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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 28 aprile 2021

Una settimana da Dio - Tom Shadyac

Sul sito era presente da tempo la recensione di Un’impresa da Dio, seguito di Una settimana da Dio: quest’ultimo lo avevo visto prima di aprire il blog e l’ho rivisto ora, cosa che colma la lacuna con la suddetta recensione.

Le basi: il motore centrale del film è la premiata coppia Tom Shadyac-Jim Carrey, rispettivamente regista e attore, che aveva fatto furore con Ace Ventura - L’acchiappanimali.

Del primo peraltro ho recensito anche Dragonfly - Il segno della libellula e Patch Adams, oltre allo stesso Un'impresa da Dio; il secondo, invece, era già comparso nel blog per The Truman showYes man, Man on the moon, The number 23 e The Majestic.

Una settimana da Dio è dunque la quinta apparizione di Jim Carrey sul blog e, curiosamente, tutti i film hanno un sottofondo dal sapore psicologico-esistenziale: il più netto come simbolismo è ovviamente The Truman show, ma anche Yes man, The number 23 e Man on the moon hanno qualcosa da dire. La cosa è tanto più curiosa col senno di poi, dal momento che Jim Carrey si è col tempo assai distaccato dal mondo dorato di Hollywood, andando invece a “imparare il mestiere” da Eckhart Tolle, quasi fosse stato predestinato a quel percorso (come forse era).

Curiosamente, il numero 23, certamente non un numero tra i più frequenti, compare diverse volte in Una settimana da Dio: il personaggio di Carrey viene mandato nella 23esima strada, e vi viene mandato dopo che chiama il 555-0123. Numero il quale peraltro, nella prima produzione del film, era il 776-2323 (quindi due volte 23) e che è stato cambiato nelle successive edizioni del dvd quando ci si è resi conto che era un numero funzionante in diverse zone degli Stati Uniti (vi rispondevano, a proposito di curiosità, una chiesa in California, una chiesa in Georgia e un pastore del Wisconsin: tre recapiti religiosi, curiosamente, a proposito di temi esistenziali).

Nel dettaglio, Una settimana da Dio, pur se è chiaramente una commedia, propone qualcosa a livello di fede, di ego, di perfezione dell’esistenza, di intuizione e di talento-percorso personale.

Ma andiamo alla trama sommaria del film: Bruce Nolan è il reporter televisivo di un’emittente locale di Buffalo e aspira al ruolo di anchorman, che sta per essere lasciato vacante per via del pensionamento del suo titolare. Ad aspirarvi vi è però anche Evan Baxter, giornalista di studio il quale parte avvantaggiato rispetto a Nolan… e difatti ottiene il posto, per la disperazione di Bruce, che inizia a lamentarsi della sua vita e di Dio…
… fino a che Dio stesso (sotto le spoglie di Morgan Freeman) gli appare e gli consegna in toto i suoi poteri, che si riveleranno meno divertenti di quanto Bruce avrebbe pensato; ciò che porta l’uomo a rivalutare la sua vita, le cose belle che ha già (tra cui la moglie Grace, interpretata da Jennifer Aniston) e in generale la bellezza e la perfezione dell’esistenza.

In effetti, pur senza avere il simbolismo di Matrix o di Fight Club, di Revolver o di Allucinazione perversa, di Dark City o di Essi vivono, o nemmeno gli insegnamenti di film come Il pianeta verde, La leggenda di Bagger Vance, L’incredibile vita di Timothy Green o Peaceful warrior – La forza del campione (e così vi ho fatto una piccola lista di film significativi, mentre qua trovate la lista completa: Film che aprono la mente… o il cuore), Una settimana da Dio ha qualcosa da proporre, sovente sotto forma di frasi che nella gran parte dei casi saranno nascoste dal tono lieve della commedia, ma che pur ci sono, come le seguenti che vado a proporre.

“Sei cieco.”

“La vita è giusta.”

“Lo sai che tutte le cose succedono per un motivo.”

“Ho bisogno della tua guida, Signore. Ti supplico, mandami un segnale.”
(dopo mezzo secondo gli appare davanti un camion che gli mostra diversi cartelli: “Attenzione avanti”, “Strada chiusa”, “Senso contrario”, “Stop”, “Non entrare”)

“Vieni a trovarci, altrimenti continueremo a chiamarti.”

“Quella  luce è quasi accecante.”
“Sì, lo è per molte persone; passano la vita nell’oscurità cercando di nascondersi da me.”

“Io so parecchie cose di te: tutto quello che finora hai detto, fatto o anche pensato di fare, è tutto lì, in quello schedario.”

“Vieni, camminiamo insieme sul sentiero.”

“Per quanto sporca possa diventare una cosa, puoi sempre darle una bella ripulita.”

“Le persone vogliono che faccia tutto io, e non si rendono conto che sono loro ad avere il potere.”

“Vuoi vedere un miracolo? 
Sii il tuo miracolo.”

“Continua a guardare in alto.”

“Io mi arrendo alla tua volontà.”

A proposito del percorso dapprincipio fortemente egoico del protagonista, e poi via via più interiore, a fine film il cartellone che lo ritraeva in qualità di "Mister Esclusiva" viene buttato giù: un simbolo piuttosto evidente dell'abbattimento dell'ego che Bruce ha dovuto subire nel corso della storia.
Non per niente, con l'ultima citazione l'uomo dimostra di aver messo da parte la volontà del piccolo e misero ego e si arrende alla volontà divina superiore.

Fosco Del Nero



Titolo: Una settimana da Dio (Bruce almighty).
Genere: commedia, fantastico.
Regista: Tom Shadyac.
Attori: Jim Carrey, Jennifer Aniston, Morgan Freeman, Philip Baker Hall, Catherine Bell, Steve Carell, Lisa Ann Walter, Nora Dunn, Eddie Jemison, Paul Satterfield, Mark Kiely.
Anno: 2003.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.



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