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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 30 novembre 2022

Tenebre e ossa - Eric Heisserer (serie tv)

Avevo letto buoni commenti relativamente alla serie Tenebre e ossa, per cui ho deciso di vederla, tanto più che, fino al momento in cui scrivo, la serie consta di solamente otto episodi, quelli relativi alla prima stagione.
Considerato l’ottimo successo del prodotto, comunque, è già stata approvata la stagione successiva.

Prima considerazione: la serie è tratta dai romanzi Tenebre e ossa e Sei di corvi della scrittrice Leigh Bardugo.

Seconda considerazione: colpiscono da subito alcune cose. Per esempio l’ottimo casting, così come l’ambientazione generale, ma anche i costumi e l’attenzione dedicata ai linguaggi immaginari presenti nel contesto descritto. I costumi, in particolare, sono tra i più belli che abbia mai visto in una produzione visiva, filmica o telefilmica che sia.
Inoltre, il lotto di attori è davvero azzeccato e svariati personaggi risultato davvero carismatici e in parte (Kaz, Inej, Aleksander).

Ecco la trama sommaria di Tenebre e ossa: il Regno di Ravka (che ha un’aria leggermente russo-sovietica) è diviso in due da una gigantesca coltre di nubi, che lo taglia come un muro; è chiamata “la Faglia” ed è popolata da mostri che uccidono coloro che hanno la sventura di cercare di attraversarla senza debite protezioni. Essa è stata causata secoli prima dall’Eretico Oscuro, un potente grisha che aveva abusato dei suoi poteri. I Grisha, a loro volta, sono gli esseri umani dotati di qualche tipo di talento magico.
Tutti i bambini di Ravka vengono esaminati, da piccoli, proprio alla ricerca di tale talento e, se è presente, vengono mandati al Piccolo Palazzo, per essere opportunamente addestrati. A dirigere il tutto c’è Aleksander Kirigan, un potente grisha e consigliere del Re, nonché erede diretto dell’Eretico Oscuro.
I protagonisti centrali della storia sono tuttavia altri: da un lato abbiamo Alina Starkov e Malyen "Mal" Oretsev, orfani ora cresciuti e membri dell’esercito di Ravka; dall’altro lato abbiamo il trio di fuorilegge composto da Kaz, Inej e Jesper, i quali si inseriranno nella storia dopo che Alina sarà riconosciuta come “Evocaluce”.

Tenebre e ossa è uno di quei casi, molto diffusi nella conversione da romanzi, che ti fanno desiderare che al prodotto fosse stato dato più spazio: certamente nei libri gli eventi scorrono più lentamente, mentre nel prodotto visivo è tutto piuttosto rapido. Così, c’è posto giusto per qualche scena dell’infanzia di Alina e Mal, e tutti gli eventi si susseguono piuttosto velocemente, compreso l’addestramento magico di Alina.
Peraltro, otto episodi per una stagione sono davvero pochi… anche se vedo che la tendenza per le ultime serie televisive è proprio questa: pochissimi episodi, sperabilmente ben curati e magari anche costosi nel budget, e poi via alla prossima stagione… sempre se gli ascolti sono sufficienti a metterne in cantiere un’altra, altrimenti ci si ferma e saluti a tutti, con buona pace degli spettatori del prodotto lasciato a metà. 
Ciò rivela sia frammentarietà che uno scarso rispetto per il fruitore del prodotto... ma d'altronde i tempi che stiamo viventi sono estremamente frammentati e poco rispettosi, per cui torna tutto.

In questo caso fortunatamente è stato previsto un seguito alla prima stagione giacché il prodotto è davvero ben curato e interessante.

Unico neo: la produzione è di Netflix, il che vuol dire propaganda e messaggi inseriti a bella posta. Per esempio, giunto al quinto episodio mi sono stupito del fatto che non vi avessero già inserito la solita scena di sesso omosessuale… ed ecco che arriva pochi secondi dopo (ho intuito quanto stava per accadere oppure l'ho manifestato io stesso? ). Sarebbe curioso sapere se la suddetta scena è presente anche nel libro… ma non importa: i servitori del mondialismo si fanno sempre riconoscere, in un modo o nell’altro.

Speriamo che, sull’onda del buon successo della prima stagione, non rovinino la seconda con i loro “inserti pubblicitario-manipolatori”, che ormai comunque vengono individuati da sempre più persone, e sono giustamente sempre meno graditi da coloro a cui non piace farsi manipolare e indottrinare.

Fosco Del Nero

ADDENDUM del 04/12/23: Tenebre e ossa ha seguito il medesimo percorso di Carnival Row: la grande bellezza visiva, la grande cura dei dettagli e l'atmosfera generale del mondo creato, evidenziati nella prima stagione, sono affondati miseramente nella banalità narrativa della seconda stagione. Peggio: nella propaganda-manipolazione, tipica del mondialismo e dei suoi servi, tra cui si annoverano i principali produttori di serie televisive (formidabile strumento di indottrinamento delle giovani generazioni).
Tenebre e ossa la combina ancora più grossa, poiché, a fronte di una prima stagione spettacolare e interessantissima, come sceneggiatura, caratterizzazione dei personaggi e tensione scenica, non si limita a peggiorare, come Carnival Row, ma crolla letteralmente, facendosi notare per personaggi mediocri, dialoghi mediocri, scelte narrative poco convincenti e, soprattutto, l'intero arsenale della propaganda mondialista: coppie gay, coppie lesbiche, gente che mangia insetti, femminismo di livello infantile (i combattimenti in cui le donne, magari ragazzine alte 1.60 e pesanti 50 chili, battono omoni alti 1.90 e pesanti un centinaio di chili sono davvero ridicoli), anzianità praticamente ignorata (diplomazia, scontri tra regni ed eserciti, regnanti... e i protagonisti sono tutti 25enni). Ci mancavano i sieri genici sperimentali e poi avevamo tutto.
Sarebbe interessante sapere se il contenuto della seconda stagione corrisponde effettivamente ai romanzi della Bardugo, giacché spesso i produttori adattano le storie originali secondo la loro agenda-propaganda... ma poco importa, in realtà: potrebbero sin dall'inizio aver scelto una serie narrativa che ben si prestava allo scopo.
Torniamo a noi: la valutazione della prima stagione è un 8 pieno, mentre la valutazione della seconda è un 3: la media fa 5.5. Di mio, vi consiglio di guardarvi la prima stagione e ignorare completamente la seconda... anche perché entrambe si concludono senza un finale, per cui tanto vale terminare senza un finale ma con una buona qualità.



Titolo: Tenebre e ossa (Shadow and bone).
Genere: serie tv, fantasy.
Ideatore: Eric Heisserer.
Attori: Freddy Carter, Ben Barnes, Simon Sears, Julian Kostov, Daisy Head, Caroline Boulton, David Wurawa, Howard Charles, Kevin Eldon, Roderick Hill, Antonín Masek, Luke Pasqualino, Roby Schinasi. 
Anno: 2021-2023.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui



martedì 29 novembre 2022

Re zero - Starting life in another world - Masaharu Watanabe

Re zero - Starting life in another world è l’adattamento animato del manga scritto dal duo Tappei Nagatsuki-Shin'ichiro Otsuka. L’opera animata si compone di venticinque episodi di circa venticinque minuti ciascuno.

Ecco la trama sommaria: uno studente giapponese delle superiori, tale Subaru Natsuki, si trova proiettato in un mondo fantasy… parecchio fantasy. Buona parte della popolazione è composta da animali parlanti, il livello tecnologico è medievale, vi sono creature fatate e potenti magie, nonché reami, casate nobiliari e pretendenti al trono.
La sua ipotesi è quella di esser stato convocato in una sorta di videogioco per compiere una missione… e in effetti ogni volta che, malauguratamente, il giovane muore, resuscita e torna indietro a una sorta di “salvataggio”. Superata la criticità, entra in un nuovo “capitolo” del gioco e va avanti così.

In tutto ciò, conosce una ragazza dai capelli argentati, che poi scoprirà chiamarsi Emilia, la ladruncola Felt, il suo amico Rom, l’assassina Elsa, il cavaliere Reinhard, il tenutario Roswaal, le sue servitrici gemelle Ram e Rem, la bibliotecaria Beatrice, lo spadaccino Wilhelm van Astrea… e molti altri personaggi, umani e non umani, semplici paesani o stregoni, in un turbinio di eventi alquanto vivace e che non risparmia scene piuttosto cruente.

In effetti, il contrasto tra l’incipit cittadino e sereno, nonché l’atmosfera nella tenuta dove vive Emilia, e l’enorme numero di morti (quasi tutte molto violente) in cui s’imbatterà Subaru è piuttosto notevole.

Purtroppo, è notevole anche il contrasto tra l’avvio della storia, nonché certe sue parti successive, e il grosso di quel che si presenta dopo: la qualità purtroppo tende a decrescere in maniera netta, e anzi in taluni episodi si assiste prevalentemente a scene isteriche di gente che urla o che agisce in modo melodrammatico… con ciò sprecando in larga parte la sceneggiatura e la scenografia, entrambe piuttosto accattivanti. 

I personaggi sono ben caratterizzati, e in effetti vi è un alto numero di figure di alto impatto, sia visivamente che come energia di fondo. Peccato davvero che la trama si perda un po’ in sé stessa (certi filoni sono lasciati cadere senza portarli a compimenti) e che il tono di fondo, come detto, tenda al melodramma in modo davvero eccessivo.
L’alto tasso di violenza rende l’opera poco adatta a determinate categorie di persone, bambini in primis.

Nel complesso, Re zero - Starting life in another world è una serie animata dal valore sufficiente e qualcosa in più… ma che avrebbe potuto essere assai di più probabilmente con poco. Peccato.

Fosco Del Nero



Titolo: Re zero - Starting life in another world (Re zero - Starting life in another world).
Genere: anime, serie tv, fantasy, drammatico, sentimentale.
Ideatore: Ja Masaharu Watanabe.
Anno: 2016.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.



mercoledì 23 novembre 2022

L’albatross - Oltre la tempesta - Ridley Scott

Non mi ricordo come mai mi fossi segnato L’albatross - Oltre la tempesta: forse lo avevo trovato consigliato da qualche parte online, o forse ero andato a ritroso tra i film di Ridley Scott… o forse sono partito dal motto “Where we go one we go all”.

Andiamo con ordine: L’albatross - Oltre la tempesta è stato diretto ne1 1995 da Ridley Scott, ma non è stato un gran successo, per non dire ch’è stato un fallimento, soprattutto paragonato ad altri esiti del regista americano: AlienBlade Runner, Thelma & Louise, Legend, Il gladiatore.

Il film è basato su una storia realmente accaduta, che per sommi capi è la seguente: un gruppo di ragazzi si imbarca presso una nave, chiamata Albatross e comandata dal capitano Christopher Sheldon (Jeff BridgesIl grande LebowskiL'uomo che fissa le capreThe giver - Il sogno di JonasK-Pax - Da un altro mondoLa leggenda del re pescatoreTideland - Il mondo capovoltoSeabiscuit - Un mito senza tempo), il quale ha fama di ottimo marinaio e anche di ottimo educatore.
Qualcuno dei ragazzi è lì controvoglia, spintovi dalla famiglia, qualcuno c’è perché non sapeva cosa fare, mentre qualcun altro ci è andato di sua iniziativa: è questo il caso di Charles Gieg (Scott Wolf; V- Visitors, Cinque in famiglia), protagonista e voce narrante della storia.
L’apprendistato marino sarà duro, specie per alcuni, e con tutta evidenza non afferirà solo il mare, ma la vita latu sensu.

L’albatross - Oltre la tempesta si propone un intento molto chiaro: essere una sorta de L’attimo fuggente ambientato in un tipo diverso di scuola, e non a caso segue il suo ben più famoso predecessore di pochi anni. Nel suo intento, occorre dirlo, riesce bene, giacché propone difficoltà e apprendimento di vario tipo… nonché i medesimi esiti disastrosi, che peraltro si erano visto anche in altri simili prodotti cinematografici, come Into the wild - Nelle terre selvagge e Captain Fantastic: in tutti e quattro i casi, infatti, la visione della vita e l’educazione che viene proposta porta a morte e difficoltà, tanto che sembrano quasi opere prodotte con l’intento di suggerire che il pensare contro corrente generi per forza esiti distruttivi (quando invece è esattamente il contrario: è il pensiero mediocre, e quello men che mediocre, che porta a risultati scarsi). Ne L’albatross la cosa è meno intensa, giacché si tratta di un rovescio della natura e non di suicidi diretti o incapacità sociali di varia foggia, ma viene comunque abbinato un finale problematico; dei quattro titoli, risulta comunque quel che preferisco a livello di coscienza ed energia di fondo.

Dei suddetti film dunque vi consiglio l’apparato ispirazionale, mentre stendo un velo sulle conseguenze narrative.
In tal senso, lo stesso L’albatross - Oltre la tempesta ha abbastanza da proporre, come mostreranno le citazioni che copio di seguito, a volte proprie del film e a volte citazioni di grandi autori (Hemingway, Kipling, Shakespeare, di cui è citata La tempesta, un’opera a tema in diversi sensi); al di là delle singole frasi, comunque, è evidente il parallelismo tra la vita navale e marina e la vita in generale, ossia l’esistenza umana. In ambo i casi, vi sono insegnanti, studenti, regole, cose da imparare, obiettivi, comunità, condivisione, fallimenti… nonché specchi e riflessi di vario tipo.

“Non può succedere niente, a bordo, senza che io venga a sapere. 
Molto spesso la mia nave mi parla di notte.”

“Nessun uomo è un’isola che esiste da sola.”

“Che senso ha domandare per chi suona la campana?
Suona per te.”

“Non c’è niente senza regole.”

“Dove va uno, andiamo tutti.”

“In ognuno di questi miei compagni di viaggio c’è una parte di me.”

“Prima o poi con le nostre paure dobbiamo farci i conti tutti.”

“Una catena è forte quanto il suo anello più debole.”

“Tutti stiamo facendo i conti con le nostre emozioni e con le nostre paure.”

“Chi è quest’uomo che ci guida verso un mondo sconosciuto?”

“Il canto in coro vi unisce: fa battere i vostri cuori come se fossero un solo cuore.”

“Niente di meglio dell’esperienza diretta per vedere le cose in prospettiva.”

“Se riuscirai a mantenere la calma mentre tutti intorno a te la stanno perdendo, se manterrai la fiducia in te stesso quando gli altri di te dubiteranno, senza avere dubbi su te stessi, il mondo e tutto quello che contiene ti apparterranno, e solamente allora potrai dirti un uomo.”

“A volte non ci si può sottrarre al vento; si possono solo mettere a segno le vele e tirare dritto.”

Fosco Del Nero 



Titolo: L’albatross - Oltre la tempesta (White squall).
Genere: avventura, drammatico.
Regista: Ridley Scott.
Attori: Jeff Bridges, Caroline Goodall, John Savage, Scott Wolf, James Rebhorn, Jeremy Sisto, Ryan Phillippe, Eric Michael Cole, Balthazar Getty, Ethan Embry, Jason Marsden.
Anno: 1995.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui



martedì 22 novembre 2022

Noein - Kazuki Akane

Ho trovato la serie animata Noein consigliata online e, giacché la trama mi sembrava interessante, ho deciso di guardarmela.
La produzione è giapponese, il numero di episodi supera di poco le venti unità e il genere è la fantascienza…

… nel senso più stretto del termine, dal momento che si parla proprio di scienza, di fisica quantistica, di realtà parallele, del collasso della funzione d’onda, della funzione dell’osservatore, etc.

Detto così sembra piuttosto impegnativo e in effetti la serie, girata tra il 2005 e il 2006, non è tra le più leggere e fruibili, ma il tutto parte dalle relazioni tra alcuni adolescenti, tre ragazze e due ragazzi, per cui di mezzo vi sono anche amicizia e sentimenti.

Ecco la trama sommaria: nel futuro è scoppiata una sorta di guerra multidimensionale tra diverse realtà/dimensioni. Una è Shangri-La, intenzionata a cancellare tutte le altre dimensioni; un’altra è Lacrima; la terza presa in esame è la nostra realtà, focalizzata sulla città di Hakodate, nel Giappone del nord, dove alcuni scienziati stanno portando avanti un esperimento alquanto audace.
I due protagonisti principali sono Haruka e Yu, compagni di classe e affezionati amici d’infanzia.

Noein tira in ballo molti concetti, come detto: la meccanica quantistica, l'interpretazione dei molti mondi di Everett, l'interpretazione di Copenaghen, il paradosso del gatto di Schroedinger, l’Ouroboros.
Insomma, non è la classica serie animata per bambini… e nemmeno per ragazzini superficiali.

Notevoli alcune sue citazioni, come le due seguenti.

“Per un essere umano osservare un oggetto significa illuminarlo in modo da poter vedere come riflette la luce.”

“Tu hai la capacità di vedere lo spazio e nel momento stesso in cui sei in grado di vederlo ne definisci l’esistenza, e allora quella diventa la tua realtà, la dimensione in cui ti muovi.”

I disegni non sono memorabili ma si difendono bene; l’animazione risulta discretamente originale; i personaggi sono ben caratterizzati e i dialoghi si fanno parimenti apprezzare; notevole la colonna sonora, che oscilla tra la musica di tipo europeo-medievale, la musica classica e musica più tecnologica.
Un po’ confuso tutto l’intreccio… forse volutamente. Ma nel complesso la serie ha un suo bel valore.

Fosco Del Nero



Titolo: Noein (Noein - Mo hitori no kimi e).
Genere: animazione, fantascienza.
Regista: Kazuki Akane.
Anno: 2005-2006.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.



mercoledì 16 novembre 2022

The 100 - Jason Rothenberg

Valutare la serie tv The 100 non è facile, poiché si scontrano molti elementi di segno opposto, alcuni positivi (largamente positivi) e alcuni negativi (largamente negativi).
Cominciamo partendo dalle basi: la serie è tratta dai romanzi di Kass Morgan, è stata prodotta dal 2014 al 2020 per un totale di sette stagioni e di… 100 episodi, proprio come il titolo.

Il genere parte dalla fantascienza, ma poi ci mette in mezzo letteralmente di tutto: dramma, sentimenti, distopia, avventura.
Lo fa, peraltro, prendendo apertamente spunto da opere precedenti, sovente in modo persino imbarazzante, tanto che sono giunto alla conclusione che il titolo si riferisce alle storie che sono state saccheggiate: Battlestar galacticaLost, Il signore delle moscheIl trono di spade, tutto il filone catastrofistico, tutto il filone distopico, tutto il filone relativo alla commistione tra coscienza e tecnologia… e probabilmente qualcos’altro che ora non ricordo.

In tutto ciò, quello che privilegia è, molto banalmente, la spettacolarità e i colpi di scena: a tal scopo, la coerenza narrativa viene messa in secondo piano, e anche in terzo e in quarto: fin da subito si assiste a buchi nella sceneggiatura grandi come interi pianeti, visto che siamo in tema.

Ciononostante, mi son visto tutta la serie, dapprincipio perché valeva la pena vederla, e in seguito per constatarne l’evoluzione e recensirla per bene. 
Vi sono, in The 100, evidenti punti di forza: l’opera parte evidentemente con un budget piuttosto sostenuto, e quindi si è potuta permettere effetti speciali e belle scenografie in abbondanza. Il casting è stato eccellente, e sin da subito si respira un certo carisma, diciamo così (nonostante le evidenti falle nella trama). Inoltre vi sono, sparse qui e là, ottime trovate: a volte originali e a volte copiate di sana pianta, ma comunque ben messe in scena

La serie ha però tre problemi, ancor più grossi di quelli già evidenziati.
Il primo è che, come succede spesso in serie di discreta lunghezza, la qualità va scemando. Allo scopo di prolungare la serie, si favorisce la quantità e si fanno scelte poco coerenti o semplicemente poco intelligenti.

Il secondo è che, essendosi basata sui colpi di scena, The 100 la spara sempre più grossa… e non appena viene risolta una certa situazione “grossa”, subito se ne presenta un’altra, come se fosse un continuo rilancio di colpi di scena, di violenza, di spettacolarità, etc. Molto infantile.

Il terzo è il problema principale, a mio avviso, quello che ne ha decretato la valutazione bassa: il prodotto è pura propaganda mondialista, giacché porta avanti, mascherate nella trama, molti dei punti della folle agenda del mondialismo. Ce n’è talmente tanto che, a saperlo prima, avrei cominciato da subito a prendere appunto, mentre ora dovrò andare a memoria.

Le donne sono tutte mascolinizzate. Di femminilità non ce n’è neanche da lontano: sono tutte donne-uomini, e d’altronde molti uomini sono effemminati o comunque dipinti come deboli o succubi.

C’è abbondanza di omosessualità: maschile, femminile e mista. Altro punto forte dell’agenda mondialista, che vuol confondere i generi sessuali, perché così sa di confondere e squilibrare ulteriormente il genere umano (confondendo e abbassando l'energia sessuale, si confonde e si abbassa la coscienza dell'intera umanità).

I leader dei vari gruppi sono quasi sempre donne: per carità, ci può stare, ma quello che non dipinge lo stato di cose reale è propaganda. 
Altra propaganda: le donne sono i più grandi guerrieri e, anche se sono ragazzine alte 1.60 e pesanti probabilmente 45 chili, sconfiggono in combattimento omoni alti 1.90 e pesanti 100 chili. E non una volta su un milione, in stile Davide e Golia, ma sempre e regolarmente. Più propaganda di questo non so cosa ci sia.
Altra menzogna: pur essendo fisicamente più forti, nonché spesso dipinti come feroci e barbari, in un clima di guerra, rapimenti, violenze e torture, gli uomini non violentano mai le donne, pur se attraenti (son quasi tutti belli, ragazzini, ragazzine, adulti e adulte).

È tutto violenza e stupidità. L’umanità, nonostante le parole di cui alcuni personaggi si ammantano, è dipinta come stupida e irrimediabilmente violenta. Finita una guerra, con stragi e devastazioni di ogni tipo, subito ne iniziano un’altra.
È come certi gruppi di potere vorrebbero che l’umanità fosse.

È tutto materialismo: niente spiritualità, niente mondo interiore, niente ricerca di quello che è superiore. I protagonisti della storia sono dediti esclusivamente alla sopravvivenza, e in nome della loro sopravvivenza fanno di tutto, genocidi compresi.
Verso la fine si intravede un gruppo dall’aria spirituale… e naturalmente viene dipinto come una setta con un santone e seguaci manipolati… seguaci facilmente manipolabili i quali sono proprio il pubblico tipico del potere mondialista.

Ancora dopo, proprio sul finale, appare una sorta di divinità rappresentante l’unità cosmica… e la protagonista della storia si permette di insultare tale divinità. Finisce che, pur accolti in senso a quella sorta di Coscienza Divina, i personaggi della storia, tutti peraltro macchiatisi di gravi crimini, scelgono di tornare nella materia. Come detto: l’elogio del materialismo e della mediocrità, oltre che della propaganda e del lavaggio del cervello.

Rimarco che si tratta di una serie tv dal target prettamente giovanile: è così che certi gruppi di potere “educano-allevano” le nuove generazioni.

Fosco Del Nero



Titolo: The 100 (The 100).
Genere: fantascienza, drammatico.
Ideatore: Jason Rothenberg.
Attori: Eliza Taylor, Paige Turco, Marie Avgeropoulos, Bob Morley, Lindsey Morgan, Richard Harmon, Tasya Teles, Shannon Kook, J.R. Bourne,Thomas McDonell, Devon Bostick, Christopher Larkin, Isaiah Washington, Henry Ian Cusick, Ricky Whittle, Richard Harmon, Ivana Milicevic, Lola Flanery.
Anno: 2014-2020.
Voto: 3.
Dove lo trovi: qui.



martedì 15 novembre 2022

Erased - Tomohiko Ito

Mi sono approcciato al prodotto d’animazione giapponese Erased, mai importato in Italia e quindi non disponibile doppiato in italiano, in quanto l’avevo trovato consigliato online. In particolare, veniva accostato a Steins Gate, che ho apprezzato sia come videogioco che come anime.

Mi son dunque procurato Erased, prodotto nel 2016 sulla scia del buon successo dell’omonimo manga di Kei Sanbe.
Il fumetto consta di otto tankobon (un formato di fumetto piuttosto sostanzioso sia come grandezza di pagine che come spessore), mentre la conversione animata è formata da dodici episodi, tutti con sigla di apertura e di chiusura, ambo di buona fattura.

Ecco la trama di Erased: Satoru Fujinuma è un aspirante mangaka di ventinove anni, che tuttavia non pare riscuotere troppo successo. La sua caratteristica più saliente è però un’altra: ogni tanto vive un fenomeno ch’egli chiama “revival”, ossia torna indietro nel tempo di un paio di minuti, giusto in tempo per evitare un incidente o un problema di qualche tipo… fatto che spesso salva qualcun altro ma che mette lui nei guai.
Un dì, egli torna a casa e trova sua madre Sachiko, venuta a trovarlo proprio in quei giorni, morta sul pavimento, in una pozza di sangue. D’istinto, scappa via e viene subito sospettato dalla polizia, nel frattempo chiamata da una vicina. In qualche modo attiva il suo potere… e si trova proiettato indietro nel tempo non di un paio di minuti, ma di ben diciotto anni, quand’era un bambino di undici anni.
Non sa come la cosa sia successa, ma sospetta fin da subito che sia connessa con la morte della madre… nonché con i rapimenti di bambine avvenuti proprio in quel periodo, a cominciare dalla sua compagna di classe Kayo Hinazuki, che inizia così a proteggere, allo scopo di modificare gli eventi e il futuro, salvando sia la bambina che sua madre.

La storia è favolosamente intrigante per circa due terzi, fino a che Satoru si occupa di Kayo. Dopo, a mio avviso, perde un po’ in mordente e in qualità, fino ad arrancare a un finale davvero poco convincente. Davvero poco.
Ho letto peraltro che il manga originario e l’adattamento animato differiscono notevolmente in quanto al finale; non so come sia il finale del primo, ma difficilmente può essere meno convincente di quello del secondo.

A parte questo dettaglio, Erased mi è piaciuto molto: bello nel tratto grafico, animato da buoni sentimenti, nonostante inquadri alcune difficoltà umane nonché una certa dose di violenza (rapitori di bambini, uccisioni, etc), tenero e dolce nei rapporti umani di base (madre-figlio, compagni di scuola e amici), tanto che son sicuro che me lo rivedrò in futuro… magari in un’altra linea temporale.

Fosco Del Nero



Titolo: Erased (Boku dake ga inai machi).
Genere: anime, animazione, drammatico, fantastico.
Regista: Tomohiko Ito.
Anno: 2016.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.



mercoledì 9 novembre 2022

Love Hina - Yoshiaki Iwasaki

Love Hina è uno degli ultimi manga che acquistai e lessi quando ero ragazzo.
Il fumetto uscì intorno agli anni 2000 e, parallelamente alla sua gestazione, fu prodotta anche una serie animata, di venticinque episodi… più alcuni episodi speciali usciti negli anni seguenti.

Passo subito a descrivere l’essenza dell’opera, ch’è in buona sostanza una commedia dai tratti più umoristici che sentimentali: il diciannovenne Keitaro ha due chiodi fissi, connessi tra di loro. Il primo è la promessa, fatta quand’era bambino a una bambina non meglio identificata, di entrare un giorno alla Todai, la più prestigiosa università di Tokyo. Il secondo è per l’appunto l’esame di ammissione alla suddetta università; assai difficile un po’ perché il giovane non brilla per intelletto, un po’ perché il test è particolarmente selettivo… tanto che Keitaro fallisce l’esame per tre anni di fila, guadagnandosi la condizione ormai piuttosto esperienziata, di “ronin”, ossia di studente non ammesso (in giapponese è anche sinonimo di “scansafatiche, buono a nulla”).
Tra la seconda e la terza bocciatura, il ragazzo finisce a fare l’amministratore in un condominio di famiglia nella località termale di Hinata. Un condominio femminile abitato esclusivamente da belle ragazze, alcune più grandi e alcune più giovani, situazione che darà luogo a mille fraintendimenti… soprattutto con la bella e talentuosa Naru, di cui il giovane si innamora quasi a prima vista.
Oltre a Keitaro Urashima e a Naru Narusegawa, gli altri protagonisti della storia sono Mitsune Konno, vecchia amica e compagna di studi di Naru, Motoko Aoyama, abile e serissima spadaccina, Shinobu Maehara, la più dolce e minuta del gruppo, Kaolla Su, anch’essa piuttosto giovane ma abilissima con la tecnologia ed esotica data la sua provenienza straniera (dalla zona indonesiana).
Si aggiungano anche Haruka Urashima, zia di Keitaro, Mutsumi Otohime, ragazza alquanto sventata proveniente da Okinawa, il giovane professore Noriyasu Seta e la figlia, nonché svariati altri personaggi secondari e terziari.

La serie animata è piuttosto fedele allo spirito del manga, anche se vi differisce parecchio in quanto a eventi e narrazione. Inoltre, da quel che mi ricordo del manga, tende assai più all’aspetto adolescenzial-sensuale, per quanto in modo sempre molto giocoso e mai volgare… anche perché a farla da padrone è sempre l’umorismo.
Nella versione video si aggiungono anche i vecchi monaci che spesso commentano qualche episodio in modo più o meno saggio (non mi pare vi fossero nel manga, ma magari ricordo male).

Nonostante la semplicità dell’impianto narrativo, per qualche motivo son sempre rimasto affezionato a Love Hina… forse perché, dietro la patina umoristica e ammiccante all’adolescenza maschile, al suo interno era pieno di buoni sentimenti e di nobiltà di spirito.
Carina la sigla italiana; strepitosa la sigla originale giapponese.

Fosco Del Nero



Titolo: Love Hina (Rabu Hina).
Genere: anime, commedia, sentimentale.
Regista: Yoshiaki Iwasaki.
Anno: 2000.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.



martedì 8 novembre 2022

Hero - Zhang Yimou

Di recente mi è venuta l’idea di vedermi il famoso trittico di film di Zhang Yimou, ossia Hero, La foresta dei pugnali volanti e La città proibita.
Tutti e tre tali film rientrano nella categoria narrativa denominata “wuxia”, che letteralmente significa “eroe marziale”. Si tratta quindi di film tra arti marziali, avventura, azione… e, trattandosi di prodotti orientali di elegante fattura, in mezzo vi sono anche cultura e spiritualità, come lo stesso Hero mostra.

Andiamo subito alla trama del film, datato 2002: siamo nel 200 a.C. circa, nell’epoca dei cosiddetti “Regni combattenti”: l’attuale Cina era grossomodo suddivisa in sette regni, in lotta tra di loro. Il più agguerrito di essi, il regno di Qin, vuole conquistare l’intera Cina, e per questo il suo Re è oggetto di numerosi attentati, da parte di persone che vedono in lui un potenziale tiranno (soprattutto nel regno di Zhao). Tanto è a rischio la sua vita, che è proibito a chiunque avvicinarsi a lui a più di cento passi. 
Un giorno, arriva alla sua corte un guerriero senza nome che afferma di aver ucciso le tre più grandi minacce alla vita del Re, ossia Cielo, Neve Che Vola e Lancia Spezzata, tre guerrieri formidabili. Il Re, curioso e, conoscendo l’eccezionale bravura di quei combattenti, chiede allo straniero come si è liberato di loro.

Diciamo subito una cosa: Hero è bellissimo da vedere. Fotografia e montaggio son proprio notevoli, così come i costumi.
La recitazione è all’altezza, come pure l’apparato musicale.
Quanto alla sceneggiatura, è anch’essa originale e meritevole di visione.

Inoltre, nonostante il film sconti un po’ di retorica statuale-imperialista cinese, l’opera propone, ogni tanto, contenuti di valore, non solo legati al senso dell’onore tipicamente orientale, ma anche a veri e propri apprendimenti spirituali.
Faccio seguire, appresso, alcune frasi che ho estrapolato dal film.

“Musica e arti marziali condividono lo stesso scopo: il raggiungimento di uno stato di coscienza superiore.”

“Io e Cielo restammo a lungo uno di fronte all’altro: nessuno dei due si muoveva.
Combattevamo la battaglia nelle nostre menti.”

“A poco a poco sono stato illuminato a una causa più grande.”

“La conquista finale dell’arte della spada è l’assenza della spada nella mano e nel cuore.”

“La mente aperta contiene tutto.”

In conclusione, Hero è un film meritevole; che a livello di recensione sarà seguito da La foresta dei pugnali volanti, forse il più famoso del trittico di cui si è detto.

Fosco Del Nero



Titolo: Hero (Hero).
Genere: arti marziali, azione.
Regista: Zhang Yimou.
Attori: Jet Li, Tony Chiu-Wai Leung, Maggie Cheung, Ziyi Zhang, Dao Ming Chen, Donnie Yen, Liu Zhongyuan, Zheng Tia Yong, Yan Qin, Chang Xiao Yang, Yakun Zhang, Ma Wen Hua, Jin Ming, Xu Kuang Hua. 
Anno: 2002.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.



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