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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 26 luglio 2022

Alien 4 - La clonazione - Jean-Pierre Jeunet

Nel blog erano già presenti le recensioni dei primi tre film del ciclo di Alien, ossia: AlienAliens - Scontro finale Alien 3. Con Alien - La clonazione colmo la lacuna del film mancante della quadrilogia originale… per quanto evidenzio che trattasi di una quadrilogia nata sull’onda del successo, non pensata durante la stesura originale, e difatti ben lontana dalla qualità del primo film.
Stesso discorso per i prequel usciti in anni più recenti: Prometheus e Covenant.

Alien - La clonazione segue di ben 18 anni il primo film, cosa molto evidente sia nella tecnologia produttiva del film stesso ma anche nelle fattezze della protagonista, Sigourney Weaver, passata dall’essere una trentenne all’essere una quarantottenne… comunque piuttosto in forma, persino sospettosamente.

Seconda annotazione: si è passati da registi legati all’azione o alla fantascienza a un regista non solo non statunitense, ma orientato alla commedia, persino umoristica: quel Jean-Pierre Jeunet che avrebbe di lì a poco diretto Il favoloso mondo di Amelie e Una lunga domenica di passioni, ma che aveva già diretto DelicatessenLa città dei bambini perduti.
Tale scelta appare piuttosto curiosa e, difatti, il film perde rispetto ai suoi predecessori il tono esclusivamente drammatico e, anzi, propone diversi momenti grotteschi; quasi tutta la recitazione in verità possiede un tono grottesco, aiutata in ciò anche da un cast scelto a bella posta: il fedelissimo di Jeunet Dominique Pinon (L'esplosito piano di Bazil, Oxford murders), il parimenti da lui già diretto Ron Perlman (Il nome della rosa, Hellboy), Winona Ryder (Ragazze interrotteBeetlejuice - Spiritello porcello, Great balls of fireEdward mani di forbiceSireneDraculaA scanner darkly - Un oscuro scrutarePiccole donne), Dan Hedaya (Ragazze a Beverly Hills, Mulholland Drive).

Ma passiamo alla trama sommaria di Alien - La clonazione: siamo nell’anno 2379, circa 250 anni dopo gli eventi della Nostromo e 200 dopo gli eventi del pianeta Fiorina 161. Umani e corporazioni varie non hanno rinunciato all’idea di studiare e sfruttare l’alieno che Ripley in diverse occasioni aveva eliminato, tanto che una società si è data pena di rigenerare, tramite il DNA residuo, la stessa Ripley… compreso l’alieno che aveva dentro, il quale viene fatto crescere e a cui vengono “offerti” dodici esseri umani perché potesse moltiplicarsi.
Nella nave militare in cui accadono questi esperimenti, l’Auriga, approda per questioni commerciali la nave da trasporto Betty, contenente un piccolo e variegato equipaggio.
Succederanno le solite cose: l’alieno verrà sottovalutato, moriranno tutti o quasi, tranne Ripley, in questa storia in versione super-umana, dato che è stata ricostruita con un DNA misto a quello dell’alieno: è fortissima, il suo sangue è corrosivo, gli alieni la riconoscono come loro simile, etc.

In Alien - La clonazione il regista Jeunet ha cercato di introdurre diverse novità, pur rimanendo nel solco tracciato dai predecessori e dal primo film in particolare. La novità principale, tuttavia, non è quella della trama, ma, come detto, il tono generale dell’opera, meno epico e più surreale (certamente anche per la sceneggiatura di Joss Whedon, tendente più al grottesco che non all'orrorifico).
La cosa, tuttavia, stona parecchio, a mio modo di vedere, pur risultando il film globalmente ben fatto e godibile per larghi tratti.
Il primo Alien rimane tuttavia distantissimo, e alla fine va bene così.

Fosco Del Nero



Titolo: Alien 4 - La clonazione (Alien resurrection).
Genere: fantascienza, azione.
Regista: Jean-Pierre Jeunet.
Attori: Sigourney Weaver, Winona Ryder, Dominique Pinon, Ron Perlman, Gary Dourdan, Michael Wincott, Kim Flowers, Dan Hedaya, J.E. Freeman, Brad Dourif, Raymond Cruz, Leland Orser.
Anno: 1997.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.



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