Dopo Nausicaa, La città incantata e Il castello di Cagliostro, ecco recensito un altro dei film del maestro Miyazaki, che gli è valso peraltro l'assegnazione del "Leone d'Oro alla carriera" (dopo il Leone d'Oro e l'Oscar per lo stesso La città incantata... e tenetevi forte perché quest'anno dovrebbe uscire la sua nuova creazione): parlo de Il castello errante di Howl.
Naturalmente dietro Hayao Miyazaki c'è lo Studio Ghibli, ma stavolta la storia non è originale, bensì tratta da un romanzo, scritto da tale Diana Wynne Jones, che confesso di non conoscere, ma che in futuro leggerò sicuramente (==> addendum di due anni dopo: ecco qui la recensione del romanzo Il castello errante di Howl).
Ma veniamo al film vero e proprio.
Tanto per gradire, ne Il castello errante di Howl vi sono diversi elementi comuni ai lavori precedenti: una ragazzina come protagonista (sebbene per buona parte del film sia una vecchia a causa di una maledizione ricevuta), la forte critica al desiderio di potere dell'uomo che spesso sfocia nella guerra, l'elogio della natura e naturalmente l'elemento fantastico, con la storia ambientata in un ipotetico passato, condito però da magia, streghe, macchine ipertecnologiche, strani esseri, etc.
A parte questo, l'ambientazione delle città e dei paesaggi sembra prevalentemente mitteleuropea.
Una cosa che colpisce è l'ambivalenza dei personaggi principali:
- Sophie passa da ragazzina a vecchia in un baleno (paradossalmente, caratterialmente sembra calzare meglio i panni della donna anziana),
- Howl è parte ragazzo, parte uccello mostruoso, e oscilla tra la condizione di grand'uomo a quella di anti-eroe,
- la Strega delle Lande da temibile strega diviene una nonnina dolce e indifesa (che fa tenerezza quando dice a più riprese "Ma che bel fuoco!"),
- persino Markl, il bambino assistente di Howl, si tramuta in vecchio grazie a un mantello magico.
Insomma, il tema del mutamento pare centrale nell'opera.
Bellissimi alcuni altri personaggi, come il fuoco Calcifer e lo spaventapasseri Rapa.
Bellissima anche, ma non varrebbe nemmeno la pena di dirlo, è anche la grafica, dai colori molto vivaci.
A questo proposito, alcuni paesaggi risultano particolarmente efficaci: la maestosa capitale imperiale, il coloratissimo paese sul mare, il prato di fiori tra le montagne.
Non si può non citare anche la trovata fenomenale della porta incantata che dà su più luoghi, idea tanto semplice quanto geniale (e che peraltro, ora che ci penso, quando ero bambino applicavo insieme a mio fratello agli armadi di casa... senza però che riuscissimo ad andare nei posti programmati).
Non si possono non citare inoltre alcuni temi interiori del film: l'ego e il potere, il desiderio di libertà, l'amore incondizionato, il fatto di riuscire a vedere la bellezza che abbiamo intorno.
Non vi dico come si conclude Il castello errante di Howl, ma vi anticipo solo che dovrete aspettarvi un castello volante in versione delux.
Ecco, infine, un paio di belle frasi prese dal film:
"Che mistero: non avevo mai provato un tale senso di quiete."
Ecco, infine, un paio di belle frasi prese dal film:
"Che mistero: non avevo mai provato un tale senso di quiete."
"Di se stessi bisogna decidere da se stessi."
"Quanti sono i nomi che usi, Howl?"
"Solo quanti me ne servono per vivere libero."
"Senza bellezza non c'è alcuna ragione di vivere."
"Quel ragazzo si fece rubare l'animo da un demone.
Iniziò ad utilizzare la magia soltanto per se stesso."
"Anche quella persona fu in passato una maga di somma magnificenza, ma stringendo poi un patto con un demone, per lungo tempo si fece consumare sia nel corpo che nell'animo."
"Se Howl verrà qui e si metterà a servizio del Regno, gli insegnerò il modo per spezzare il suo legame con il demone. Se non verrà, lo priverò del suo potere."
"Non guardare in basso."
Fosco Del Nero
Titolo: Il castello errante di Howl (Hauru no ugoku shiro).
Genere: anime, animazione, fantastico, fantasy.
Autore: Hayao Miyazaki.
Anno: 2004.
Voto: 8.5.
Dove lo trovi: qui.