Perfect sense non corrisponde esattamente al mio genere di film ideale, col suo carico di dramma così pesante, ma intendo comunque premiarlo in quanto storia assai originale, che prende le mosse da un’idea che non ho mai letto né visto in alcuna opera: segno che è ancora possibile realizzare lavori innovativi e brillanti.
Ecco la trama sommaria di Perfect sense, film diretto nel 2011 dal regista David Mackenzie (di cui finora ho avevo recensito il solo Spread, film segnalatosi purtroppo in negativo, pur avendo il merito di evidenziare il senso di vuoto interiore): in un futuro prossimo, il mondo conosce una crisi generale, non derivante tuttavia da qualche guerra o da qualche depressione economica, ma da quella che sembra un’epidemia, per quanto difficile da inquadrare e da affrontare: le persone stanno man mano perdendo il senso dell’olfatto. Si segnalano casi in tutto il mondo, e si occupa del fenomeno anche l’epidemiologa Susan (Eva Green; The dreamers - I sognatori, Sin City - Una donna per cui uccidere, Franklyn, La bussola d’oro, Arsenio Lupin, Dark shadow, Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali), la quale proprio in quel periodo in quel di Glasgow conosce il cuoco Michael (Ewan McGregor; Trainspotting, Sogni e delitti, Piccoli omicidi tra amici, Moulin Rouge, L’uomo che fissa le capre, Big fish, Star wars 1 - La minaccia fantasma, The island, Stay - Nel labirinto della mente, Il cacciatore di giganti).
Dopo che tutti hanno perso l’olfatto, sorge il dilemma: è l’unico senso coinvolto o verranno persi anche gli altri? Quando la gente inizia a perdere anche il senso del gusto, iniziano i problemi sociali: devastazioni, violenza, sciacallaggio… mentre altri cercano di andare avanti al meglio, mentre Susan e Michael vivono la loro storia d’amore un po’ particolare.
Sono arrivato a Perfect sense dalla filmografia di Eva Green, che non solo è molto bella e ancor più affascinante che bella, ma è anche una grande attrice, e inoltre sa scegliere bene i copioni cui aderire, come mostra il suo curriculum di film di valore ormai corposo. In Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali, ad esempio, è uno spettacolo, soprattutto in lingua originale.
Ewan McGregor è ugualmente uno dei miei attori preferiti, sin dai tempi di Trainspotting, passando per la saga di Star wars.
Contando inoltre la trama intrigante del film, che lo vedessi era quasi scontato.
Il film, peraltro, è una produzione prettamente nordica: Germania, Regno Unito, Danimarca e Svezia. E ambientato a Glasgow, in Scozia, come detto.
Nonostante i temi pesanti, Perfect sense è un bel film.
Avrebbe potuto avere persino un valore didattico se il collegamento tra le emozioni e la scomparsa dei sensi fosse stato ben indirizzato, mentre al contrario è rimasto sul casuale, compresa anche un’emozione negativa: tristezza, gola, rabbia, felicità. Ci sarebbe voluto un esperto di tematiche esistenziali e di connessione tra organi fisici, sensi ed energie interiori.
Peccato.
Rimane comunque un film originale e godibile, per quanto certamente non allegro, e con qualche spunto valido al suo interno.
“C’è l’oscurità e c’è la luce; ci sono gli uomini e le donne.”
“Non mi chiedi perché non sono venuta a lavoro?”
“Eri malata.”
“Non malata, infelice.”
“È la stessa cosa.”
“Le persone fanno il meglio che possono.”
Fosco Del Nero
Titolo: Perfect sense (Perfect sense).
Genere: drammatico, sentimentale, fantastico.
Regista: David Mackenzie.
Attori: Ewan McGregor, Eva Green, Connie Nielsen, Ewen Bremner, Stephen Dillane, Denis Lawson, Alastair Mackenzie, James Watson, Shabana Akhtar Bakhsh, Caroline Paterson.
Anno: 2011.
Voto: 7.
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