattuglia di soccorso, difatti, non hanno dato più notizie di sé, tanto che si ipotizza di abbandonare la stazione spaziale al suo destino.
Egli accetta di andare sul posto e vi trova due persone vive: lo scienziato Snow (Jeremy Davies, visto in Lost)  e il Dottor Gordon (Viola Davis; The helpMangia, prega, ama). Tutte le altre persone sono morte, alcune di morti violente e alcune suicide. Già dalla prima notte gli sarà chiaro il perché di quei turbamenti: in qualche modo il pianeta ha la capacità di materializzare gli individui più cari agli esseri umani, fossero anche morti nella realtà. Così, Kelvin vede la defunta moglie Rheya (Natascha McElhone; The Truman show, Moonacre - I segreti dell’ultima luna), della cui morte peraltro si sente in colpa.

Lo dico subito senza mezzi termini: Solaris, perlomeno questo Solaris, è stato una mezza delusione, e forse ancor più che mezza. In pratica, il film ignora quasi del tutto l’aspetto esistenzial-filosofico, che so essere assai importante nel romanzo, definito uno dei capolavori della narrativa fantastica europea e mondiale, per concentrarsi su quello melodrammatico della storia d’amore tra l’uomo (vivo) e la donna (morta).  

E con ciò, ahimè, devo confermare la mia valutazione mediocre su Steven Soderbergh, bravo a tessere, ma neanche sempre, film dinamici, ma incapace di dare profondità alle sue opere.
Il film si distingue per una bella atmosfera e una bella colonna sonora, ma manca la sostanza, da cui la valutazione mediocre.

Passerò dunque all’altro Solaris, quello di Tarkovskij, e poi forse anche al romanzo di Lem, il quale peraltro ha criticato fortemente ambo i film.

Chiudo con due frasi del film.

“Sono sveglio?”
“Sì.”
“Come fai ad essere qui?  Dove credi di essere?”

“Studiando Solaris l’aspetto più interessante è che sembra reagire quasi come se sapesse di essere osservato.”

Fosco Del Nero



Titolo: Solaris (Solaris).
Genere: fantascienza, psicologico.
Regista: Steven Soderbergh.
Attori: George Clooney, Natacha McEhone, Jeremy Davies, Ulrich Tukur, Natascha McElhone, Viola Davis, John Cho, Morgan Rusler, Shane Skelton, Donna Kimball.
Anno: 2002.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.



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