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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 11 gennaio 2022

Mulholland Drive - David Lynch

L’articolo di oggi è dedicato a un film che avevo già visto, ma una sola volta e molti anni fa, prima che aprissi il blog Cinema e film. Dunque, la recensione arriva solamente adesso. Sto parlando di Mulholland Drive, film diretto da David Lynch nel 2001.

Essenzialmente, David Lynch ha prodotto quattro opere di alta qualità: la serie tv I segreti di Twin Peaks e i film Dune, Velluto blu e, per l’appunto, Mulholland Drive. Dopo di che (e un po’ anche prima e durante), il suo è stato un declino inesorabile, con prodotti sempre più grotteschi e di basso tenore, umano e cinematografico.

Ad esempio, il seguito, a distanza di molti anni, di Twin Peaks è di qualità davvero molto bassa, con tutti gli eccessi del vecchio Lynch (sessualità eccessiva, volgarità, scene grottesche, commento sonoro invadente e pesante, attori feticcio impresentabili), ora incontrollati, ma nessuna bellezza, che viceversa prima abbondava, per quanto solamente a intermittenza tra una situazione grottesca e l’altra.

A parte le opere qui citate, ho recensito anche un altro film di Lynch, ossia Una storia vera, che è il meno lynchiano di tutti: a me ha annoiato, ma molti, sull’onda del “è un film del maestro”, lo hanno considerato un capolavoro... bontà loro.

Ma torniamo a Mulholland Drive: in origine si trattava di un episodio pilota per una serie televisiva, che tuttavia non fu mai autorizzata e quindi mai realizzata. In seguito però al regista furono dati i fondi per produrre un film, e dunque la sceneggiatura fu ripresa e allargata per realizzare un’opera unica… 
… e che opera, occorre dire: se il film ha riscosso incassi piuttosto ridicoli al cinema, esso ha ottenuto una candidatura ai Premi Oscar, quattro candidature ai Golden Globe, candidatura e vittoria ai Bafta, candidatura e vittoria al Festival di Cannes per la miglior regia, e via discorrendo tra Saturn Award, Nastro d’argento, nonché, a posteriori, lo status di "film culto". Meritatamente, occorre dire, giacché Mulholland Drive è una piccola opera d’arte… pur proponendo i soliti turbamenti psichici che piacciono tanto a Lynch. 
In questo caso, però, insieme al surreale c'è anche tanta bellezza.

Il film ha fatto interrogare a lungo sul suo significato, giacché a una prima visione è difficile incasellare tutto nel posto giusto, ma in realtà quanto esso descrive è piuttosto semplice da ricostruire, una volta aver stabilito che il grosso del film (circa un’ora e quaranta) non è altro che una proiezione onirica della protagonista, mentre il resto (i rimanenti quaranta minuti), sotto forma di flashback montati in vario ordine, mostra come si è arrivati a quel sogno e cosa c’era dietro di esso.

Raccontare la trama di Mulholland Drive è dunque un'impresa impossibile senza illustrare il suo senso, cosa che dunque farò, per quanto sommariamente (per cui chi non lo avesse mai visto e non volesse avere sorprese farebbe meglio a smettere di leggere ora): Betty Elms (la bravissima Naomi Watts; Incontrerai l’uomo dei tuoi sogniLa promessa dell’assassinoIl velo dipinto, The ring, Stay - Nel labirinto della mente) è una giovane attrice appena arrivata a Los Angeles, in casa di sua zia, con lo scopo di fare carriera, ma la prima cosa che fa in città è conoscere la misteriosa Rita (Laura HarringNancy DrewRabbits), una donna bruna e sensuale che ha perso la memoria. Betty prende a cuore la situazione della donna e l’aiuta a scoprire chi è, mettendo insieme i pochi elementi a loro disposizione: il contenuti della di lei borsetta, nonché il nome di Diane Selwyn, a quanto pare rilevante per Rita. Tale Diane viene poi dalle due trovata morta nel suo appartamento.
Nel mentre, Betty partecipa ad alcuni provini, a uno dei quali incrocia il regista Adam Kesher, protagonista di un altro filone della storia, vessato e minacciato da alcuni mafiosi perché scritturi come protagonista una tale Camilla Rhodes.

A un certo punto, indagando sull’identità di Rita (nome fittizio che la donna s’era messa vedendo un poster di Rita Hayworth), le due giungono nel Club Silencio, che rappresenta il punto di svolta del film: cinematograficamente perché si passa dal sogno alla realtà e metaforicamente perché consegna allo spettatore il criterio con cui valutare ciò cui sta assistendo.
Nel club, infatti, il presentatore, che ha tutta l’aria di un prestigiatore (infatti alla fine sparisce in una voluta di fumo), dice a chiare lettere che “è solo un’illusione”, e la canzone d’amore cantata da una cantante molto espressiva, che fa commuovere le due giovani donne, sottolinea che la storia è una storia d’amore e di passione. David Lynch stesso aveva descritto Mulholland Drive come "una semplice storia d'amore nella città dei sogni".
A certificare la condizione di dormiente della protagonista, a un certo punto viene detta la suddetta battuta: “Ehi, bella ragazza, è ora di svegliarsi”.

Nello specifico, il momento in cui il registro narrativo cambia e passa da sogno a realtà è quello in cui la chiave blu viene inserita nel cubo che le due donne trovano nel Club Silencio: il suddetto cubo funge da vaso di Pandora, la cui apertura spezza i sogni e riporta bruscamente al reale e ai suoi drammi: in realtà, Betty è Diane Selwyn, un’attrice non particolarmente talentuosa e considerata (nel suo sogno invece era bravissima) che su un set conosce l’affascinante Camilla (divenuta Rita nel sogno), se ne innamora perdutamente e ha una relazione con lei, per poi però esser messa da parte per il regista Adam, col quale Camilla sta per sposarsi. Betty non sopporta la tristezza e l'umiliazione e incarica un sicario (anch’egli intravisto nel sogno) di uccidere Camilla, cosa che vien portata a termine (le viene consegnata una chiave blu come segno dell’avvenuta uccisione). Betty non regge al senso di colpa, diviene preda di allucinazioni e durante una di esse si uccide sparandosi alla testa... secondo la scena che Betty e Rita, nel sogno, avevano veduto indagando su Diane (cosa ovviamente impossibile, ma che funge da collegamento simbolico tra la realtà e la finzione, come una sorta di Ouroboros allucinatorio).

Da sottolineare che, nel sogno, Diane aveva scambiato appartamento con una sua vicina… come è uno scambio l'intera storia: scambio di ruoli, scambio tra realtà e sogno, etc.

In effetti, Mulholland Drive ha i contorni di un intricato enigma sospeso tra allucinazione e realtà, anche se, visto da una prospettiva lineare, non è altro che una storia di passione delusa sfociata in tragedia, e anzi in doppia tragedia (assassinio e suicidio).

Il film, tra regia, montaggio, fotografia e recitazione, è spettacolare… ma in effetti come contenuti non è troppo positivo.

Fosco Del Nero



Titolo: Mulholland Drive (Mulholland Drive).
Genere: sentimentale, drammatico, psicologico.
Regista: David Lynch.
Attori: Naomi Watts, Laura Harring, Justin Theroux, Ann Miller, Robert Forster, Diane Baker, Melissa George, Bonnie Aarons, Dan Hedaya.
Anno: 2001.
Voto: 8.5.
Dove lo trovi: qui.



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