Ogni tanto mi faccio un tuffo nel passato e mi rivedo un vecchio film: stavolta mi sono visto Gli onorevoli, film del 1963 dal cast molto ricco: Totò, Peppino De Filippo, Gino Cervi, Walter Chiari, Franca Valeri, Franco Fabrizi, Aroldo Tieri, etc.
Peraltro, la regia è di Sergio Corbucci, che mi è ben noto per aver diretto alcuni film del duo Bud Spencer e Terence Hill (Chi trova un amico trova un tesoro, Pari e dispari).
Ma andiamo subito alla trama de Gli onorevoli, che peraltro risplende di un ottimo bianco e nero: siamo alla vigilia delle elezioni per il Parlamento, e cinque candidati di vari partiti si apprestano ai loro comizi conclusivi.
Il primo di essi è Antonio La Trippa (Totò), nostalgico del vecchio regime, il quale non perde mai occasione di promuoversi (“Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio”).
Il secondo è Rossani Breschi (Gino Cervi), senatore del Partito Liberale, editore benestante molto a suo agio con la classe ricca e ugualmente benestante.
Il terzo è del Partito Comunista, curiosamente edito dallo stesso Rossani Breschi, suo rivale in politica: parlo di Saverio Fallopponi (Aroldo Tieri), scrittore e intellettuale di sinistra, acerrimo nemico degli Usa… ma non dei loro dollari.
Il quarto è il Professor Mollica, del Partito Socialista, che si rende ridicolo durante una ripresa televisiva per la trasmissione Tribuna Politica.
La quinta e ultima è una donna, assai emancipata, sorta di femminista dell’epoca, Bianca Sereni (Franca Valeri), la quale deve difendersi da un agguato sotto forma di corteggiatore e di fotografi piazzati intorno a casa sua.
Intorno a tali personaggi, che peraltro sono del tutto indipendenti l’uno rispetto all’altro e non si incrociano mai, con l’eccezione di editore e scrittore, si muovono numerosi altri personaggi secondari, tra i quali spiccano per intensità i ruoli interpretati da Franco Fabrizi e Walter Chiari… nonché da un nugolo di ragazzini pestiferi.
L’intento de Gli onorevoli era probabilmente quello di dare uno spaccato dell’Italia di allora, tutta tesa al successo sociale, politico, personale ed economico, con poco spazio per valori come l’onore, il rispetto, l’onestà.
In questo senso, il film è piuttosto deprimente, giacché non vi è un solo personaggio di spessore morale (tranne forse quello interpretato da Totò, che però mostra squilibri di altro tipo), ma solo un lungo elenco di macchiette.
Alcune scene del film sono ispirate, e peraltro spesso è un bel vedere, tra vecchi attori e vecchia Italia…
… ma al contrario alcune scene sono proprio ridicole, come quella del trucco di Peppino De Filippo.
Il finale peraltro è vuoto, praticamente senza conclusione, cosa che ulteriormente debilita una storia già di per sé non troppo meritevole.
In sintesi, alcuni attori nobilitano il film (Totò su tutti, ma non solo lui), così come alcuni scorci dell’Italia di allora, mentre certe trovate lo affossano; nel complesso, Gli onorevoli si può guardare, ma senza attendersi uno tra i migliori prodotti dell’Italia di quegli anni.
Fosco Del Nero
Titolo: Gli onorevoli.
Genere: commedia, comico.
Regista: Sergio Corbucci.
Attori: Peppino De Filippo, Walter Chiari, Gino Cervi, Totò, Franca Valeri, Agostino Salvietti., Aroldo Tieri, Franco Fabrizi, Anna Campori, Memmo Carotenuto, Carlo Lombardi, Franco Giacobini, Riccardo Billi, Alberto Sorrentino, Linda Sini, Luciano Salce.
Anno: 1963.
Voto: 6.
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