Mi sembra quasi impossibile che questo gioiello di film mi sia sfuggito per ben quattordici anni: tanti ne ha difatti La leggenda di Bagger Vance, film diretto nel 2000 da Robert Redford.
Il mio stupore cresce peraltro considerando il ricco cast del film, comprendente tra l’altro alcuni dei miei attori preferiti: Will Smith, per esempio, ma anche Matt Damon, affiancati da Charlize Theron, oltre che da vari altri attori minori (tra cui quel Bruce McGill che sa molto di McGyver).
Andiamo subito alla trama del film, e poi parliamo dei suoi contenuti, davvero belli e interessanti: nella città di Savannah, in Georgia, l’intraprendente Adele Invergordon (Charlize Theron; Aeon Flux, Hancock, La maledizione dello scorpione di giada), per salvare l'impresa di famiglia, decide di organizzare il più grande torneo di golf di tutti i tempi e coinvolge nell’iniziativa i due più famosi golfisti in attività: Bobby Jones e Walter Hagen… a cui si decide, su suggerimento del piccolo Hardy Greaves, di affiancare un giocatore del luogo, individuato in Rannulph Junuh (Matt Damon; Dogma, Rounders - Il giocatore, Will hunting - Genio ribelle), ex enfant prodige del golf, persosi però negli anni seguenti tra la guerra e l’alcol.
Il mio stupore cresce peraltro considerando il ricco cast del film, comprendente tra l’altro alcuni dei miei attori preferiti: Will Smith, per esempio, ma anche Matt Damon, affiancati da Charlize Theron, oltre che da vari altri attori minori (tra cui quel Bruce McGill che sa molto di McGyver).
Andiamo subito alla trama del film, e poi parliamo dei suoi contenuti, davvero belli e interessanti: nella città di Savannah, in Georgia, l’intraprendente Adele Invergordon (Charlize Theron; Aeon Flux, Hancock, La maledizione dello scorpione di giada), per salvare l'impresa di famiglia, decide di organizzare il più grande torneo di golf di tutti i tempi e coinvolge nell’iniziativa i due più famosi golfisti in attività: Bobby Jones e Walter Hagen… a cui si decide, su suggerimento del piccolo Hardy Greaves, di affiancare un giocatore del luogo, individuato in Rannulph Junuh (Matt Damon; Dogma, Rounders - Il giocatore, Will hunting - Genio ribelle), ex enfant prodige del golf, persosi però negli anni seguenti tra la guerra e l’alcol.
Ad aiutarlo in quella che sembra una missione impossibile, il misterioso caddie Bagger Vance (Will Smith; Man in black, Io sono leggenda, Hitch, Hancock, ma anche Independence Day, Io, robot, nonché l'indimenticabile sitcom Willy il principe di Bel Air)… che man mano si rivelerà essere un vero e proprio maestro di vita.
Diciamo subito che la trama de La leggenda di Bagger Vance è davvero lineare, essenzialmente priva di colpi di scena o di intrighi, il che probabilmente scoraggerà le persone attratte da movimento e spettacolo…
… mentre al contrario i contenuti della storia, nonché i dialoghi brillanti, attireranno le persone che amano per l’appunto profondità e crescita interiore.
Perché è esattamente di questo che tratta il film: la crescita interiore del protagonista, Rannulph Junuh, che si ritrova davanti un evento utile a fargli fare il successivo passo nella sua evoluzione personale, e una guida arrivata lì “per caso” ad aiutarlo.
E del film non c’è altro da dire, se non che è tratto dall’omonimo romanzo di Steven Pressfield.
Non vi sono altri commenti da fare, ma vale certamente la pena leggersi qualche frase del film, tutte del co-protagonista Bagger Vance, che apparentemente parla del golf, ma di fatto parla del cammino di crescita personale cui è chiamata ogni persona (non solo Rannulph Junuh)... e che rappresenta una sorta di guida spirituale-angelo custode.
Diciamo subito che la trama de La leggenda di Bagger Vance è davvero lineare, essenzialmente priva di colpi di scena o di intrighi, il che probabilmente scoraggerà le persone attratte da movimento e spettacolo…
… mentre al contrario i contenuti della storia, nonché i dialoghi brillanti, attireranno le persone che amano per l’appunto profondità e crescita interiore.
Perché è esattamente di questo che tratta il film: la crescita interiore del protagonista, Rannulph Junuh, che si ritrova davanti un evento utile a fargli fare il successivo passo nella sua evoluzione personale, e una guida arrivata lì “per caso” ad aiutarlo.
E del film non c’è altro da dire, se non che è tratto dall’omonimo romanzo di Steven Pressfield.
Non vi sono altri commenti da fare, ma vale certamente la pena leggersi qualche frase del film, tutte del co-protagonista Bagger Vance, che apparentemente parla del golf, ma di fatto parla del cammino di crescita personale cui è chiamata ogni persona (non solo Rannulph Junuh)... e che rappresenta una sorta di guida spirituale-angelo custode.
“Il ritmo del gioco è come il ritmo della vita.”
“Il trucco sta nel trovare il proprio swing.
Tu hai perso il tuo swing... dobbiamo andare a cercarlo.
Ora è da qualche parte, nell'armonia di tutto quello che c'è.”
“Non ti preoccupare di colpire la palla o di dove andrà... basta che muovi il bastone, che senti il bastone.
Continua a fare lo swing col bastone fino a che non sarai parte del tutto.”
“Vedi quella bandiera? È un bel drago da sconfiggere. Ma se lo guardi con occhi gentili, vedrai il punto in cui le maree, e le stagioni, e il roteare della Terra, tutto si incontra. E tutto ciò che è diventa uno. Tu devi cercare quel posto con il tuo cuore.”
“Cercalo con le mani, sentilo. Le tue mani sono più sagge di quanto sarà mai la tua testa. Ma non ti ci posso portare io, spero solo di poterti aiutare a trovare la via.”
“Quello di cui sto parlando io è un gioco. Un gioco che non si può vincere, ma solo giocare.”
“Junuh aveva coperto come smettere di pensare senza addormentarsi.”
“Puoi scegliere: fermarti o cominciare.”
“A fare cosa?”
“A camminare?”
“Per dove?”
“Per tornare indietro, dove sei sempre stato... e poi starai lì, fermo, immobile, e ricordare.”
“È successo troppo tempo fa.”
“Oh no, è stato solo un momento fa.”
“Colpisci quella palla, non trattenere niente, dai tutto te stesso. Il momento è ora.”
“È tempo di uscire dalle ombre.”
“È tempo per te di scegliere.”
“Non sei solo: insieme a te ci sono io.
Sono sempre stato qui.”
“Te ne vai?”
“Sì, me ne vado.”
“Ho bisogno di te.”
“No, non hai bisogno di me. Ora non più”
Quanto basta per far diventare La leggenda di Bagger Vance uno dei miei film preferiti di sempre.
Un’ultima considerazione: la storia, nella sua essenza, ricorda molto l’episodio evangelico del pastore che va a cercare la pecorella smarrita. Bagger Vance, col suo afflato da guida/angelo, è il pastore, mentre Rannulph Junuh è la pecora che si era perduta e che viene riportata all’ovile. Non per nulla la guida, una volta conclusa la sua missione di “recupero”, se ne va, probabilmente per dedicarsi a qualche altra pecorella smarrita.
Fosco Del Nero
Titolo: La leggenda di Bagger Vance (The legend of Bagger Vance).
Genere: commedia, psicologico, sport, surreale.
Regista: Robert Redford.
Attori: Matt Damon, Will Smith, Charlize Theron, Bruce McGill, Joel Gretsch,J. Michael Moncrief, Lane Smith, Peter Gerety, Michael O'Neill, Thomas Jay Ryan.
Anno: 2000.
Voto: 8.5.
Dove lo trovi: qui.